lunedì 28 maggio 2012

Revisori dei conti: si al sorteggio, no alle spartizioni.

Il collegio dei revisori dei conti per un ente pubblico assume un’importanza molto rilevante, in quanto deve certificare la veridicità dei bilanci ed aiutare gli amministratori pubblici a non commettere errori, se non di peggio, garantendo la buona amministrazione delle risorse finanziarie pubbliche.
I recenti casi di Taranto e Parma e la preoccupante situazione di Trani, dovrebbero rappresentare un monito per ogni buon amministratore comunale.

La nuova normativa introdotta dalla Legge 148 del 2011, intende sottrarre alla politica il compito di nominarsi i propri “controllori”, per garantire un livello di indipendenza tale da garantire maggiormente la veridicità dei conti stessi, ed allo stesso tempo introduce un criterio di alta professionalità comprovata ed un metodologia di selezione casuale.

Benché la norma non sia immediatamente applicabile, in quanto devono essere espletate le procedure per la formazione degli elenchi dai quali sorteggiare i nuovi revisori, e considerata la necessità di nominare il nuovo collegio per il Comune di Andria, le sottoscritte forze politiche, rappresentate nel Consiglio Comunale di Andria, intendono aderire da subito allo spirito della nuova norma ed invitano il Sindaco Giorgino e la propria maggioranza consiliare a fare altrettanto.

Infatti la particolare contingenza in cui versano tutte le amministrazioni pubbliche ed i forti segnali che arrivano dalla comunità richiedono uno sforzo suppletivo per garantire al Comune di Andria un collegio dei revisori il più competente possibile, il più autonomo ed autorevole.
Riteniamo, quindi, che sia doveroso accantonare definitivamente vecchie logiche di lottizzazione politica di un organo tecnico tanto vitale per il Comune di Andria.

Nulla e nessuno vieterebbero al Consiglio Comunale di indire un avviso pubblico, anche di breve durata, utile alla formazione degli elenchi dei professionisti che abbiano il profilo indicato dalla nuova norma e che si candidino a partecipare ad un sorteggio pubblico dei componenti del collegio dei revisori.

Per le ragioni sopra esposte, riteniamo che questa sia la soluzione ideale, l’esito del sorteggio andrebbe semplicemente ratificato dal Consiglio Comunale, con la nomina dei revisori così individuati.

Si tratta di una grande occasione per la politica cittadina di dimostrare nei fatti che è possibile amministrare la cosa pubblica con trasparenza e rigore.

Sarebbe davvero riprovevole se tale occasione venisse sprecata.

Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, L’Alternativa, La Risposta per Andria, ANDRIA3



mercoledì 23 maggio 2012

Taglio spese inutili? No grazie.

In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, tutti (a parole) sono d’accordo per l’eliminazione delle spese inutili.
Anche il Sindaco Giorgino (sempre a parole) è d’accordo e in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, del 23 Aprile 2012, sosteneva che: “Abbiamo già tagliato numerose spese e provvederemo a farne ulteriori… su tutto ciò che è possibile tagliare”.

Alle parole non sempre seguono i fatti.

Infatti, qualche giorno dopo (cioè l’11 Maggio 2012) con determinazione dirigenziale n. 1460, avente a oggetto: “Incarichi di collaborazione esterna coordinata e continuativa nell’ambito dell’Ufficio Staff - Impegno di spesa”, sono stati rinnovati gli incarichi dei quattro componenti dello Staff del Sindaco (dal sito del Comune ne sono previsti ben cinque: http://www.comune.andria.bt.it/content.asp?id=25).

Con tale determinazione è stata impegnata la spesa lorda per il corrente anno di € 76.472,32 e poi con successivo provvedimento si provvederà a impegnare la restante spesa di €.34.760,15 afferente l’esercizio finanziario anno 2013.

In totale lo staff del Sindaco ci costerà ben 111.232,47.A questa spesa bisogna aggiungere tutte le consulenze date ai comunicatori esterni.

Viste le mansioni svolte (cioè tutto e niente) e l’accavallarsi delle stesse, non sarebbe stato meglio prevedere una riduzione del numero dei componenti dello Staff?

