sabato 29 gennaio 2011

Consiglio comunale su cementeria


Lunedì 31 Gennaio si discuterà in Consiglio Comunale della questione riguardante il cementificio previsto sull’Andria - Trani. Di questo non possiamo che esserne soddisfatti, soprattutto perché la discussione sarà affrontata dai consiglieri comunali, alla luce dei pareri (scientifici) che sono stati forniti agli stessi dal Dott. Dino Leonetti, dal Prof. Vincenzo Coviello e dal Prof. Giorgio Assennato (Direttore Generale Arpa Puglia).
Ancora una volta, vogliamo ribadire il nostro NO al cementificio.
Se si considera, la crisi del settore edilizio, il fatto che la cementeria è prevista a ridosso della discarica e se si considera la possibilità prevista dalla legislazione vigente (possibilità di cui si sono avvalsi 59 cementifici presenti in Italia) di bruciare rifiuti, è facile dedurre che, per contenere le spese, i Matarrese opteranno per quest'ultima.
Inoltre, a parte l’attività che si andrà a svolgere all’interno del cementificio, bisogna valutare che dai camini saranno emesse polveri che si aerodisperdono per molti chilometri, lontano dalla fonte emittente, in particolare le polveri ultrafini, quelle di dimensioni inferiori a 0,2 micron, che non sono trattenute da nessun filtro e che di norma non vengono monitorate. L’EPA, -Environmental Protection Agency – United States, ha stimato una “emissione di diossine pari a 0,29 nanogrammi di diossine equivalenti per kg di clinker prodotto nei cementifici che non utilizzano rifiuti come combustibili e di 24,34 nanogrammi/kg invece nei cementifici che usano rifiuti come combustibile, in altri termini la combustione di rifiuti emette da un cementificio 80 volte più diossine rispetto all’utilizzo dei combustibili fossili usuali". In poche parole, tale impianto sarà la causa dell’incremento del numero di persone che saranno colpite da cancro, malattie cardiorespiratorie, ecc…

Bisogna considerare non solo i fumi emessi dai camini, ma anche l’impatto sull’inquinamento atmosferico dei mezzi del parco veicolare circolante che transiteranno sull’Andria - Trani dopo l’apertura del cementificio.
Non è tutto.
Tale impianto avrà ricadute negative anche sull’agricoltura del nostro territorio in quanto l’UE stabilisce che i prodotti agroalimentari (e i loro derivati) nel raggio di 15 Km da un inceneritore non possono avere il marchio Dop o Doc. Sarebbe un ulteriore danno inflitto alla nostra agricoltura, che già patisce le conseguenze di una pesante crisi economica.
Senza considerare tutte le altre esternalità che un impianto industriale come un cementificio genera.
A parte queste valutazioni, bisogna esaminare non solo l’impatto del cementificio singolarmente, ma va fatta una valutazione cumulativa di tutti gli insediamenti industriali già presenti ed operanti sul tratto di strada interessato , quello dell’Andria - Trani.
Il nostro auspicio è che il Consiglio Comunale di Lunedì si esprima in maniera contraria all’insediamento del cementificio, perché la NOSTRA SALUTE e il NOSTRO TERRITORIO vanno tutelati a prescindere dal colore politico di appartenenza.

A giorni comunicheremo le date dei banchetti per la raccolta firme contro il cementificio.





F.to  I coordinatori di SEL Andria

Lorusso Michele

martedì 18 gennaio 2011

Bike sharing Andria


Finalmente la Città di Andria ha il suo servizio di bike sharing. A parte la presentazione carnevalesca, di questo non possiamo che esserne contenti, sia perché si è portata a compimento una progettualità della passata amministrazione, sia perché, si spera, che con questo nuovo servizio, gli andriesi lascino a casa la macchina, per spostarsi con un mezzo che non inquina e soprattutto contribuisce alla riduzione di tutti quegli inquinanti che non fanno bene alla nostra salute.

Innanzitutto, un ringraziamento va fatto all’assessore Michele Zinni, perché, durante l'ultimo consiglio comunale che ha approvato il regolamento del bike sharing, ha accolto con favore le proposte provenienti dall’opposizione. Infatti, il regolamento iniziale prevedeva un costo annuo della tessera di 20 euro e la tariffa oraria di 1 euro. Dati i costi elevati, da parte di SEL e altri, è stato chiesto di ridurre i costi, e dopo un’attenta discussione con l’Assessore Zinni, si è concordata la quota di 15 euro per la tessera, e una tariffa oraria pari a 0,50 euro, cioè più o meno la stessa cifra di un grattino.  Data l’impossibilità di offrire questo servizio gratuitamente, perché l’Amministrazione preferisce destinare le risorse ad altri settori, non possiamo che essere fieri di questo esito, che è un piccolo risultato per noi e un grande risultato per il portafoglio di chi sceglie questo mezzo di trasporto.

