In questi giorni, con la chiusura di un locale nella
centralissima Corso Cavour, si è riproposta la questione della gestione
dell’organizzazione urbana della nostra città e sull’impatto della stessa sulle
attività produttive.
Circa un anno
fa, proprio sulla situazione venutasi a creare su Corso Cavour avevamo chiesto
delucidazioni circa l’assenza di un regolamento che perlomeno avesse
l’obiettivo di armonizzare qualità urbana e diritto all’esercizio di attività
imprenditoriale, ma nessuna risposta ci è ancora giunta. Avevamo avanzato
richiesta che l’Amministrazione si facesse promotrice di un tavolo di
concertazione tra coloro che gestiscono le attività commerciali e i residenti,
per trovare soluzioni condivise. Anche in questo caso silenzio assordante, che ha
creato una lotta continua tra rivendicazioni legittime sia dei residenti che
degli operatori commerciali. In uno scontro, prima o poi, una delle parti
“soccombe”, ed è quel che accaduto. L’obiettivo della ricerca del dialogo e di
soluzioni condivise è stato ampiamente mancato.
Oggetto del
contendere è stata la musica che il regolamento dei dehors vieta completamente.
Eppure in
Consiglio comunale avevamo proposto emendamenti (condivisi anche con gli
operatori) che consentissero la diffusione musicale, sempre nei limiti previsti
dalla legge. Anche in quell’occasione, l’Amministrazione non ha voluto prendere
in considerazione le nostre proposte, senza darci alcuna spiegazione.
Con il passar
del tempo, quel regolamento ha portato solo confusione e chiusura di attività
commerciali, con notevoli ricadute occupazionali (solo con la chiusura del
locale di Corso Cavour ben 9 persone, regolarmente assunte, saranno senza
lavoro) perché per alcuni è stato applicato alla lettera, per altri è stato
interpretato.
Invece di
rivelarsi motore di rilancio delle attività commerciali, il “regolamento che
non regola” è stato la causa della chiusura di molte di quelle attività. Non
che lo stesso non dovesse essere fatto, ma se concertato con tutti, operatori e
residenti, sicuramente sarebbe stato più aderente alle esigenze della nostra
comunità cittadina.
Eppure nel
periodo che stiamo attraversando, sentiamo spesso che bisogna rilanciare il
commercio e non martoriarlo con regole che lasciano davvero a desiderare.
Insomma, ogni
volta che si crea qualcosa di buono, la mancanza di confronto e ascolto da
parte della attuale Amministrazione cittadina crea discrepanze tra ciò che
rappresenta gestione ottimale e quella che invece è l’attività concreta messa
in atto.
La stagione
estiva è alle porte e sembra che per la nostra Città le stesse saranno chiuse.