venerdì 31 maggio 2013

Riflessione sul 2 Giugno ad Andria. "Non è cosa vostra".

Per ridurre i “costi della politica”, per il 2 Giugno, il Presidente della Repubblica ha deciso di cancellare il ricevimento al Quirinale. Bene. Nella nostra Città, invece, si va controcorrente.

Infatti, il 2 Giugno, invece di festeggiare la nascita della Repubblica, s’intitola (o s’inaugura, non è ancora chiaro) la Villa comunale al “Dott. Marano”, con una sfarzosa parata. Nulla da eccepire sull’intitolazione a Marano (sugli ingressi si poteva scegliere diversamente), però la “parata” si poteva evitare, in un periodo di vacche magre.

Manifesti 6x3, totem, 70x100, inviti cartacei ad personam, per Istituzioni, associazioni e semplici cittadine/i. Chissà quanto ci saranno costati questi inutili inviti fatti su carta pregiata, a cui bisogna aggiungere il costo di spedizione a casa. Eppure, per le festività natalizie il Sindaco aveva inviato gli auguri, proprio per risparmiare. Ormai si sa che la coerenza non fa parte di quest’Amministrazione.

Costi a parte, con quest’ulteriore inaugurazione e con l’invito del Presidente del Consiglio, di dedicare la Festa della Repubblica ai Marò, si va a snaturare quella che è la ricorrenza del 2 Giugno.

In quella data, si festeggia la nascita della Repubblica, avvenuta con il Referendum, a cui parteciparono milioni di cittadine e cittadini, del 1946. Quindi, una festa del tutto civile, che non ha nulla a che fare con le forze dell’ordine e inaugurazioni varie.

In un periodo in cui la nostra Costituzione (la più bella del mondo se attuata alla lettera) e le Istituzioni sono oggetto di attacchi e demolizione, per interessi della “casta”, ci saremmo aspettati che, almeno in quest’occasione, l’Amministrazione avesse dato il meglio di se, magari aderendo alla manifestazione di Libertà e Giustizia a Bologna, “Non è cosa vostra”. Oppure leggere e distribuire la Costituzione in Piazza.

Invece no. Meglio una “parata” per tagliare nastri e scattare qualche foto, che festeggiare davvero la nostra Repubblica.







martedì 28 maggio 2013

Aderire a "Decoro Urbano".


Favorire il dialogo tra i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni, promuovendo partecipazione, trasparenza e riduzione delle procedure burocratiche, usando i nuovi mezzi di comunicazione.
Questi sono i motivi che ha spinto Sel e il M5S a presentare una mozione di adesione a “Decoro Urbano- We Du”.
Come funziona. Chiunque può creare il proprio profilo dal sito web o attraverso l'applicazione smartphone, scaricabile gratuitamente negli application store per iPhone e Android. In alternativa è possibile effettuare l'accesso con il proprio account Facebook. Le segnalazioni possono essere inviate dal sito attraverso la procedura guidata o via smartphone, dove è sufficiente lanciare l’app e scattare una foto per far sì che il dispositivo vi associ automaticamente le coordinate GPS e visualizzi la segnalazione sulla mappa. Da quel momento gli utenti possono commentarla, condividerla online o sottoscriverla (tasto DU IT!) accrescendone la visibilità.
Decoro Urbano strumento per le PA. Un Comune Attivo ha accesso ad un pannello di controllo per monitorare costantemente il territorio, ottimizzando la gestione degli interventi. Decoro Urbano è una grande banca dati che mostra in modo completamente trasparente segnalazioni relative all’intera superficie nazionale. Anche un comune non attivo può dunque visualizzare la mappa in tempo reale, così come i cittadini possono portare all’attenzione dell’amministrazione le proprie istanze servendosi degli strumenti offerti gratuitamente da Decoro Urbano. Le pagine di ciascun comune possono essere raggiunte dalla ricerca rapida o digitando l’indirizzo così composto: nomecomune.decorourbano.org (ad es. roma.decorourbano.org, milano.decorourbano.org e così via).
Il futuro. Decoro Urbano è in costante sviluppo: attualmente è possibile inviare segnalazioni in merito alla gestione dei rifiuti, alla manutenzione e alla segnaletica stradale, al degrado nelle zone verdi, al vandalismo e alle affissioni abusive. I futuri aggiornamenti amplieranno ulteriormente le funzioni social, favorendo l'amicizia tra i Segnalatori e offrendo un servizio di messaggistica interna. Saranno inoltre disponibili nuove categorie, sarà possibile seguire una zona specifica o una singola segnalazione, ricevere awards in base alla propria attività di Segnalatore e istituire Gruppi Territoriali.


giovedì 23 maggio 2013

Più investimenti nel centro anti violenza.