Spesso si fanno paragoni con la precedente Amministrazione. Perché non si prende esempio dal precedente Sindaco, Vincenzo Zaccaro, che contava su uno staff di sole due persone?

Ci avviciniamo sempre più al bilancio e si chiederanno nuovi sacrifici agli andriesi che saranno ulteriormente vessati dall’Imu e dall’altro incremento della Tarsu.

Con quale faccia il Sindaco e l’Amministrazione potranno chiedere sacrifici alla Città se loro non danno il buon esempio eliminando le spese inutili?

Mi tornano in mente alcune parole di Berlinguer e spero che il Sindaco le tenga in considerazione: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”.








Gazzetta del 22 Aprile 2012



lunedì 21 maggio 2012

Anch'io sono brindisino.


Oggi non avrei voluto essere qui per ricordare e manifestare solidarietà per quello scempio che è stato perpetrato Sabato a Brindisi.

Le foto, le immagini e le “urla” di dolore sono ancora vive dentro di noi e penso che ci vorrà un bel po’ di tempo affinché queste possano essere archiviate nella nostra memoria.

La tragedia si è svolta nel ventennale della morte di Falcone; nella scuola intitolata a Falcone e alla sua consorte; nella giornata in cui passava la carovana della Legalità; in una terra che da subito ha lottato contro la sacra corona unita e che non ci stava a essere definita la Corleone di Puglia. Tutti questi elementi, porterebbero uno scrittore o un giornalista a una conclusione: è stata la mafia. Qualcuno addirittura ha parlato di una strage messa in atto da una “cupola nera” composta dalla parte corrotta dello Stato, dalla Politica e dalla mafia.

Io penso che non spetti né a me, né a noi, né tanto meno a giornalisti da strapazzo, definire la matrice di quel vile gesto. In questi momenti bisogna lasciare lavorare la magistratura che, in tempi celeri, son convinto riuscirà a consegnare alla giustizia il colpevole e a definire i contorni di quella strage. Però la magistratura non va lasciata sola e chi ha visto qualcosa, che potrebbe essere utile per le indagini, deve parlare. L’omertà, di certo, non aiuta al ritrovamento della verità.

Quello che più mi ha colpito di questo tragico evento, è stato il fatto di aver attaccato un luogo “sacro” come la scuola. La scuola che rappresenta il futuro, il cambiamento. Luogo dove si educano le nuove generazioni, con la speranza che quell’educazione possa servire a costruire un futuro migliore. Colpire quell’istituzione, cioè la scuola, che da anni già subisce continui attacchi dai vari Governi che si sono succeduti, per me ha significato colpire la fucina del cambiamento, ha significato voler spezzare le ali a quella speranza che la scuola rappresenta in molti territori.

Alla politica, alle Istituzioni, alla società civile, al sindacato, alla Chiesa e a quanti e quante credono che il nostro Paese e la nostra società possa riscattarsi e possa sperare in un futuro migliore, spetta essere vicino alle famiglie, difendere la scuola pubblica, ribellarci a queste barbarie e dimostrare che noi siamo di più loro e che soprattutto siamo contro i trafficanti di odio e di morte.

Ognuno di noi deve sentirsi coinvolto contro questi criminali perché, come diceva Padre Puglisi: “Se ognuno di noi fa qualcosa, insieme possiamo molto”.

Importante in questo momento e in queste situazioni è difendere la cultura e la scuola pubblica, perché quando questa viene a mancare è proprio allora che c’è degrado morale che genera violenza, “perché la mafia teme la scuola più della giustizia, la mafia prospera sull'ignoranza della gente, sulla quale può svolgere opera di intimidazione e di soggezione psicologica: solo così la mafia può prosperare. L'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa". (A. Caponnetto - 1994)

Il mio pensiero va alla famiglia di Melissa, che è stata vittima del più obbrobrioso crimine che una famiglia possa subire, perdere barbaramente la propria figlia.

A Casamassima è già stata intitolata una scuola a Melissa Bassi e spero che la nostra Amministrazione possa seguirne l’esempio, intitolando l’asilo nido comunale tra Viale Europa Unita e Corso Italia.






mercoledì 16 maggio 2012

Fiat Lux, ma non dappertutto.

