giovedì 19 dicembre 2013

Contestate borse di studio "provincia amica".

"Tra le varie iniziative -ricordano i responsabili di SEL- , quella che di recente ci ha visti intervenire convintamente a sostegno di una gestione differente dei fondi per il Diritto allo studio, ridotto all'osso negli ultimi anni (è notizia, infatti, di ieri l'approvazione di un emendamento a firma di Sel in Parlamento che prevede l'attribuzione di 50 mln di euro per il diritto allo studio), è proprio il capitolo “Borse di studio”.
Dall'analisi del prospetto preventivo del progetto risultano ancora previste 20 borse di Studio per studenti iscritti alla Lum per un totale di 50.000€. Ancora, insomma, siamo dinanzi alla conservazione di “posizioni di privilegio” rispetto agli istituti di formazione di carattere privato. Ma non finisce qui.
Ciò che più è interessante, si fa per dire, è il capitolo si spesa relativo al finanziamento di 100 borse di studio per studenti iscritti ad altre facoltà. Fin qui tutto bene, anzi... avremmo potuto con sincerità ritenerci soddisfatti del risultato, se non fosse, purtroppo, che le 100 borse di studio, per una previsione di spesa di 250.000.000€ e il cui bando è ancora in fase di istruttoria, sono concedibili a studenti che siano iscritti a tutte le facoltà fuorché a quelle di Giurisprudenza e Economia, Facoltà uniche presenti nella Lum. Insomma abbiamo ancora una volta una misura discriminatoria e, in un certo senso, a tutela degli interessi della Lum.
Ebbene, proseguono i rappresentanti di SEL- "Su questo aspetto interverremo mettendo a disposizione i nostri saperi in ogni luogo istituzionale che ci vede presenti. Abbiamo intrapreso una battaglia che vogliamo portare fino in fondo e non ci basteranno atti che non riteniamo esaustivi rispetto al nostro convincimento che il sistema di formazione da tutelare è certamente quello pubblico e che il privato, in quanto tale, e in quanto quotato all'azione sul “mercato”, deve liberamente guadagnarsi il proprio spazio e offrire servizio come il nostro art.33 della Carta Costituzionale recita: “...senza oneri per lo Stato”.



Benvenuto codice rosa nella Bat.

Importante quanto significativa iniziativa ad Andria, a favore dei più deboli ed indifesi.

Questa mattina si è tenuto un incontro di confronto e proposta con il Direttore Generale della Asl-Bat Dott. Giovanni Gorgoni, sul tema del c.d. Codice Rosa. Un protocollo d'Intesa e strutturazione del primo intervento di Pronto Soccorso a contrasto e assistenza rispetto alle forme di violenza verso donne, bambini, anziani, immigrati e omosessuali.

A partecipare all'incontro vi era una delegazione di SEL Andria, composta dai Coordinatori cittadini di Sinistra Ecologia Libertà, Michele Lorusso e Valentina Lomuscio nonchè dGiusi Giannelli per SEL Puglia.
"Ringraziando pubblicamente per l'interesse genuino mostrato dal Direttore Generale, riteniamo che tale apertura apra scenari significativi per l'avanzamento in termini di servizi alla persona, rispetto della stessa e soprattutto ponga alta l'attenzione finalmente al fenomeno della violenza sessista, omofoba e razzista.
Una prassi quella da sperimentare e inaugurare che siamo sicuri farà fare un salto di qualità all'intero sistema socio-sanitario nel suo insieme perché coinvolgerà le tante esperienze già in campo e produrrà nuove sinergie".

Gazzetta del Mezzogiorno del 18 Dicembre 2013

giovedì 12 dicembre 2013

Ecco perché, secondo me, Giorgino dovrebbe dimettersi...

Sono molto preoccupato per quello che è accaduto in questi giorni nella nostra Città. Esattamente 44 anni fa, a Milano, ci fu la strage di Piazza Fontana che divenne il primo episodio di quella che, successivamente, fu definita la “strategia della tensione”.

