martedì 29 gennaio 2013

Benvenute internalizzazioni.


Della campagna elettorale del 2010 ho ancora un bel ricordo di una situazione particolare. 

Nichi venne ad Andria al Cristal Palace e in quell’occasione fece riferimento al processo di internalizzazione delle Asl di alcuni servizi. 

Ricordo ancora le lacrime di gioia, di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che rientravano in quel processo, per la speranza che Nichi aveva creato in loro. 

Dopo tanta attesa, dovuta da scelte del governo nazionale, e dopo esser rimaste/i senza lavoro dal mese di Maggio, finalmente quella speranza è diventata realtà. 

Ho seguito la loro vertenza sin dal primo giorno, facendo da tramite per dialogare con le istituzioni (Asl e Regione). La sofferenza che provavano quelle persone per i continui rinvii era davvero tanta. 

In questi giorni la speranza del 2010, finalmente, diventerà realtà, grazie alla Regione Puglia e alla ferma volontà del Dg della Asl Bat a portare a compimento questo processo. Grazie a nome di tutte le lavoratrici e lavoratori internalizzate/i.




lunedì 28 gennaio 2013

Andria cambia e le "barriere architettoniche" aumentano.

Da tempo, la nostra Città è sotto l'assedio di alcune agenzie pubblicitarie che agiscono nelle più totale illegalità, restando impunite.

Oltre ad arrecare danno alla Città e ai/lle cittadini/e, danneggiano anche quelle aziende che operano rispettando le regole.

Quello dell'impianto pubblicitario abusivo è un fenomeno che prende sempre più piede qui ad Andria.

Come mai chi dovrebbe controllare non controlla? 

Non sarà che questo "fenomeno" è il frutto di una ben precisa linea politica?

La Città attende risposte.


Corso Cavour angolo Via Firenze


venerdì 25 gennaio 2013

Piano dimensionamento scolastico, l'Assessore comunale intende impugnare la delibera?


