sabato 28 gennaio 2012

Intervista discarica Andria - Trani

Per vedere l'intervista clicca qui: Discarica Andria-Trani

martedì 17 gennaio 2012

a Napoli hanno san Gennaro che fa miracoli, noi abbiamo Giorgino.


Molti pensano che i miracoli non esistano. Oggi, posso smentire questa idea perché Andria ha assistito a un vero e proprio miracolo, che non è stato messo in atto da un’ entità celestiale o una figura evangelica, ma da un essere umano. Il nostro Sindaco.

Sul Giornale il Sindaco, in un’intervista rilasciata per commentare il suo grande successo per il consenso ottenuto dai cittadini e per l’ottimo posto in classifica, ha affermato: “La raccolta differenziata porta a porta al 70% in una città di 100mila abitanti, così la qualità dell'ambiente resta al primo posto”.

Bene. Nessuno avrebbe potuto fare meglio e noi tutti dovremmo ringraziare il Sindaco per l’ottimo lavoro svolto che ha portato la percentuale di raccolta differenziata, in soli circa due anni, da una percentuale che si aggirava al 15% all’attuale 70%.

Visto l’ottimo risultato raggiunto in così poco tempo, faccio una proposta per migliorare in meglio l’attuale risultato del 70%. Perché la nostra Città, non adotta la strategia rifiuti zero? Visto che si è raggiunto celermente il risultato del 70%, non dovrebbe essere un problema aderire e attuare in pieno la strategia rifiuti zero dato che ci sono ancora tre anni alla fine della consiglia tura.

Così facendo il consenso del nostro Sindaco, non si fermerebbe al 60% ma balzerebbe al 100%, perché molti, me compreso, lo apprezzerebbero per questo risultato epocale.


Michele Lorusso




mercoledì 11 gennaio 2012

Sulla reintroduzione del cda alla Multiservice di Andria

Ancora una volta la maggioranza di centrodestra ad Andria si muove in controtendenza.

In un periodo di austerity e di tagli alle poltrone, detta  maggioranza presenta una proposta di deliberazione di Consiglio Comunale avente ad oggetto la modifica dello statuto della Società Andria Multiservice s.p.a., interamente partecipata dal Comune di Andria. L’unica vera novità è rappresentata dalla reintroduzione di un Consiglio di Amministrazione, composto da tre componenti in luogo dell’attuale Amministratore Unico.

Volendo usare un eufemismo, l’atteggiamento della maggioranza appare davvero schizofrenico, se si considera che gli stessi promotori dell’attuale iniziativa, nel dicembre 2009, si schieravano tra i più accaniti e convinti sostenitori dell’organo amministrativo della società composto da un unico soggetto.

Labili ed oltremodo poco credibili si rivelano le motivazioni offerte nella stessa proposta finalizzate a giustificare detta inversione di rotta. Appare poco credibile sia il paventato medesimo costo dell’operazione rispetto a quello in essere sia che l’incremento di attività previsto nel nuovo oggetto sociale richieda ulteriori specifiche competenze rispetto a quelle in possesso dell’attuale Amministratore Unico.

Circa i costi, i promotori dell’iniziativa vorrebbero farci credere che il compenso percepito dall’attuale Amministratore Unico verrebbe diviso per tre. Se questo fosse l’intento, non potremmo esimerci dal sollevare una serie di interrogativi: soggetti con alte e specifiche competenze professionali, che dovrebbero mettere a disposizione dell’Andria Multiservice a tempo pieno, davvero accetterebbero di farlo con un compenso netto di circa 700 Euro mensili? Con detta premessa si sta davvero pensando a soggetti di così alta taratura cui affidare il futuro di oltre cento famiglie? Ancora, si sbandiera, come sempre succede, la promessa di non far lievitare i costi per poi disattendere il tutto quando le luce della ribalta si spengono? Si è valutato che la revoca dell’incarico all’attuale amministratore in carica senza giusta causa (visto anche i lusinghieri risultati fin qui ottenuti dal medesimo e da tutti riconosciuti), condurrebbe ad un inevitabile ed oneroso contenzioso, con costi in danno della collettività?

Circa le nuove attività che verrebbero inserite nel nuovo oggetto sociale, non appaiono tali da esorbitare dalle competenze professionali dell’Amministratore in carica né tantomeno così gravose da richiedere forze nuove. Per giunta alcune attività, quali, ad esempio, gli interventi urgenti di messa in sicurezza degli edifici, sono da tempo puntualmente eseguiti dall’Andria Multiservice.

Alla luce delle considerazioni espresse, vorremmo che la maggioranza di centrodestra fosse per una volta leale con la città, e che fosse altrettanto convincente nel dissipare ogni dubbio che ci indurrebbe a considerare tale operazione una mera distribuzione di poltrone.



f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

             Michele Lorusso

martedì 3 gennaio 2012

Sul sovraffollamento delle carceri italiane.

