Il 15, 16 e 17 Giugno a Barletta,
in contemporanea con il Forum Energetico Internazionale, si è tenuto L’Altro
Forum (presidiato da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa armati di
mitra, da artificieri e polizia municipale) che non era stato organizzato
contro il Fei, ma un forum “obbligatorio” perché abbiamo ritenuto essere
corretto che, mentre da una parte si parlava rinchiusi nella roccaforte del
Castello di Barletta di energie rinnovabili, dall’altra era necessario parlare
all’aperto, e quindi ai cittadini, di energie rinnovabili.
Eppure sembra che i due Forum
stessero parlando della stessa cosa. Invece così non è, perché gli incontri
vertevano sì sulle energie rinnovabili ma intese in senso differente. Infatti,
per il Fei “energie rinnovabili“ significa energia prodotta dal nucleare,
dall’incenerimento, dalle biomasse, dal petrolio, mentre per l'altro Forum
significa energia prodotta dal mini e microeolico, dal minifotovoltaico, dal
geotermico, dal fotovoltaico termodinamico.
Centinaia di cittadini, della
sesta provincia e non, hanno preso parte all’Altro Forum, mentre non è dato
sapere se il Fei abbia raggiunto un così elevato numero di partecipanti.
Oltre ai due Forum nella Bat sta
succedendo qualcosa di strano, che riguarda il proliferarsi delle domande di
costruzione di centrali a biomasse di dimensioni medio- grandi e due
cementerie(una esistente a Barletta, e una che sarà costruita sulla provinciale
Andria - Trani).
Per quanto riguarda le biomasse,
mi chiedo:
-
Da dove andremo a prendere tutta quella biomassa
necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico di queste centrali, poiché
il nostro territorio è povero di biomassa e vista la crescente desertificazione
che lo investe?
La risposta sembrerebbe
difficile, ma in realtà non lo è perché si stanno usando queste centrali come
dei cavalli di Troia per introdurre nel nostro territorio inceneritori che non
bruceranno biomasse ma Cdr, il cui incenerimento provoca emissioni di diossine,
furani, ecc …. Insomma un vero e proprio disastro per il territorio di tutta la
sesta provincia, se si considera anche il fatto che in ogni Città è prevista la
costruzione di almeno una centrale a biomasse.
Adesso veniamo alle due
cementerie.
Per quanto riguarda quella di
Barletta, oltre ai danni che già ha prodotto e continua a produrre con le sue
emissioni (brucia 26666tonnellata/annue di gomme e plastiche triturate) e con
la sua ubicazione, (che se dal piano regolatore risulta essere ubicata nella
zona industriale, nella realtà è integrata nel tessuto urbano) ha presentato
una domanda per potenziare l’impianto di incenerimento, ovvero ha chiesto di
bruciare 80000 tonnellate/annue, nel silenzio di tutti quegli organi preposti
alla salvaguardia della salute dei cittadini.
Inoltre, in questi giorni, il
consiglio comunale di Trani ha approvato una variante del Pug per permettere
alla famiglia Matarrese di costruire una cementeria sulla provinciale Andria -
Trani garantendo ai cittadini che questa cementeria non brucerà mai rifiuti
grazie ad un protocollo d’Intesa, (sottoscritto dal Sindaco di Trani e la
famiglia Matarrese) che data la valenza giuridica dello stesso, chi ci assicura
che la cementeria non brucerà rifiuti? Inoltre durante il consiglio comunale
che ha sancito quest’altro danno per il nostro territorio, è stato affermato
che“… le nano-particelle vengono emesse non dalle ciminiere, ma dalle marmitte
di un qualsiasi veicolo, quando il vostro salumiere taglia il prosciutto,
quando sbattete il polpo appena pescato sullo scoglio …” dichiarazioni che
sembrano essere fatte da un comico invece sono parole di un Amministratore che oltre ad occuparsi di politica è un
medico che si occupa della salute dei cittadini. Il tutto giustificato dal
fatto che la cementeria porterà alla Città di Trani circa 100 posti di lavoro.
Per questo mi chiedo: perché per
questi presunti 100 posti di lavoro deve pagare l’intera collettività con tutti
i danni che la cementeria causerà al nostro territorio? Il gioco vale davvero
la candela? Chi ha votato a favore di questa cementeria è a conoscenza dei
danni sulla salute, sull’ambiente, sull’agricoltura che saranno causati anche a
elevate distanze dalla Città di Trani?
Questa è la situazione attuale
del territorio della sesta provincia.
Non siamo il “partito del No” e,
infatti, proponiamo dei metodi di sviluppo davvero sostenibili, e quindi
diciamo Si al mini e microeolico, fotovoltaico domestico, geotermico, cioè un
sistema di sviluppo che permette di soddisfare le nostre esigenze energetiche,
ma che allo stesso tempo ci permetta di lasciare un ambiente vivibile alle
future generazioni.
Preferiamo una democrazia nella
distribuzione del benessere economico che si ottiene con la diffusione delle
fonti energetiche domestiche e non una oligarchia ingorda che pur di far
business, non rispetta e calpesta la salute dei cittadini.
Per questo staremo attenti a
vigilare e a far valere l’interesse alla Salute dei cittadini nelle sedi
opportune, e a informare la gente e gli Amministratori con altri Forum e
incontri aperti alla cittadinanza.
Quello che più desideriamo è che
la gente si SVEGLI per rivendicare i propri diritti e non lasci che questi
“Barbari” conquistino i nostri territori per fare affari a discapito della Nostra Salute.
Michele Lorusso
Sinistra Ecologia Libertà – Andria