Non più di una settimana fa, è stata diffusa la notizia dell'approvazione, da parte della Giunta Regionale, del nuovo Piano di dimensionamento scolastico.
La Regione Puglia aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale al fine di rivendicare la facoltà regionale di programmazione del piano scolastico e lo scorso anno, nel mese di giugno, la Corte stessa dava ragione alla ricorrente.
Il Piano di dimensionamento approvato dalla Giunta regionale ha inteso perseguire l’obiettivo di costruire “...una rete di istituzioni dotate, il più possibile, di un assetto gestibile dal punto di vista organizzativo e stabile nel tempo, in grado di garantire un servizio qualitativamente efficace” nell’interesse primario di studentesse e studenti e delle loro famiglie.
I criteri seguiti, sono stati i seguenti:
- Per le scuole del primo ciclo, ossia elementari e medie, il provvedimento assicura la stabilità nel tempo della media regionale non inferiore a 900 alunni per istituzione scolastica. Nell'ottica della razionalizzazione delle risorse messe a disposizione dal Miur, con il Piano si vuole sostenere e privilegiare, laddove ne ricorrano le condizioni, alla verticalizzazione delle istituzioni scolastiche del 1° ciclo in istituti comprensivi o in alternativa procedere con le aggregazioni tra istituzioni dello stesso tipo (ad esempio, due circoli didattici o due scuole medie).
- Per le scuole del 2° ciclo (scuole medie superiori), la Giunta ha voluto perseguire efficienza ed efficacia nella distribuzione territoriale dell’offerta valorizzando “...i precedenti investimenti di saperi e di esperienze, tenendo conto della vocazione, dell’esperienza didattica e del profilo culturale della scuola”, ed ha provato a costruire opportunità di interazione sistematica tra sistema formativo e il mondo del lavoro e della ricerca. 
- Per i nuovi indirizzi di studio, la Regione Puglia ha voluto evitare la frammentarietà dell’offerta formativa sul territorio con duplicazione e sovrapposizione di indirizzi, approvando la nascita di nuovi corsi di studio solo se coerenti ed omogenei con gli indirizzi preesistenti nell'ambito dello stesso istituto o ordine di scuola. 
Si è deciso di confermare i licei musicali già autorizzati nella programmazione precedente e non attivati per mancata assegnazione di organici e infine, nel medesimo provvedimento, sono stati istituiti 15 Cpia ( Centro Provinciale Istruzione Adulti – 2 nella Bat) che sottolinea l’attenzione rispetto ai processi di educazione/istruzione della popolazione adulta, con particolare attenzione a quella rivolta ad immigrate ed immigrati.
Per quanto riguarda la Città di Andria, La Regione Puglia, rispetto al parere originale del Comune di Andria (che proponeva 9 autonomie più un Cpia) , ha scelto di stabilire invece 12 autonomie scolastiche: tale numero deriva dalla considerazione dei parametri adottati, in termini di popolazione massima studentesca degli istituti, fissata, come già affermato, nella soglia dei 900 con la media della popolazione degli alunni della Città Andria.
Il mondo sindacale, in particolare la Uil scuola, ha fatto dichiarazioni di soddisfazione per l'operato, nel caso particolare, dell'Assessore regionale Alba Sasso, mostratasi sensibile alle richieste pervenute sia dal mondo del lavoro e quindi dei sindacati del comparto scuola (che avrebbero risentito quanto a “dimensionamento” proprio nel numero di addetti, e quindi di posti di lavoro) sia dal mondo dell'associazionismo e delle famiglie andriesi. 
Tutto questo è un chiaro esempio di come si possa ben amministrare coniugando esigenze formative e mondo del lavoro con la necessità di razionalizzare sul piano della spesa.
“Rumors” provenienti da Palazzo di Città, parlano di una intenzione da parte dell'Assessore con delega all'Istruzione del Comune di Andria, di voler ricorrere contro la decisione adottata dalla Regione Puglia. Cogliamo quindi questa occasione per poter chiedere eventuale conferma di questa intenzione e, in caso positivo, di porre all'attenzione della pubblica opinione i motivi che spingono il presunto ricorrente ad impugnare una delibera che armonizza, ripetiamo, sia esigenze educative, pedagogiche e mondo del lavoro.



giovedì 24 gennaio 2013

Un "patto di non belligeranza" per le affissioni elettorali.


Ieri sono stati assegnati gli spazi per le affissioni per la campagna elettorale.

Negli anni si è assistito a una vera e propria guerra a occupare spazi, a volte ingaggiando persone poco raccomandabili che puntavano a riempire quanti più spazi (anche abusivamente), perché il loro compenso era proporzionale al numero di spazi coperti.

Di certo non sarà un manifesto in più a spostare le masse o a recuperare quell'abisso tra la gente e la politica.

Per cui propongo, a tutti/e coloro che sono impegnati/e nella campagna elettorale, una sorta di "patto di non belligeranza". Ognuno riempie il proprio spazio, senza abusare di quello degli altri. Sarebbe un bel gesto di rispetto reciproco, di rispetto dell'ambiente, ma anche di rispetto (non sprecando danaro per una cosa dall'utilità davvero discutibile) nei confronti di tutte quelle persone che stentano a sopravvivere.

Spero che questo patto sia accettato e rispettato da tutti/e.


mercoledì 23 gennaio 2013

Sicurezza in Città, solo spot pre-elettorali.


È notizia di questi giorni, che a breve nel quartiere San Valentino sarà inaugurata una postazione di polizia municipale. Una notizia che non può che trovarci d’accordo, considerato che è da tempo che chiediamo l’attivazione su tutto il territorio cittadino del vigile di quartiere.