A parte i ringraziamenti dovuti all’Assessore, vien da porre alcuni quesiti: adesso che abbiamo le bici, quanto dobbiamo aspettare per le piste ciclabili? Perché si continua a non garantire, a chi utilizza la bici, la sicurezza dovuta con le piste ciclabili? Perché, a parte il caotico cambio di sensi di marcia (e il non aggiornamento dei semafori che funzionano ancora con i vecchi sensi di marcia, vedi semaforo vicino la scuola Vaccina), non si provvede ad elaborare una volta per tutte una Piano della mobilità e un Bici Plan? A parte questi interrogativi, che assillano chi sceglie un mezzo diverso per muoversi all’interno del tessuto urbano, una nota al proclama del Sindaco, tenutosi durante la presentazione del bike sharing, è doverosa, perché, come al solito, si continua a prendere in giro la gente, comportamento questo, che certamente non fa bene né alle Istituzioni, né alla politica.

Ebbene, durante la presentazione, sono emerse le numerose contraddizioni, che caratterizzano l'operato di quest’Amministrazione.

E’ stato detto che “Bisogna lavorare su un’educazione alla mobilità alternativa all’utilizzo delle autovetture”. Le solite belle parole, che poi sono smentite dai fatti, perché quest’Amministrazione, sembra essere molto attenta a preservare i parcheggi nel centro cittadino, e addirittura a incrementarli, con il sogno di costruire un mega parcheggio sotterraneo, chissà sotto quale Piazza o qualsivoglia luogo idoneo ad ospitarlo. Davvero si pensa di voler disincentivare l’uso dell’auto con l’incremento di parcheggi nel centro cittadino? Non sarebbe ora di rendere ZTL tutto il centro cittadino? Perché le strade non sono bandite dalle progettazioni delle nuove Piazze? (vedi Piazza Duomo)

Un’altra cosa bizzarra e schizofrenica (politicamente parlando, ovviamente) che è stata detta, è che l’Amministrazione “vuole creare isole pedonali”. Non è, questa stessa Amministrazione, che nonostante l’appostamento, della passata amministrazione, di somme in bilancio, ha cassato il progetto di ZTL di Via Regina Margherita? Non è arrivato il momento di smetterla di assumere l’atteggiamento di un Giano bifronte, che “ per strada” fa certe affermazioni e poi “nel Palazzo”, l’azione amministrativa va verso tutt’altra direzione?

Per questo, caro Sindaco, prima di voler cambiare Andria, forse è meglio che cambi se stesso, evitando di fantasticare e di raccontare false favole, e soprattutto lasciandosi alle spalle gli stereotipi di chi Andria, in fondo in fondo, non vuole cambiarla, ma fa solo finta.



F.to Michele Lorusso

Direttivo SEL Andria

venerdì 14 gennaio 2011

Controllo determinazioni dirigenziali


Da quel che ci risulta, i Dirigenti del Comune di Andria hanno volontariamente disobbedito all’indirizzo del Sindaco che richiedeva loro di trasmettergli le determinazioni dirigenziali “preventivamente alla loro numerazione”, al fine di “esaminare e vistare” gli stessi atti.

Questo comportamento dei Dirigenti ci ha riportato alla mente l’ampia discussione che si ebbe, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sulla legittimità della disobbedienza agli ordini del Dittatore di turno, qualora gli stessi fossero valutati come manifestamente ingiusti.

L’atto di dignità dei Dirigenti del Comune di Andria non può esimerci però dallo stigmatizzare energicamente il contenuto dell’indirizzo formulato dal Sindaco Giorgino il 17 dicembre dello scorso anno.

Chiedere ai Dirigenti di trasmettere le determinazioni “preventivamente alla loro numerazione” significa violare uno dei principi fondamentali del nostro Ordinamento amministrativo, che prevede la netta separazione tra facoltà e competenze gestionali che appartengono ai Dirigenti e poteri di indirizzo di pertinenza della classe politica.

Le leggi cosiddette “Bassanini”, dal 1997, questa distinzione di competenze l’hanno nettamente sancita ed il rispetto di questo principio è presupposto ineludibile della trasparenza dell’attività amministrativa, di cui molti si riempiono la bocca, salvo poi non coglierne pienamente i reali contenuti.

Pretendere poi, di vistare le determinazioni dirigenziali, prima della loro formale adozione, significa introdurre un arbitrario aggravamento del procedimento, con effetti devastanti anche sull’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.

Non sappiamo a quale facoltà di diritto si sia iscritto l’Avv. Giorgino.

Abbiamo il sospetto, però, che anche lui abbia frequentato quella del Presidente del Consiglio, che riconosce solo la carta costituzionale della Padania.