Le questioni che non hanno appeal elettorale, molto spesso sono abbandonate o poco discusse dalla Politica, che è sempre più alla ricerca frenetica del consenso dimenticandosi che il ruolo che dovrebbe svolgere non è solo quello di cercare consenso, ma è anche quello di lottare per una propria idea di società.



Nei dibattiti non sentiamo quasi mai parlare di chi non può contribuire, elettoralmente parlando, alla crescita del consenso di questo o di quel partito. Infatti, non sentiamo mai parlare per esempio dei problemi delle carceri italiane, affrontati qualche volta, in maniera davvero “folkloristica”, dai radicali.
La Politica deve tornare a parlare anche di quelle fasce di persone che, in qualche modo, non contribuiscono all’aumento del consenso, ma che fanno comunque parte della nostra società.

Ed è proprio sul problema delle carceri, che dobbiamo cominciare a parlare e a interrogarci su quelle che possono essere le soluzioni a tale problematica, soprattutto alla luce della notizia di diversi suicidi/omicidi di detenuti (l’ultimo è avvenuto proprio a Trani).
Nelle carceri italiane vi è circa il doppio della popolazione che dovrebbe risiedervi. Nonostante questa vera e propria violazione dei diritti, vi è anche il taglio sostanzioso delle dotazioni finanziarie, cui vanno, aggiunti i tagli alla spesa sociale. Questa condizione di sovraffollamento sta producendo tutta una serie di situazioni davvero inaudite, di cui qualcuno dovrebbe vergognarsi. A livello regionale, qualcosa per rimettere al centro della discussione, anche gli ultimi, è stato fatto con la sottoscrizione del Protocollo per la tutela della salute dei detenuti, che ha come obiettivo la definizione de forme di collaborazione tra i diversi livelli istituzionali per garantire la tutela della salute ed il recupero dei detenuti adulti e minorenni e assicurare loro l’assistenza sanitaria.

A livello nazionale, la discussione sul problema delle carceri è stata affrontata dal Ministro della Giustizia, Paola Severino, non complessiva, ma con una soluzione volta a risolvere “temporaneamente” il problema del sovraffollamento.

 Questa piaga sociale va affrontata in maniera complessiva e non con interventi tampone che farebbero svuotare le carceri per poi farle riempire nuovamente qualche settimana dopo.

Innanzitutto bisognerebbe partire con un’Amnistia per risolvere l'attuale drammatica contingenza, da affiancare con una serie di riforme essenziali. Tra queste elencherei le seguenti:

1.      Impossibilita di disporre misure detentive in assenza di posti disponibili nelle strutture carcerarie, in altre parole, tanti detenuti quanti posti-letto. (Proposta dell'Associazione ANTIGONE).

2.      In caso di condanne per reati più gravi, arresti domiciliari per chi è già detenuto con condanne più lievi.

3.      Introduzione di nuove misure alternative, espansione per quelle già esistenti, da non applicarsi solo ad istanza di parte ma ex lege, automaticamente per reati minori. Sanzioni Pecuniarie, commisurate al reddito, allargamento della detenzione domiciliare, sanzioni prescrittive di lavori socialmente utili, anche solo nei fine settimana, esclusione dai Pubblici Uffici.

4.      Depenalizzazione di tutta una serie di reati di minima pericolosità sociale. Revisione della legge ex-Cirielli sulla recidiva che colpisce solo i cittadini a basso reddito.

5.      Depenalizzazione dell'uso e del possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Abrogazione della Fini- Giovanardi.

6.      Cancellazione dell'incivile reato di Clandestinità. Abrogazione della Bossi-Fini.

7.      Revisione profonda delle norme sulla Custodia Cautelare:tassatività ancora più chiara delle condizioni per applicarla, dove alle tre ipotesi di scuola della a)Inquinamento delle prove; b)Reiterazione del reato; c)Rischio di fuga, sia sempre accompagnata la pericolosità sociale,almeno per la custodia in carcere.

8.      Introduzione del reato di Tortura, sia fisica che psichica. Politiche serie contro le violenze sui e tra i detenuti.

9.      Ripensamento dei "tempi carcerari", che devono avere un senso, una ragione e, soprattutto uno scopo. Introduzione di luoghi di detenzione per detenuti di bassa pericolosità sociale,dove più che il controllo e la sicurezza,vengano privilegiati percorsi di reinserimento ed acquisizione di capacità lavorative.

10.  Obbligo,tranne casi di eccezionale gravità, di arresti domiciliari per tutte le detenute-mamme che abbiano figli minori di 5 anni. I bambini sono sempre innocenti e non devono stare in carcere per non essere traumaticamente separati dalle loro madri.

 Questo potrebbe essere un buon inizio se si vuole veramente affrontare la problematica delle carceri, se si vuole che la pena assolva pienamente alla funzione di rieducazione del condannato (principio dettato dalla nostra Costituzione) e soprattutto se si vuole ridare dignità e diritti a quei detenuti e a quelle detenute che molto spesso sono trattati come dei rifiuti di cui non occuparsi.