In questa settimana, la Commissione Esteri della Camera ha iniziato l'esame della proposta di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa per prevenire e contrastare la violenza domestica e sulle donne, già depositata all’avvio dell’attuale legislatura. Da più parti si è elevato un accorato appello all’assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni a contrasto del fenomeno del femminicidio, che sta interessando pesantemente il nostro Paese.

Ed è proprio dall’appello all’azione delle Istituzioni che vorremmo partire: è stato presentato a Bari l'avvio dell'iter che porterà alla realizzazione di una legge regionale contro il femminicidio. La consigliera per le Pari oppurtunità, Serenella Molendini ha ricordato come "in Puglia il contrasto alla violenza è stato forte: sono stati realizzati 18 centri antiviolenza e sei case rifugio". Ora però si rende necessario un provvedimento legislativo che vincoli tutti gli attori coinvolti a seguire la programmazione e le linee guida che la Regione Puglia ha cominciato a emanare dal 2007.

Il Piano Sociale Regionale affidava infatti alle Province il compito di realizzare, di concerto con gli ambiti territoriali, il Piano triennale degli Interventi Locali per la Prevenzione e il Contrasto della Violenza di Genere (PIL). Di qui deriva la competenza a livello provinciale nell’attuazione, grazie al cofinanziamento regionale, di tutti gli interventi necessari alla costituzione di due Centri provinciali Antiviolenza e una Casa Rifugio. Allo stato attuale, si è in fase di valutazione dei progetti presentati da un bando provinciale costituito allo scopo.

Nel nostro caso particolare, la Città di Andria ha visto sorgere il progetto del Cav (Centro Anti Violenza) Riscoprirsi; un progetto partito col bando di Principi Attivi della Regione Puglia. Oggi ci risulta che il centro si trova in una grave situazione determinata da mancanza di risorse e rischia la chiusura. Se ciò dovesse accadere, sarebbe un grave danno per la Città che si vedrebbe privata di un punto di riferimento per le donne vittime di violenza che vedono in quel centro l’unica speranza per denunciare le vessazioni subite e provare a tornare a vivere. In un periodo in cui i riflettori a livello nazionale sono stati accesi sul tema, bisognerebbe incrementare gli investimenti in tali progettualità.

A questo proposito, chiediamo all’amministrazione comunale di prendere l’impegno a fornire tutto l’aiuto possibile al Cav della nostra Città al fine di consentire che il servizio non cessi e non cali il silenzio, spesso complice delle violenze di genere.

Il periodo che si apre sarà inoltre quello conosciuto ai contribuenti come quello delle dichiarazioni; cogliamo quindi l’occasione per ricordare come si può dare il proprio contributo alle organizzazioni del no-profit attraverso il 5 per mille. Invitiamo pertanto i nostri concittadini a sostenere le organizzazioni del sociale che operano però nel contesto cittadino, così da poter sostenere i tanti progetti in campo meritevoli di aiuto e che oggi arrancano a causa dei tagli che hanno ridotto all’osso le risorse destinate al Welfare nel nostro Paese.



Incontro con l'On. Annalisa Pannarale (Sel) con i Cav della Bat

mercoledì 15 maggio 2013

Alla Città si chiedono i sacrifici, il Sindaco si rinnova lo staff.

Per le "opere" importanti i fondi non ci sono o non si trovano, per lo staff, si.

Era proprio necessario?

Sotto le tre determinazioni dirigenziali:

https://docs.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcUV9zRzdybkdmdHc/edit?usp=sharing

https://docs.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcWDAyMkpRRE1Nd3M/edit?usp=sharing

https://docs.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcQVgtczdhOEp6UzA/edit?usp=sharing




lunedì 13 maggio 2013

Bilancio e fondi primarie, facciamo chiarezza una volte per tutte.


Anche da queste parti esiste la macchina del fango ed è stata messa in moto nei confronti del sottoscritto.