A quanto pare, più che di un’iniziativa facente parte di una vera e propria politica di sicurezza della nostra Città, è una mera trovata pre- elettorale a cui quest’Amministrazione ormai ci ha abituati. E vista la finalità di quest’operazione, siamo costretti a ritirare il nostro beneplacito verso questa iniziativa.

            Già il periodo in cui s’intende inaugurare questa postazione la dice lunga. Questa maggioranza amministra la nostra Città da circa due anni e mezzo. Come mai si è deciso di inaugurarla in prossimità delle elezioni politiche?

            Tempistica a parte, anche la gestione della postazione non è alquanto chiara, sia per la situazione di precarietà delle risorse umane (le 10 unità da dove si prenderanno) e materiali, in cui versa il nostro corpo di polizia municipale, sia per la mancanza del modello organizzativo di queste postazioni, cioè quali sono i compiti? Quale l’area di intervento? Quali le modalità di interazione con la Centrale Operativa e il comando Centrale?

La mancanza di sicurezza nella nostra Città è un problema di fondamentale importanza che non può essere affrontato (per finta) solo con spot o inaugurazioni pre- elettorali. È necessario un vero e proprio investimento da parte dell’Amministrazione comunale che in questi anni è venuto a mancare per una precisa scelta politica, volta a demolire il Corpo che ha perso tutta la credibilità possibile grazie al nuovo regolamento di Polizia Municipale. Basta vedere la situazione in cui versano i Marescialli del corso/concorso del 2001 ignorati, dequalificati e demotivati; a questi vanno aggiunti quelli che ambiscono a divenire Marescialli (vedasi il corso per ottenere il grado che doveva partire nei giorni scorsi). Insomma, TUTTI MARESCIALLI, NESSUNO MARESCIALLO.

Un modello organizzativo fatto prettamente di titoli con l’unico obiettivo di mortificare l’intero Corpo di Polizia municipale. Per non parlare della situazione in cui versa il N.o.m. e del concorso per comandante bloccato sine-die.

Tanta confusione che non fa per nulla bene alla nostra comunità e al Corpo di Polizia municipale, che nonostante tutto, riesce a ottenere risultati lusinghieri (e per questo lo ringraziamo).

Le conseguenze di tali scelte politiche stanno producendo i loro effetti (negativi, ovviamente).
                                              
Abbiamo sempre pensato che la percezione di sicurezza che quest’Amministrazione ha, è distante anni luce da quella percepita dalla Città. Più passa il tempo e più siamo convinti di questo, per cui quando cominceremo a parlare seriamente di sicurezza in questa Città? Attendiamo risposte.






lunedì 21 gennaio 2013

L'Amministrazione e la scarsa lungimiranza sul dimensionamento scolastico.


La proposta approvata dal comune di Andria era stata la seguente:

"Ad Andria da n. 8 istituti comprensivi programmati, si passa a n. 7 comprensivi più 2 autonomie scolastiche, ricavate dallo sdoppiamento dell’Istituto “Imbriani-Salvemini”, in ragione dell’elevato numero di studenti. Tornerebbero quindi in vita distintamente, il Circolo Didattico “Imbriani” con n. 929 alunni e la Scuola secondaria di I grado “Salvemini” con n. 563 alunni; quest’ultima, nonostante rimanga sotto soglia (600), viene salvaguardata dalla media andriese di n. 1.315 alunni, nettamente al di sopra dei n. 900 previsti dallo Stato, quale criterio per l’assegnazione dei Dirigenti Scolastici alle Scuole esistenti".

La Giunta regionale ha riportato a 12 (cioè la nostra proposta) il numero delle autonomie nella Città di Andria.


Ancora una volta, il tempo ci ha dato ragione e ha dimostrato l'assenza di lungimiranza di quest'Amministrazione comunale su un tema importante, quale quello della scuola.

Un plauso all'Assessore regionale Alba Sasso per essere riuscita a conciliare i diritti degli operatori, degli studenti e di tutta la comunità.






martedì 15 gennaio 2013

Sulla modifica e Integrazione al piano di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia.