Lunedì 14 c’è stata l’inaugurazione della prima strada comunale a essere dotata di un impianto di illuminazione con uso di pannelli fotovoltaici.
Non posso che esprimere la mia soddisfazione per questo intervento perché finalmente è stata restituita un po’ di dignità ad alcune strade periferiche conciliando lo “sviluppo” con il rispetto dell’ambiente.
Però c’è qualcosa che non quadra.

Venerdì 11 Maggio è stato pubblicato un comunicato dell’Amministrazione in cui oltre ad annunciare quest’ inaugurazione, si rendeva noto che sono “Terminati, secondo programma, i lavori relativi alla costruzione ed all'ampliamento degli impianti della pubblica illuminazione in zone periferiche della città che non disponevano di tale servizio. Gli interventi hanno riguardato le seguenti strade: via Porta Pia, via Manunzio, via F.Zeppelin, via L.Negrelli, via Secchi, via Malpighi, via B. Pelicani, via Martiri di Belfiore, via Olanda/Palasport, viale Orazio (traverse), via Apollonio Rodio, via Talete, via Anassimandro, traversa di via Lippi (piazzale), via Eligio Morgigni, via Pastore, via Serafino e via Monte Faraone.” (fonte: http://www.andriacambia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=269:ultimati-lavori-ampliamento-illuminazione-pubblica-lunedi-sera-inaugurazione-in-via-pastore&catid=41:comunicati-stampa&Itemid=62).

Da queste parole si evince che i lavori di ampliamento dell’illuminazione sono stati completati anche nelle altre strade elencate.


Basta girare per alcune delle stesse e si nota che non c’è stato nessun ampliamento dell’illuminazione.
Infatti, durante l’inaugurazione c’è stata una “protesta” di alcuni residenti che chiedevano dove fosse l’illuminazione in Via Eligio Morgigni. Il Sindaco, ha risposto loro: “Non si può pretendere che si faccia tutto nello stesso momento”.

Bene, su questo siamo tutti d’accordo e nessuno pretende il completamento dei lavori dalla notte alla mattina.

Una domanda sorge spontanea: perché è stata diffusa una notizia non vera? Non sarebbe stato meglio dire che in alcune strade sono stati completati i lavori e in altre strade si sta procedendo? Perché creare false aspettative nei cittadini?

Non sarà che pur di comunicare che si sta facendo qualcosa, a volte si esagera facendo delle brutte figure?


PH@Roberto Buscemi

martedì 15 maggio 2012

Regolamento dehors, più danni che vantaggi per cittadini e operatori


Non per fare la Cassandra di turno, ma visto com’ è stato “confezionato” il regolamento dei dehors, noi avevamo preannunciato che invece di “fare ordine” nella materia, si sarebbe andati a complicare la vita degli operatori e a creare delle situazioni che rasentano il ridicolo.


Eravamo e siamo d’accordo per un regolamento che disciplini i dehors, ma prima dell’elaborazione dello stesso, avevamo chiesto sia uno “studio” alla base, che potesse servire per “modellare” le norme sui dehors presenti sul nostro territorio, che il coinvolgimento degli operatori e dei cittadini. Tutto ciò non è avvenuto, si è preferito un regolamento copiato da altre Città e adesso assistiamo agli effetti del mancato dialogo.


Per permettere a tutti gli operatori di adeguarsi, avevamo chiesto che il termine per l’adeguamento fosse fissato in quattro mesi dalla data di approvazione dello stesso. Invece l’Amministrazione ha fissato il 31 Dicembre 2011 (la delibera è stata approvata il 14 Novembre 2011), termine che ovviamente non è stato rispettato e così si è preferita  una sorta di proroga tacita a tempo indeterminato.


Il 6 Marzo 2012, l’Amministrazione ha deciso di inviare a tutti gli operatori un invito (senza specificare una data) ad adeguarsi al regolamento.


Poi, di punto in bianco, i primi di Maggio, l’Amministrazione ha deciso di sanzionare anche le attività commerciali che avevano presentato l’istanza per l’adeguamento da un paio di mesi, aprendo la strada a diversi contenziosi che andranno a gravare sugli operatori. Quindi sarà, ancora una volta, il cittadino a dover pagare per i tempi elefantiaci della Pubblica Amministrazione. Perché sono state irrogate sanzioni anche a chi ha presentato l’istanza?