Ebbene, in questi giorni mi è sembrato di ritornare a quegli anni. Una città che è stata presa letteralmente d’assalto da pregiudicati, delinquenti, mafiosi. Una città sotto scacco di un gruppetto di persone che minacciavano i commercianti, obbligandoli a chiudere le proprie attività. Penso che, chi abbia lanciato tutto ciò nella nostra città, buttando benzina sulla crisi e giocando con il dolore, la paura, la disperazione dovrebbe solo vergognarsi, perché ha perso di mano la situazione, lavandosene la mani. Chi ha subito questa tre giorni di “guerriglia urbana”, sono i commercianti, gli agricoltori e tutti coloro ai quali è stato impedito di recarsi sul posto di lavoro. Per non parlare di anziani e altre categorie deboli che hanno dovuto pagare profumatamente beni di prima necessità (latte per bambini, pane, pasta, ecc…)A tutti loro va la mia solidarietà e vicinanza, perché lo sciopero è un diritto e non può essere imposto con la coercizione. La mia solidarietà va anche alla Cgil Bat, che ha subito attacchi alla propria sede, presente nella nostra città.

In tutto questo, le Istituzioni cittadine non hanno proferito parola. L’ordine pubblico, nonostante lo sforzo delle forze dell’ordine, è stato trattato come una cosa secondaria, permettendo ai delinquenti di fare della città quello che volevano. Insomma, in questi giorni è stato dimostrato il fallimento di una politica seria della sicurezza che è mancata, ed è giusto che, chi detiene la delega, cioè il Sindaco, faccia le sue valutazioni e ne tragga le dovute conseguenze. Dimissioni.

Oltre all’ordine pubblico, per capire quello che stava succedendo, in questi tre giorni, sono sempre stato in piazza per ascoltare quali fossero le motivazioni che spingevano la gente a parteciparvi liberamente. Ho notato che non vi erano solo facinorosi, ma padri di famiglia senza un lavoro, madri prive di qualsiasi tipo di assistenza, studenti a cui è stato rubato il futuro, e tantissime altre persone che chiedevano soluzioni ai loro problemi. Insomma, gente che chiedeva un cambiamento radicale dell’attuale sistema. 

Per cui, è vero che vanno condannati episodi criminosi, ma è anche vero, che quella piazza va ascoltata e che la Politica deve dare risposte. Chi riduce quel fenomeno a una sola manifestazione distruttiva, vuol dire che non ha vissuto la Piazza in questi giorni. Deludenti, sono state le risposte del Sindaco e di tutta l’amministrazione che ha promesso autobus per Roma e di uscire dall’euro. Risposte demagogiche e davvero fuori luogo, che hanno incendiato ulteriormente la piazza. Pensavo che annunciasse tagli sulla Tares, derivanti dai ricavi della vendita di rifiuti. Pensavo che il Sindaco dicesse che avrebbe revocato la concessione per la riscossione dei tributi a Equitalia. Pensavo che il Sindaco dicesse di voler applicare il quoziente famigliare sulle aliquote irpef. Pensavo che il Sindaco desse un segno tangibile di tagli della politica, non vendendo l’auto di rappresentanza a 2000euro, ma tagliando la giunta tagliando gli stipendi, tagliando consulenze esterne, vendendo il parco macchine, tenendone giusto un paio (ecologiche sarebbe il massimo) per assolvere al meglio alle funzioni dell’ente. Si provasse a sperimentare un reddito d formazione, così come fatto a Barletta, invece di dare i soldi alla Lum. Niente di tutto questo. Che delusione.

E mentre fuori, le persone chiedevano cambiamento, nel Palazzo succedeva che l’assessore all’ambiente veniva arrestato per corruzione e per aver fatto assumere gente dalla Ditta Sangalli. Una questione che solleviamo da mesi, senza ricevere risposte dall’amministrazione. E anche qui, l’amministrazione ha fallito, perché il Sindaco, invece di ritirare immediatamente la delega all’assessore, si è limitato ad accettare le dimissioni. Sulla legalità e sulla dignità delle istituzioni non si dovrebbe tergiversare, invece il Sindaco l’ha fatto, nonostante il suo essere paladino della legalità. Un Sindaco che fa questo, non è degno di rappresentare una comunità. Per citare Pertini “La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti." Per cui, caro Sindaco, la invito davvero a valutare il suo comportamento e quello dei suoi collaboratori e a trarne le dovute conseguenze.


