Non più di una settimana fa, è stata diffusa la
notizia dell'approvazione, da parte della Giunta Regionale, del nuovo Piano di
dimensionamento scolastico.
La
Regione Puglia aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale al fine di
rivendicare la facoltà regionale di programmazione del piano scolastico e lo
scorso anno, nel mese di giugno, la Corte stessa dava ragione alla ricorrente.
Il
Piano di dimensionamento approvato dalla Giunta regionale ha inteso perseguire
l’obiettivo di costruire “...una rete di istituzioni dotate, il più possibile,
di un assetto gestibile dal punto di vista organizzativo e stabile nel tempo,
in grado di garantire un servizio qualitativamente efficace” nell’interesse
primario di studentesse e studenti e delle loro famiglie.
I
criteri seguiti, sono stati i seguenti:
- Per le scuole del primo ciclo, ossia elementari e
medie, il provvedimento assicura la stabilità nel tempo della media regionale
non inferiore a 900 alunni per istituzione scolastica. Nell'ottica della
razionalizzazione delle risorse messe a disposizione dal Miur, con il Piano si
vuole sostenere e privilegiare, laddove ne ricorrano le condizioni, alla
verticalizzazione delle istituzioni scolastiche del 1° ciclo in istituti
comprensivi o in alternativa procedere con le aggregazioni tra istituzioni
dello stesso tipo (ad esempio, due circoli didattici o due scuole medie).
- Per le scuole del 2° ciclo (scuole medie superiori),
la Giunta ha voluto perseguire efficienza ed efficacia nella distribuzione
territoriale dell’offerta valorizzando “...i precedenti investimenti di saperi
e di esperienze, tenendo conto della vocazione, dell’esperienza didattica e del
profilo culturale della scuola”, ed ha provato a costruire opportunità di
interazione sistematica tra sistema formativo e il mondo del lavoro e della
ricerca.
- Per i nuovi indirizzi di studio, la Regione Puglia ha
voluto evitare la frammentarietà dell’offerta formativa sul territorio con
duplicazione e sovrapposizione di indirizzi, approvando la nascita di nuovi
corsi di studio solo se coerenti ed omogenei con gli indirizzi preesistenti
nell'ambito dello stesso istituto o ordine di scuola.
Si
è deciso di confermare i licei musicali già autorizzati nella programmazione
precedente e non attivati per mancata assegnazione di organici e infine, nel
medesimo provvedimento, sono stati istituiti 15 Cpia ( Centro Provinciale
Istruzione Adulti – 2 nella Bat) che sottolinea l’attenzione rispetto ai
processi di educazione/istruzione della popolazione adulta, con particolare
attenzione a quella rivolta ad immigrate ed immigrati.
Per
quanto riguarda la Città di Andria, La Regione Puglia, rispetto al parere
originale del Comune di Andria (che proponeva 9 autonomie più un Cpia) , ha
scelto di stabilire invece 12 autonomie scolastiche: tale numero deriva dalla
considerazione dei parametri adottati, in termini di popolazione massima
studentesca degli istituti, fissata, come già affermato, nella soglia dei 900
con la media della popolazione degli alunni della Città Andria.
Il
mondo sindacale, in particolare la Uil scuola, ha fatto dichiarazioni di
soddisfazione per l'operato, nel caso particolare, dell'Assessore regionale
Alba Sasso, mostratasi sensibile alle richieste pervenute sia dal mondo del
lavoro e quindi dei sindacati del comparto scuola (che avrebbero risentito
quanto a “dimensionamento” proprio nel numero di addetti, e quindi di posti di
lavoro) sia dal mondo dell'associazionismo e delle famiglie andriesi.
Tutto
questo è un chiaro esempio di come si possa ben amministrare coniugando esigenze
formative e mondo del lavoro con la necessità di razionalizzare sul piano della
spesa.
“Rumors” provenienti da Palazzo di Città,
parlano di una intenzione da parte dell'Assessore con delega all'Istruzione del
Comune di Andria, di voler ricorrere contro la decisione adottata dalla Regione
Puglia. Cogliamo quindi questa occasione per poter chiedere eventuale conferma
di questa intenzione e, in caso positivo, di porre all'attenzione della
pubblica opinione i motivi che spingono il presunto ricorrente ad impugnare una
delibera che armonizza, ripetiamo, sia esigenze educative, pedagogiche e mondo
del lavoro.