domenica 27 giugno 2010

A proposito di rifiuti


“Andria la vogliamo così” era lo slogan utilizzato in campagna elettorale dalla (aimè) neoletta Amministrazione comunale.

Da cittadino prima, e da contribuente poi, mi sento offeso da quello che si assiste in questi giorni, nelle strade cittadine, ovvero uno spettacolo indecoroso caratterizzato da cassonetti stracolmi d’immondizia, che con l’avvicinarsi dell’estate non è un bellissimo spettacolo né da guardare né da odorare e inoltre crea disagio e pericolo a quella gente che passeggia sui marciapiedi della nostra città e incontrando i cassonetti è costretta a proseguire per strada. 

E l’Amministrazione cosa fa?

 Adotta una soluzione al problema davvero interessante, allietando le serate gli andriesi con un evento dal livello culturale elevatissimo (in senso ironico): le selezioni di Miss Italia.

A parte la domanda che potrebbe sorgere circa le somme spese, l’utilità e la partecipazione a questo evento, ma l’Amministrazione come intende raggiungere il 65% di raccolta diversa, come si legge dalle dichiarazioni programmatiche del Sindaco? Mi auguro che non si intenda raggiungere tale percentuale con la campagna di comunicazione (a mezzo manifesto,com’è solito fare dell’attuale amministrazione)che in questi giorni è partita.

Un malpensante potrebbe pensare, per esempio, che questo disservizio sia stato “progettato” per creare l’emergenza rifiuti e convincere la gente della bontà e dell’utilità di un inceneritore nella nostra Città, fortemente voluto dall’allora opposizione, attuale maggioranza.  Siccome non sono un malpensante, spero che tale disservizio sia solo temporaneo e non si protragga ancora per lungo tempo, e perciò mi chiedo:

Come mai il Sindaco e l’Amministrazione tutta ormai compare sulla stampa solo per fare proclami di iniziative che non servono alla cittadinanza e rimane arroccata nel Palazzo di Città quando deve  dare risposte ai cittadini? Non era questa l’Amministrazione del fare, dei rapporti con i cittadini, ecc?

Sembra che ormai queste frasi facciano parte di un insieme di slogan utilizzati in campagna elettorale, ma di difficile realizzazione nella realtà.

Davvero chi ha votato l’attuale amministrazione, credendo allo slogan “Andria la vogliamo così”, si aspettavano di ritrovarsi una Città stracolma di rifiuti? Spero di no. Altrimenti staremmo davvero alla frutta.

E’ arrivato il momento che il Sindaco, in quanto garante della salute dei cittadini, debba dare risposte concrete a questa vera e propria emergenza e che non pensi solo all’organizzazione di queste manifestazioni indirizzate al basso ventre degli andriesi.


Michele Lorusso SEL Andria

lunedì 21 giugno 2010

L'Altro Forum di Barletta


Il 15, 16 e 17 Giugno a Barletta, in contemporanea con il Forum Energetico Internazionale, si è tenuto L’Altro Forum (presidiato da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa armati di mitra, da artificieri e polizia municipale) che non era stato organizzato contro il Fei, ma un forum “obbligatorio” perché abbiamo ritenuto essere corretto che, mentre da una parte si parlava rinchiusi nella roccaforte del Castello di Barletta di energie rinnovabili, dall’altra era necessario parlare all’aperto, e quindi ai cittadini, di energie rinnovabili.

Eppure sembra che i due Forum stessero parlando della stessa cosa. Invece così non è, perché gli incontri vertevano sì sulle energie rinnovabili ma intese in senso differente. Infatti, per il Fei “energie rinnovabili“ significa energia prodotta dal nucleare, dall’incenerimento, dalle biomasse, dal petrolio, mentre per l'altro Forum significa energia prodotta dal mini e microeolico, dal minifotovoltaico, dal geotermico, dal fotovoltaico termodinamico.

Centinaia di cittadini, della sesta provincia e non, hanno preso parte all’Altro Forum, mentre non è dato sapere se il Fei abbia raggiunto un così elevato numero di partecipanti.

Oltre ai due Forum nella Bat sta succedendo qualcosa di strano, che riguarda il proliferarsi delle domande di costruzione di centrali a biomasse di dimensioni medio- grandi e due cementerie(una esistente a Barletta, e una che sarà costruita sulla provinciale Andria - Trani).

Per quanto riguarda le biomasse, mi chiedo:

-          Da dove andremo a prendere tutta quella biomassa necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico di queste centrali, poiché il nostro territorio è povero di biomassa e vista la crescente desertificazione che lo investe?

La risposta sembrerebbe difficile, ma in realtà non lo è perché si stanno usando queste centrali come dei cavalli di Troia per introdurre nel nostro territorio inceneritori che non bruceranno biomasse ma Cdr, il cui incenerimento provoca emissioni di diossine, furani, ecc …. Insomma un vero e proprio disastro per il territorio di tutta la sesta provincia, se si considera anche il fatto che in ogni Città è prevista la costruzione di almeno una centrale a biomasse.

Adesso veniamo alle due cementerie.

