Sono molto preoccupato
per quello che è accaduto in questi giorni nella nostra Città. Esattamente 44
anni fa, a Milano, ci fu la strage di Piazza Fontana che divenne il primo
episodio di quella che, successivamente, fu definita la “strategia della
tensione”.
Ebbene, in questi
giorni mi è sembrato di ritornare a quegli anni. Una città che è stata presa
letteralmente d’assalto da pregiudicati, delinquenti, mafiosi. Una città
sotto scacco di un gruppetto di persone che minacciavano i commercianti, obbligandoli a
chiudere le proprie attività. Penso che, chi abbia lanciato tutto ciò nella
nostra città, buttando benzina sulla crisi e giocando con il dolore, la paura,
la disperazione dovrebbe solo vergognarsi, perché ha perso di mano la
situazione, lavandosene la mani. Chi ha subito questa tre giorni di “guerriglia
urbana”, sono i commercianti, gli agricoltori e tutti coloro ai quali è stato
impedito di recarsi sul posto di lavoro. Per non parlare di anziani e altre
categorie deboli che hanno dovuto pagare profumatamente beni di prima necessità
(latte per bambini, pane, pasta, ecc…)A tutti loro va la mia solidarietà e
vicinanza, perché lo sciopero è un diritto e non può essere imposto con la
coercizione. La mia solidarietà va anche alla Cgil Bat, che ha subito attacchi
alla propria sede, presente nella nostra città.
In tutto questo, le
Istituzioni cittadine non hanno proferito parola. L’ordine pubblico, nonostante
lo sforzo delle forze dell’ordine, è stato trattato come una cosa secondaria,
permettendo ai delinquenti di fare della città quello che volevano. Insomma, in
questi giorni è stato dimostrato il fallimento di una politica seria della
sicurezza che è mancata, ed è giusto che, chi detiene la delega, cioè il
Sindaco, faccia le sue valutazioni e ne tragga le dovute conseguenze.
Dimissioni.
Oltre all’ordine
pubblico, per capire quello che stava succedendo, in questi tre giorni, sono
sempre stato in piazza per ascoltare quali fossero le motivazioni che
spingevano la gente a parteciparvi liberamente. Ho notato che non vi erano solo
facinorosi, ma padri di famiglia senza un lavoro, madri prive di qualsiasi
tipo di assistenza, studenti a cui è stato rubato il futuro, e tantissime altre
persone che chiedevano soluzioni ai loro problemi. Insomma, gente che chiedeva
un cambiamento radicale dell’attuale sistema.
Per cui, è vero che vanno
condannati episodi criminosi, ma è anche vero, che quella piazza va ascoltata e
che la Politica deve dare risposte. Chi riduce quel fenomeno a una sola
manifestazione distruttiva, vuol dire che non ha vissuto la Piazza in questi
giorni. Deludenti, sono state le risposte del Sindaco e di tutta
l’amministrazione che ha promesso autobus per Roma e di uscire dall’euro.
Risposte demagogiche e davvero fuori luogo, che hanno incendiato ulteriormente
la piazza. Pensavo che annunciasse tagli sulla Tares, derivanti dai ricavi
della vendita di rifiuti. Pensavo che il Sindaco dicesse che avrebbe revocato
la concessione per la riscossione dei tributi a Equitalia. Pensavo che il
Sindaco dicesse di voler applicare il quoziente famigliare sulle aliquote
irpef. Pensavo che il Sindaco desse un segno tangibile di tagli della politica,
non vendendo l’auto di rappresentanza a 2000euro, ma tagliando la giunta
tagliando gli stipendi, tagliando consulenze esterne, vendendo il parco
macchine, tenendone giusto un paio (ecologiche sarebbe il massimo) per
assolvere al meglio alle funzioni dell’ente. Si provasse a sperimentare un
reddito d formazione, così come fatto a Barletta, invece di dare i soldi alla
Lum. Niente di tutto questo. Che delusione.
E mentre fuori, le
persone chiedevano cambiamento, nel Palazzo succedeva che l’assessore
all’ambiente veniva arrestato per corruzione e per aver fatto assumere gente
dalla Ditta Sangalli. Una questione che solleviamo da mesi, senza ricevere
risposte dall’amministrazione. E anche qui, l’amministrazione ha fallito,
perché il Sindaco, invece di ritirare immediatamente la delega all’assessore,
si è limitato ad accettare le dimissioni. Sulla legalità e sulla dignità delle
istituzioni non si dovrebbe tergiversare, invece il Sindaco l’ha fatto,
nonostante il suo essere paladino della legalità. Un Sindaco che fa questo, non
è degno di rappresentare una comunità. Per citare Pertini “La corruzione è una
nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna
attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia
o di partito, significa diventare complici di questi corrotti." Per cui,
caro Sindaco, la invito davvero a valutare il suo comportamento e quello dei
suoi collaboratori e a trarne le dovute conseguenze.
Ovviamente, spero che
l’Amministrazione si costituisca parte civile sia nel processo contro la
Sangalli, sia contro chi ha minacciato i commercianti questi giorni. Non per
risarcire economicamente i cittadini, ma per risarcirli moralmente e ridare
dignità alle Istituzioni che in questi tre giorni l’hanno completamente
perduta.