La delibera di Giunta regionale n. 3006 del 27 dicembre 2012 concernente il Piano di rientro e di riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2010-2012 (Modifica ed Integrazione al Regolamento Regionale 7 Giugno 2012, n°11 di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia) ha sollevato l’orgoglio campanilistico di qualche esponente politico a vari livelli.

A differenza del piano presentato a Giugno, si sono aggiunti allo stesso i vari emendamenti e passaggi in commissione sino ad arrivare alla delibera di giunta di fine dicembre, appunto. In sostanza poco è cambiato. La Asl Bat mantiene i 747 posti letto, rinforzando di qualche unità i PO di Andria e Barletta con rispettivamente in più 7 e 6 posti letto. E’ stata confermata la vocazione Oncologica del PO di Barletta e quella del PO di Andria con vocazione chirurgica, quindi il naturale spostamento dell’UO di Urologia nel complesso andriese. Su quest’ultimo dato è utile precisare la bontà e la ratio della modifica, confermata con  notevoli riscontri in letteratura e soprattutto su dati scientifici, che la branca urologica riveste un tassello importante nell’ambito chirurgica della medicina d’urgenza.

Vogliamo distanziarci da discorsi di natura campanilistica che lasciano il tempo che trovano senza supporto né scientifico né strutturale. Come ad esempio per il PO di Canosa di Puglia che prevede, e non da qualche giorno ma da mesi, la sua riconversione a polo riabilitativo e gestione post-acuzie (settore ormai affidato quasi completamente ai privati) che frutterebbe alle casse della Asl risorse economiche, con la conseguente diminuzione abissale della mobilità passiva.

Invece di aizzare le comunità spaventandole, la politica a tutti i livelli, cosa che modestamente cerchiamo di fare per il bene di tutti (cittadini ed operatori), deve raccontare il vero e deve seguire e far attuare attraverso la Direzione Generale e tutte le componenti protagoniste, quel riordino ospedaliero necessario per la sopravvivenza, non del nostro nosocomio sotto casa, ma di tutta la sanità della sesta provincia, senza tralasciare la questione del nuovo nosocomio andriese che resta incardinato nel procedimento per la sottoscrizione del II atto integrativo ex art. 20 della Legge numero 67 del 1988, il cui stato è prossimo alla definizione.

Rallentare per questioni non prettamente politiche, ma squisitamente campanilistiche questo processo difficile e faticoso, sarebbe un grave errore verso quella sanità giusta ed equa che noi vogliamo e che si basi sulla deospedalizzazione ed il rafforzamento dell’assistenza territoriale e che sia soprattutto pubblica, nel senso che devono essere i cittadini a servirsi di essa e non altri.





Gazzetta del Mezzogiorno del 18 Gennaio 2013


mercoledì 9 gennaio 2013

La conferenza del Sindaco non mi convince. Manca il futuro.


La conferenza di presentazione dei risultati del 2012 dell’Amministrazione non mi ha convinto. L’ ho guardata e riguardata, per ascoltare bene le parole del Sindaco, però devo dire che è stata davvero deludente.

Già la disposizione degli intervenuti è davvero singolare, cioè Sindaco e ufficio di Gabinetto da una parte e Assessori (alcuni assenti, Presidente del Consiglio comunale e cittadini compresi) dall’altra. Città assente. Quasi a dimostrare che i risultati raggiunti non sono di tutte la squadra (Giunta e quindi maggioranza) ma di una sola persona, cioè il Sindaco. Mi sarei aspettato che ogni assessore avesse comunicato i risultati raggiunti. Invece niente, ci ha pensato il Sindaco con un monologo.

            Scendendo ad analizzare i contenuti, anche questi sono stati davvero approssimativi, perché nelle odi auto celebrative il Sindaco ha parlato solo di lavori pubblici, dei consensi che l’attuale maggioranza raccoglierà nelle prossime tornate elettorali e degli impegni (quali?) per il territorio dell’Onorevole di riferimento.