Solo se la Politica riesce a trovare soluzioni ai problemi degli ultimi, può risolvere tutti gli altri problemi e assolvere alla propria funzione di dare soluzioni e risposte a tutti i problemi sociali.


Michele Lorusso
Co-coordinatore
Sinistra Ecologia Libertà Andria

domenica 1 gennaio 2012

Post elezioni Forum Città di Giovani


Deterior surdus eo nullus, qui renuit audire è uno dei proverbi latini che più si addice all’Assessore, nonché commissario del Forum Città di Giovani, Flavio Civita. Infatti, da circa tre settimane, non appena abbiamo appreso, dalla stampa, la data di elezioni degli organi statutari del Forum, avevamo chiesto pubblicamente il rinvio delle elezioni per attivare una maggiore informazione sul forum e che la data del 29, fosse utilizzata per un pubblico dibattito volto a conoscere i candidati alla carica di consigliere e di Presidente del Forum, ma la risposta dell’Assessore su Facebook è stata: “Mi spiace, ma a me non e' pervenuto nessun invito. I giornali non sono la mia buca delle lettere. Peraltro guardo poca tv e leggo poco i giornali poiché non condivido molto i tagli giornalistici del ns tempo. Leggo quasi solo agenzie.” Se non abbiamo inviato l’invito personale all’Assessore è perché pensavamo che un nostro amministratore si informasse, dalla stampa locale, su ciò che avviene nella nostra Città, ma evidentemente ci siamo sbagliati, perché l’Assessore preferisce stare arroccato nel Palazzo disinteressandosi delle vicende cittadine.

Il nostro appello, quindi è rimasto inascoltato e così lo abbiamo riproposto il giorno 29, che doveva essere un incontro per aprire un dibattito tra noi giovani e invece si è trasformato in un monologo dell’Assessore, che in maniera autoritaria, abusando del suo ruolo di commissario e non dando la possibilità all’Assemblea di autodeterminarsi e di assumere in completa autonomia le decisioni, ha affidato ai tre candidati presidenti (legittimati da chi? Chi rappresentavano in quel momento i candidati?) la decisione di rinviare le elezioni. Questi, ovviamente fremevano perché si votasse e quindi si è deciso di procedere alle elezioni. A qualcuno di noi (definito il “solito disturbatore”) che voleva intervenire l’Assessore Civita con arroganza ha affermato: “tanto a che serve che intervieni, domani fai il tuo articolo e di quel che vuoi sulla stampa”.  Il commissario da moderatore e traghettatore del Forum, si è trasformato in un Podestà che assumeva le proprie decisioni disinteressandosi delle richieste che provenivano dall’Assemblea.

Siamo davvero delusi sia dal comportamento dell’Assessore Civita, che di quello dei candidati presidenti che hanno deciso di non rinviare, perché il loro unico interesse era votare, mettendo da parte l’obiettivo primario del Forum che è quello della partecipazione, non limitata alle elezioni ma una partecipazione costante alle attività dello stesso.

A chiedere il rinvio eravamo da soli e non ci è stata data la possibilità di sapere se l’Assemblea era d’accordo o in disaccordo con noi e a chi adesso chiede l’annullamento delle elezioni, solo perché qualche proprio esponente non è stato eletto nel consiglio direttivo diciamo: “De re irreparabile ne doleas”, questa è la democrazia che avete voluto, accettate la sconfitta.

Così si è proceduti alle elezioni e anche qui c’è stata una grande confusione e una cattiva organizzazione della logistica, perché come si sa la fretta fa i figli ciechi e l’Assessore, ultimamente, sembra aver fretta di concludere qualcosa, forse perché obbligato a dover presentare un rendiconto di quello che in questi mesi di amministrazione (non) ha fatto.

Apprendiamo dalla stampa la posizione della Giovani Italia: sebbene arrivata tardivamente, dimostra come le nostre ragioni avevano eccome motivo di essere sostenute e non possiamo non condividere la richiesta di dimissioni dell'Assessore.

Al rammarico per come si sono svolte le cose, aggiungiamo la delusione del risultato delle elezioni. Infatti, scorrendo la lista degli eletti notiamo che non è stata eletta nessuna donna.

Non chiamatelo dettaglio di poco conto... Non si pretendeva di certo l’irrigidimento delle regole prevedendo “quote rosa”, ma risulta spontaneo chiedersi: è possibile che neanche una donna sia stata ritenuta degna di sostegno? eppure di degne di sostegno ce ne erano veramente tante.

Noi non avevamo candidati e non abbiamo cercato accordi con nessuno. Noi abbiamo lavorato per il Forum, per farlo conoscere, per invogliare i giovani a partecipare (non solo ieri ma sempre) e lasciando ai singoli la scelta dei candidati che doveva (ed è avvenuta) avvenire valutando i singoli programmi e premiando i più meritevoli. Niente liste. Solo idee.





F.to: SEL, Federazione della Sinistra, l’Alternativa