Per quanto riguarda quella di Barletta, oltre ai danni che già ha prodotto e continua a produrre con le sue emissioni (brucia 26666tonnellata/annue di gomme e plastiche triturate) e con la sua ubicazione, (che se dal piano regolatore risulta essere ubicata nella zona industriale, nella realtà è integrata nel tessuto urbano) ha presentato una domanda per potenziare l’impianto di incenerimento, ovvero ha chiesto di bruciare 80000 tonnellate/annue, nel silenzio di tutti quegli organi preposti alla salvaguardia della salute dei cittadini.

Inoltre, in questi giorni, il consiglio comunale di Trani ha approvato una variante del Pug per permettere alla famiglia Matarrese di costruire una cementeria sulla provinciale Andria - Trani garantendo ai cittadini che questa cementeria non brucerà mai rifiuti grazie ad un protocollo d’Intesa, (sottoscritto dal Sindaco di Trani e la famiglia Matarrese) che data la valenza giuridica dello stesso, chi ci assicura che la cementeria non brucerà rifiuti? Inoltre durante il consiglio comunale che ha sancito quest’altro danno per il nostro territorio, è stato affermato che“… le nano-particelle vengono emesse non dalle ciminiere, ma dalle marmitte di un qualsiasi veicolo, quando il vostro salumiere taglia il prosciutto, quando sbattete il polpo appena pescato sullo scoglio …” dichiarazioni che sembrano essere fatte da un comico invece sono parole di un Amministratore  che oltre ad occuparsi di politica è un medico che si occupa della salute dei cittadini. Il tutto giustificato dal fatto che la cementeria porterà alla Città di Trani circa 100 posti di lavoro.

Per questo mi chiedo: perché per questi presunti 100 posti di lavoro deve pagare l’intera collettività con tutti i danni che la cementeria causerà al nostro territorio? Il gioco vale davvero la candela? Chi ha votato a favore di questa cementeria è a conoscenza dei danni sulla salute, sull’ambiente, sull’agricoltura che saranno causati anche a elevate distanze dalla Città di Trani?

Questa è la situazione attuale del territorio della sesta provincia.

Non siamo il “partito del No” e, infatti, proponiamo dei metodi di sviluppo davvero sostenibili, e quindi diciamo Si al mini e microeolico, fotovoltaico domestico, geotermico, cioè un sistema di sviluppo che permette di soddisfare le nostre esigenze energetiche, ma che allo stesso tempo ci permetta di lasciare un ambiente vivibile alle future generazioni.

Preferiamo una democrazia nella distribuzione del benessere economico che si ottiene con la diffusione delle fonti energetiche domestiche e non una oligarchia ingorda che pur di far business, non rispetta e calpesta la salute dei cittadini.

Per questo staremo attenti a vigilare e a far valere l’interesse alla Salute dei cittadini nelle sedi opportune, e a informare la gente e gli Amministratori con altri Forum e incontri aperti alla cittadinanza.

Quello che più desideriamo è che la gente si SVEGLI per rivendicare i propri diritti e non lasci che questi “Barbari” conquistino i nostri territori per fare  affari a discapito della Nostra Salute.





Michele Lorusso

Sinistra Ecologia Libertà – Andria


martedì 1 giugno 2010

Lancio sondaggio villa comunale


“Alea iacta est” (indica una decisione ormai irrevocabile, il fatto che "quel che è fatto è fatto" e spetta solo alla sorte compiere il proprio corso) decantavano i latini, locuzione che se attualizzata ai giorni nostri e alla nostra città potrebbe essere usata sulla questione del mercato settimanale e della Villa Comunale. Infatti, sembra che ormai sia tutto deciso, però si vuol cercare di “alleviare il dolore” utilizzando un sondaggio sul sito del Comune di Andria attraverso una campagna d’informazione attraverso i manifesti.

Di tutto quello che è stato celebrato dal Sindaco una cosa penso sia condivisibile, ovvero che bisogna tenere in considerazione tutti i cittadini, soluzione auspicata da Sinistra Ecologia e Libertà in un comunicato di qualche settimana fa. Ma quello che non condivido è il metodo di questa “consultazione popolare”, ovvero il sondaggio online, per due ragioni:  1. perché internet ad Andria è utilizzato solo dal 20% degli andriesi (volendo esagerare) e da fasce d’età ad alto contenuto giovanile; 2. perché il sondaggio on-line ha il difetto di poter presentare un risultato distorto da quella che risulta essere la realtà perché una persona potrebbe votare più volte e quindi alterarne il risultato.

Tralasciando le questioni tecniche, dato che Sinistra Ecologia e Libertà è favorevole al contatto e al confronto con la gente, (al contrario dell’attuale amministrazione) assieme ai ragazzi della Fabbrica di Nichi di Andria (in maniera gratuita e volontaria), siamo partiti con un sondaggio da sottoporre agli andriesi (non in maniera telematica ma in maniera diretta alla gente) in cui chiediamo il loro parere sulle due questioni che da mesi attanagliano la città, ovvero questione mercato e Villa Comunale, che sarà sottoposto il Lunedì nella zona interessata dal mercato e negli altri giorni in tutta la Città, e i risultati saranno resi noti in una conferenza stampa appositamente convocata.

Il nostro auspicio è che questo sondaggio sia tenuto in considerazione dal prossimo consiglio comunale che deciderà sulla questione dello spostamento del mercato perché decisioni come queste, che riguardano tutta la cittadinanza e non solo una parte politica, è giusto che vengano prese con il più ampio consenso e non a colpi di maggioranza.







Michele Lorusso

Sinistra Ecologia e Libertà - Andria