A parte la questione burocratica, su cui chiederemo risposte all’Assessore del Pdl Miscioscia, il coinvolgimento da noi chiesto sarebbe servito per evitare la penalizzazione di molte strutture (costringendo molti a investire in Città limitrofe) che, soprattutto durante il periodo estivo, svolgono la propria attività all’esterno creando posti di lavoro e sviluppando quella tanto auspicata  movida andriese. Visto l’atteggiamento dell’Amministrazione che porterà molti operatori a “restringere” la propria attività e a impiegare meno personale, sembra proprio che lo sviluppo della nostra Città non interessi.


Un’altra questione che sta penalizzando diverse attività, riguarda “l’installazione di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento”. Noi avevamo chiesto l’installazione, rispettando le norme e le esigenze dei cittadini, di tali apparecchiature, invece l’amministrazione ha deciso di vietarle completamente, creando delle situazioni d’ombra, perché tali apparecchiature se installate all’interno del locale possono funzionare, se installate nel dehors, sono vietate. Così chi ha la possibilità di piazzare le apparecchiature anche sull’uscio della porta è autorizzato a utilizzarle, senza rispettare le norme del quieto vivere, chi non ha tale possibilità, subisce una vera e propria discriminazione. Un episodio del genere si è verificato Giovedì sera, quando le attività di Viale Crispi e Corso Cavour, hanno pensato di organizzare una serata, facendosi concorrenza spietata (non sarebbe stato meglio organizzare qualcosa insieme?). Chi non aveva la possibilità di tenere all’interno le attrezzature è stato obbligato a smontare tutto. Come dire, ogni tanto che si organizza qualcosa di buono, c’è sempre il cavillo amministrativo che va a rovinarlo.





Insomma, questo regolamento ha creato più danni di quanti non ne avevamo previsti e  non è nemmeno servito a far luce su situazioni ambigue, vedi per esempio Corso Cavour (se la strada è chiusa per i cedimenti stradali come possono esserci dehors? Se malauguratamente dovessero esserci cedimenti più notevoli chi si assume la responsabilità?).


           


            Visto il modo caotico con cui si sta gestendo la cosa e, siccome pensiamo che non si possa aspettare un anno dall’applicazione per la revisione del Regolamento, chiederemo all’Amministrazione una rivisitazione dello stesso con il coinvolgimento dei cittadini, che rivendicano giustamente il rispetto delle regole  e degli operatori, perché solo dialogando e trovando una mediazione tra le diverse esigenze si possono costruire le basi per una convivenza “pacifica”.





f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria


             Michele Lorusso

 




lunedì 14 maggio 2012

Con l'Arcigay Bat

La prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza diventa una certezza.
Ormai è evidente che gli attacchi subiti dall'Arcigay Bat non possono essere più definiti una bravata di qualche imbecille (per non dire altro), ma sono dei veri e propri attentati mirati a colpire chi lotta per il riconoscimento dei diritti civili.
Questi episodi criminali vanno condannati senza se e senza ma.
Michele Pio Antolini, io sono con voi e tutta la parte buona della Città lo è.
Per dimostrare vicinanza e condivisione delle battaglie portate avanti dagli amici e dalle amiche dell' Arcigay Bat, il 17 partecipiamo numerosi alla manifestazione, perchè c'è un'Andria migliore e il Giovedì lo dimostreremo.



sabato 12 maggio 2012

Petizione Equitalia: ecco come firmare.

La petizione è stata lanciata (da Andria Città Sana, Andria è tua e Laboratorio di Cultura politica), adesso bisogna raccogliere le firme.

Abbiamo previsto due modalità di raccolta, una online e l'altra cartacea.

Questo è il link della petizione online:
http://www.petizionionline.it/petizione/no-a-equitalia-ad-andria/7006#signnow

Questo è il modulo cartaceo che a giorni provvederemo a stampare e a distribuire: https://docs.google.com/open?id=0B0JIw3VAIEPcX3RqSTlqSnlTWVE

E' necessario l'impegno di tutti e tutte noi, perchè ci riguarda.