            Non starò qui a sottolineare ancora una volta la paternità della maggior parte delle opere pubbliche citate, perché non voglio essere ripetitivo e noioso. Ormai penso che la Città sia in grado di capire da sola tutto ciò.

            Quello che non mi ha convinto e che mi preoccupa è il carattere monotematico del monologo, incentrato solo ed esclusivamente sulle diverse inaugurazioni dei diversi cantieri nella nostra Città. E anche per quel che riguarda le attività del 2013, il tema trattato è sempre lo stesso, i cantieri. Mi sarei aspettato che per il 2013 il Sindaco (o Assessori competenti) spendesse qualche parola sulle politiche sociali, sulla cultura (si è parlato dell’inaugurazione della biblioteca ma non sugli investimenti da fare per riempire quel contenitore culturale), sulla trasparenza, sulla partecipazione, sul futuro di Corso Cavour, sul ponte Bailey, sui giovani, sulle energie alternative, sulla mobilità sostenibile, sul problema tumori e cancro, sull’elettrosmog, sulle famiglie, ecc… (la lista è lunga), insomma sul FUTURO e sulla PROSPETTIVA di questa Città.

            Ascoltando la conferenza stampa, mi ritornano in mente le parole del politico statunitense James Freeman Clarke: “Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione. Un politico cerca il successo del suo partito; uno statista quello del Paese”. E visto che il chiodo fisso del Sindaco era il consenso che la sua parte politica raccoglierà alle prossime elezioni, si può dire che in questa conferenza il Sindaco ha assunto un atteggiamento molto da politico e poco da statista.

            In un periodo come quello che stiamo attraversando, abbiamo sempre meno bisogno di politici e sempre più di statisti.

            Su una cosa sono d’accordo. Andria sta cambiando e il cambiamento che è in corso, non è dovuto all’Amministrazione che sta governando questa Città (il colore politico non c’entra), ma è un cambiamento “culturale” che chi amministra deve interpretare e, sulla scia di questo, creare una prospettiva e progettare il futuro di questa Città.

            Spero che si riesca a capire questo, altrimenti il motto “Andria cambia” resterà solo uno spot prettamente elettorale.





Gazzetta del Mezzogiorno del 11 Gennaio 2013


martedì 8 gennaio 2013

I daini, per il momento, sono salvi.

Non appena è stata diffusa la notizia dell'abbattimento dei daini dell'azienda di Papparicotta, avevo interessato della questione il Presidente del Parco dell'Alta Murgia (che ringrazio per la sua sensibilità e disponibilità), che si è immediatamente dato da fare. 

Oggi mi ha fatto sapere che il Parco si è attivato per prendere contatto con la provincia Bat e trovare una soluzione.
Il Parco ha dato la propria disponibilità a comunicare alla Bat le aziende che possono ospitare i daini evitando l'abbattimento.


Per il momento non ci sarà alcun abbattimento e qualsiasi provvedimento che la Bat adotterà, dovrà discuterlo con l'ente Parco.

Una bellissima notizia, però continuiamo a vigilare.




giovedì 3 gennaio 2013

le tasse non sono aumentate, dicono...

ormai non mi stupisce più nulla. Prima si fanno 6x3 per dire che le tasse non aumenteranno (e nel 2013 vedremo che così non è) e poi si mandano cartelle pazze ai/lle cittadini/e. 

Non mi stupisce nemmeno il modo di comportarsi dell'ufficio tributi di Andria che assomiglia sempre più a Monti, cioè forte con i deboli e debole con i forti. Si accanisce sempre sugli stessi e non dedica attenzioni ad altre situazioni, come per esempio gli impianti pubblicitari. 

In fondo l'avevano detto che Andria sarebbe cambiata e questi sono i risultati.