Ovviamente, spero che l’Amministrazione si costituisca parte civile sia nel processo contro la Sangalli, sia contro chi ha minacciato i commercianti questi giorni. Non per risarcire economicamente i cittadini, ma per risarcirli moralmente e ridare dignità alle Istituzioni che in questi tre giorni l’hanno completamente perduta.





giovedì 5 dicembre 2013

Sul bilancio di previsione 2013.

E’ accaduto in seguito all’ultimo Consiglio Comunale, quando sono stati adottati provvedimenti economici pesanti per le già vuote tasche degli andriesi.
Infatti, con l’obbligo di copertura al 100% del costo di raccolta dei rifiuti (#TARES), ai cittadini verranno sottratti dall’Amministrazione circa 6 milioni di euro, considerando che il costo stimato per l’annualità 2013 per l’intero servizio di raccolta ammonta a circa 16 milioni di euro, rispetto ai 12 milioni e mezzo di euro complessivi della #TARSU.
Per intenderci: la TARSU costava ai soli cittadini 10 milioni di euro (la restante parte, infatti, fino ai 12 milioni e mezzo, era coperta dal Comune) , mentre il costo TARES ammonterà a circa 16 milioni di euro, tutti esclusivamente a carico degli andriesi!
Considerato il pessimo servizio di raccolta rifiuti e la città sempre sporca, il costo così elevato è un’altra beffa per la Città.
Giorgino e i suoi si fanno belli in giro per l’Italia a raccogliere premi per l’ambiente, senza considerare che questi risultati sono solo il frutto di tanta buona volontà e civiltà degli andriesi a cui, però, non viene riconosciuta alcuna premialità per il servizio reso. Anzi: addirittura viene imposto un ulteriore sacrificio economico, non giustificato affatto dal servizio!!!
Non sarebbe stato più giusto prevedere un sistema di raccolta differenziata meno costoso, più efficace e con un ritorno economico per la collettività? 
A niente sono valsi tutti gli avvertimenti in tal senso lanciati a più riprese dalle opposizioni che, ancora una volta, hanno avuto ragione della bontà delle loro proposte.
Gravissime saranno le ripercussioni sull’economia locale: le categorie più colpite da questa manovra comunale sono quelle commerciali. Già da mesi assistiamo alla continua chiusura di tante attività, ma ora arriverà proprio il colpo di grazia!
Quella della TARES è solo una delle chicche venute fuori dall’ultima seduta di Consiglio.
Tanto ci sarebbe da dire sull’approvazione del bilancio preventivo in generale (a novembre 2013 si è approvato il bilancio di previsione, dopo che l’anno si è ormai quasi concluso, con sprechi di ogni tipo!), così come sulle aliquote IMU.
A proposito di queste ultime, l’Amministrazione Giorgino ha creato confusione totale: nonostante il centro-destra nazionale ha sempre voluto l’eliminazione #IMU prima casa, Giorgino ha aumentato l’aliquota sulla prima abitazione portandola al 6 x 1000!
Considerando che il governo Letta ha confermato l’abolizione della tassa, Giorgino ha creato nella cittadinanza solo confusione fiscale: così stando le cose, infatti, il cittadino dovrà pagare il differenziale del 2 x 1000 tra l’aliquota base (4 x 1000) e quella comunale portata al 6 x 1000, in barba alla cancellazione fatta dal governo di Roma.
A che cosa servirà questo aumento? Giorgino e i suoi non sono stati in grado di spiegarlo in Consiglio Comunale, trincerandosi dietro una miriade di false giustificazioni.



Conferenza stampa opposizioni