Speriamo di ricevere quante più disponibilità a raccogliere le firme e anche a organizzare banchetti per strada.




mercoledì 9 maggio 2012

Petizione "no Equitalia" ad Andria.

Ecco il testo della petizione (proposta da Andria Città Sana, Andria è tua e Laboratorio di Cultura politica) che partirà a giorni:


Caro Sindaco,

il momento che stiamo vivendo non è uno dei migliori. Famiglie che non riescono ad arrivare alla terza settimana; gente che quotidianamente perde l’unica fonte di sostentamento; operai e imprenditori che si suicidano perché non riescono a onorare i propri debiti.

Una situazione davvero drammatica.

Inoltre, molte persone non riescono nemmeno a pagare i debiti che hanno nei confronti degli enti pubblici, non perché vogliono evadere ma perché non possono. Così si vedono recapitare la cartella esattoriale da Equitalia e a tutti i problemi su citati, si aggiunge anche quello di dover contrastare l’azione di Equitalia, che ci pare simile a quella di un vero e proprio strozzinaggio legalizzato. Equitalia è una società che è nata per combattere l'evasione fiscale, ma sembra operare quasi esclusivamente nella vessatoria persecuzione degli errori compiuti dai cittadini che le tasse le pagano, con un potere incontrollato e potenzialmente lesivo, si comporta in maniera iniqua e ingiusta e agisce imponendo, in caso di ritardo nei pagamenti, costi aggiuntivi estremamente onerosi.

Perfino l’ex Ministro dell'Economia Giulio Tremonti si è reso conto della farraginosità e crudeltà del sistema fiscale italiano.

È evidente che Equitalia ha fallito il suo originario obiettivo trasformandosi in un ente di esazione famelica a danno delle famiglie e delle piccole imprese.

Siccome già in diverse Città si è proceduto alla revoca della convenzione a Equitalia, chiediamo che l’Amministrazione comunale ritiri la delega a Equitalia, procedendo alla elaborazione di un progetto, per esempio con l’ANCI (come si sta facendo a Napoli), per cercare di migliorare il sistema di riscossione delle tasse.





Gazzetta del Mezzogiorno


martedì 8 maggio 2012

Andria cambia: quanto ci costi?


Andria cambia ormai lo sanno tutti, ma non tutti se ne compiacciono ed i cambiamenti positivi appaiono veramente rari, anzi.



Ma quanto costa pubblicizzare il fatto che “Andria cambia”? Ce l’ hanno chiesto numerosi cittadini che non potevano non notare i cartelli ed i totem pubblicitari, il sito internet dedicato, il logo stilizzato.



Si tratta di cantieri-evento che qualche volta rasentano le vacche ed i cannoni di mussoliniana memoria (Sindaco come ha fatto a tenere un lungo discorso sul 25 Aprile senza citare una volta il fascismo e il nazismo?) che qualche volta incappano in incidenti di percorso dovuto all’approssimazione ed alla fretta di tagliare nastri, siano pure solo quelli dell’avvio dei lavori; che a volte hanno paralizzato per troppo tempo interi quartieri; che, come nel caso del ponte provvisorio, rappresentano non solo un pugno nell’occhio ma anche uno sperpero di denaro non indifferente.



Quello che proprio non riusciamo a comprendere è la necessità di appesantire le casse comunali con la pubblicità di opere che devono essere ancora avviate o che sono in fase di avvio con i famosi Totem pubblicitari.



E’ necessario allora che il Sindaco, l’Assessore al Bilancio (a proposito, quando inizieremo a discutere di riduzione delle spese inutili ad Andria e non solo di Imu e di aumenti Tarsu, in vista del bilancio di previsione 2012, essendo già maggio?) e l’Assessore ai Lavori Pubblici rendano pubblici i costi sostenuti finora per l’autocelebrazione di questa amministrazione, che finora ha vissuto di rendita sulla programmazione del passato.



Per questo i gruppi consiliari di opposizione hanno presentato una specifica interpellanza per avere risposte esaurienti, giacché questo tipo di spese si mascherano nei rivoli di decine e decine di determinazioni dirigenziali.



Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Andria 3, L’Alternativa, La Risposta per Andria







I SOTTOSCRITTI GRUPPI CONSILIARI



Premesso che



-          le casse comunali sono tutt’altro che floride, tanto da richiedere anticipazioni alla tesoreria comunale;

-          i tempi di pagamento dei fornitori si sono notevolmente allungati;

-          le contingenze finanziarie dell’ente comunale e di tutti gli enti pubblici italiani ed europei richiedono politiche di risparmio e di razionalizzazione della spesa corrente;



INTERROGANO



IL SINDACO E GLI ASSESSORI AL BILANCIO E AI LAVORI PUBBLICI



AFFINCHE’



SIANO ESPOSTI I COSTI SOSTENUTI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER



-          ideazione e registrazione del logo ANDRIACAMBIA;

-          ideazione, realizzazione, gestione e manutenzione del sito internet www.andriacambia.it fin dalla sua istituzione alla data odierna ed il costo annuo per il futuro;

-          ideazione, realizzazione, eventuale noleggio o in alternativa installazione e rimozione dei Totem Pubblicitari inerenti tutti i cantieri-evento realizzati finora, ed il costo unitario del noleggio gornaliero e/o mensile per ogni Totem Pubblicitario;

-          ideazione, realizzazione, stampa ed affissione di manifesti, cartelloni pubblicitari inerenti le campagne di comunicazione svolte per ANDRIACAMBIA fino alla data attuale.





SI RICHIEDE RISPOSTA SCRITTA.







Prima Pagina Bat


giovedì 3 maggio 2012

Andria, inaugurazione di una nuova struttura: "camping Largo Appiani"


Ad Andria basta un cartello per cambiare la “destinazione d’uso” di un’area.

È ciò che è accaduto a Largo Appiani.

Infatti, qualche giorno fa, l’area destinata al park e ride (di cui non si ha più notizia) è diventata un’area per camper.

Il tutto è avvenuto senza un’ordinanza (nell’albo pretorio del Comune non è pubblicata)e senza attrezzare l’area, ma solo apponendo un foglio con scritto “camper” sotto la segnaletica stradale indicante il parcheggio.

C’è da chiedersi: le aree per camper non dovrebbero garantire il carico di acqua potabile e lo scarico delle acque reflue (una fossa biologica impermeabilizzata oppure di tipo prefabbricato)? I camper, che hanno sostato per circa cinque giorni, dove hanno scaricato i propri liquami? Dove hanno conferito i propri rifiuti? Hanno pagato una tariffa per il servizio?

Queste sono le domande che si pone un cittadino qualunque.









Sulla Lum nella Bat.


Noi di Sinistra Ecologia e Libertà, del Partito Democratico, dell'Italia dei Valori, di Andria 3, dell'Alternativa e della Risposta condividiamo fortemente il percorso avviato dal gruppo di studenti del movimento Pubblica-Mente, che rimette al centro della discussione politica, anche nella nostra Provincia, i tema dell'istruzione, dei saperi e della scuola.

Ribadire l'importanza del sistema scolastico pubblico a cui sono connessi i diritti degli studenti e delle studentesse nel nostro territorio, non è mai banale e retorico; anzi.
Contestiamo con chiarezza la decisione presa dall'ente Provincia BAT e dal Patto Territoriale Nord Ofantino, di istituire un'università privata di tutoraggio nella nostra Provincia. Il Movimento Pubblica-Mente ha posto al Presidente Ventola, al Vice-Presidente Giorgino e all'Assessore Camero, 10 domande precise e puntuali a cui occorre dare immediata risposta.

La retorica espressa nelle dichiarazioni di Ventola, di Camero e dell'ex-Presidente del Patto Tarantini, non ha nulla a che vedere con la reale condizione di disagio in cui versano le famiglie che si trovano, in un periodo di crisi, ad investire ingenti somme di denaro per tutelare il diritto dei propri figli ad accrescere i propri saperi, le proprie conoscenze e qualificandosi sempre più.

Noi forze d'opposizione, crediamo che l'unico modo per fuoriuscire dalla crisi, sia investire nel talento dei nostri giovani, nella scuola e nell'università pubblica senza sperperare le poche risorse disponibili come invece sta facendo l'ente Provincia Bat.

Vi sono poi importanti riflessioni da fare: l'ubicazione dell'Università sulla strada Andria-Trani garantirà la sicurezza di coloro che vorranno raggiungere la struttura? Proprio su quella strada sorgerà una delle più grandi discariche d'Europa. E', perciò, una scelta opportuna? La suddetta Università di tutoraggio Lum, avrà quelle caratteristiche che sono proprie delle Università pubbliche come, ad esempio, l'attività di ricerca?

Ci domandiamo: come mai con i 700.000 euro messi a disposizione per la Lum, non si è pensato piuttosto di istituire un fondo per tutti i ragazzi e le ragazze idonei ma non beneficiari nelle graduatorie adisu?

Perchè non pensare di ridurre i costi di viaggio e trasporto per tutti coloro che raggiungono l'Università di Bari e di Foggia?

Perchè non preoccuparsi dell'edilizia scolastica degli istituti superiori della nostra Provincia?

Le proposte messe in campo dal movimento "Pubblica-mente" sono tante ma ad oggi, agli studenti, non è stata data alcuna risposta. Siamo perciò realmente preoccupati.
Il silenzio dell'amministrazione Provinciale getta ombre sull'intero territorio e preoccupa fortemente una generazione che dovremmo invece tutelare e difendere poichè, da essa dipende il futuro della nostra comunità.






Gazzetta del Mezzogiorno
 
 
Prima Pagina Bat
 

mercoledì 2 maggio 2012

Alberi: l'inizio di una lenta agonia.

Gli alberi non tradiscono, non odiano, irradiano solo felicità e amore. Ecco perché l'uomo stando vicino agli alberi, avverte una corrente positiva e rigeneratrice. (Romano Battaglia, Foglie, 2009).
Stessa cosa non potremmo dire  dell’uomo visto che molte volte tradisce e odia gli alberi, concependo gli stessi come dei veri e propri ornamenti da abbellimento che quando non “servono” o sono di troppo, bisogna riservare loro un trattamento che definire barbaro è poco.
Nella nostra Città, l’omicidio di alberi rappresenta ormai la quotidianità. Alcuni sono abbattuti per lasciar posto agli impianti pubblicitari, altri per permettere lo svolgimento del mercato settimanale, altri devono lasciare spazio al cemento, altri subiscono dei veri e propri stupri che portano alla malattia e quindi all’abbattimento.
            Proprio in queste ore, diverse persone hanno assistito al perpetrarsi di uno scempio a danno di diversi alberi che rappresentano una parte della storia della nostra Città e in particolar modo di un quartiere preciso, cioè il quartiere Sacro Cuore.
            Gli alberi che hanno subito lo sfregio sono all’incrocio tra Viale Alto Adige e Via Poli.
            Siccome non si tratta di una potatura ma di un vero e proprio sfregio, una residente allarmata da quello che stava accadendo, ha chiamato i vigili urbani. Questi sono giunti sul posto, hanno controllato che vi fosse l’autorizzazione e sono andati via e i lavori sono ripresi.
            Non vogliamo entrare troppo nel tecnicismo, però quello che è accaduto rasenta l’illegalità e pretendiamo che ci siano delle verifiche più approfondite da parte degli uffici preposti al controllo.
            Oltre al danno anche la beffa.
Dopo aver sfregiato gli alberi è stato acceso anche un bel fuocherello che ha inondato la strada di fumo. Ricontattati per la seconda volta, i vigili urbani non sono intervenuti perché, secondo loro, si stavano bruciando solo i rami piccoli. Ma non è vietato bruciare in Città qualsivoglia residuo di potatura?
Siamo davvero delusi e amareggiati da questa triste storia e soprattutto speriamo che il tutto non sia l’inizio della morte di quegli alberi per far spazio a colate di cemento.
Ci auguriamo di non dover più assistere a delle scene del genere e che gli uffici preposti ai controlli vigilino sul rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento, ma ancor prima di ciò, pensiamo sia necessario e doveroso dover rivedere la concezione che si ha del verde,  perché non deve essere è più considerato come ornamento ma come un elemento importante della nostra comunità.

Andria è tua
Andria Città Sana








Gazzetta del Mezzogiorno