Il giornalista Michele Marmo di Telesveva (senza avermi mai contattato) mi accusa di “aver occultato i rendiconti e la verità su chi ha incassato i soldi delle primarie”. Non è la prima volta che lo fa, bastava contattarmi e gli avrei dato tutte le spiegazioni del caso (questo è quello che avrebbe fatto un vero Giornalista, con la g maiuscola).

Non voglio dar lezioni di trasparenza a nessuno, però voglio solo ricordare che Sel ad Andria è l’unico partito ad avere un codice fiscale, ad aver pubblicato il Cud del consigliere comunale e il bilancio.

Ho sempre agito in totale trasparenza e secondo legalità, per cui non ho nulla da nascondere. Siccome il giornalista, prima di lanciare accuse diffamatorie, non si è informato, riporto qui come sono andate le cose.

Il seggio elettorale di Andria era formato da tre componenti: Maria Carbone (Pd), Michele Roberto (Psi-Pd), Michele Lorusso (Sel).

Al seggio di Andria, spettava solo rendicontare le spese, mentre il bilancio su base provinciale, doveva essere elaborato dal comitato provinciale, il cui responsabile era Franco Cuna (attuale commissario del Pd andriese).

Il comitato cittadino ha provveduto a rendicontare le spese e a inviare il rendiconto sia al provinciale, che a tutti i comitati dei candidati. E’ davvero singolare scoprire che solo adesso, l’ex segretario del Pd Antolini, e i referenti dei comitati di Puppato e Renzi (cioè Pd) chiedano, a me che rappresento Sel, conto della gestione dei fondi delle primarie, pur avendo ricevuto il rendiconto e avendo ben due rappresentati nel comitato cittadino. Se all’interno del Pd non si comunica tra dirigenti, io non ne ho alcuna responsabilità e non voglio essere coinvolto nella notte dei lunghi coltelli che in quel partito è cominciata da tempo.

Ho chiesto più volte al responsabile provinciale di pubblicare il bilancio e il nostro rendiconto, ma i miei appelli sono rimasti inascoltati.

Avendo a disposizione solo il rendiconto del seggio locale, pubblico quello (https://docs.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcbm00S3FaczdKYUE/edit?usp=sharing), per il resto chiedete a Cuna.

Agire in maniera trasparente e secondo legalità dà fastidio a molti, che cercano di buttarmi nel calderone per dire che sono uguale agli altri. Con le accuse diffamatorie mosse nei miei confronti si è toccato davvero il fondo, dimostrando che quando non si sa come attaccare politicamente una persona, si butta del fango su di essa.

Ormai sono abituato a tali atteggiamenti, tipici di una cultura che non mi appartiene, che non mi demotivano, ma m' invogliano ad andare avanti e a continuare per la strada intrapresa, perché se in molti sono a metterti i bastoni tra le ruote, vuol dire che è la strada giusta.

Tanto vi dovevo.


venerdì 10 maggio 2013

Servizio trasporto disabili inaugurato, ma mai partito.


Circa un mese fa, è stato inaugurato il servizio e consegnato un furgoncino per il trasporto dei disabili e degli anziani.  Iniziativa lodevole che, a quanto pare, è stata solo presentata (in pompa magna) alla Città, ma che non è mai partita. 

L’ennesima dimostrazione che a quest’Amministrazione interessa tagliare nastri e non fare qualcosa di concreto per la nostra Città.

Infatti, chiamando al numero per prenotare il servizio, non si riceve alcuna risposta. Squilla per un po’ di secondi, poi parte la canzoncina (davvero orecchiabile) e dell’operatore nemmeno l’ombra.

Come mai, dopo un mese il servizio non è ancora partito? Quando partirà?




mercoledì 8 maggio 2013

Sicurezza in Città, interrogazione in Parlamento.


L’assenza di sicurezza nella nostra Città sta diventando sempre più una vera e propria emergenza, che sembra non interessare le Istituzioni.
Infatti, nonostante i numerosi appelli e richieste di chiarimenti da parte di semplici cittadini/e, associazioni, partiti, movimenti, ecc… le Istituzioni non rispondono, come se tutto andasse bene.
Eppure non è così. Basta leggere le pagine dei quotidiani locali e si scorge una situazione davvero preoccupante, che merita attenzioni e che va affrontata in maniera seria e decisa.
Così, abbiamo deciso, di concerto con l’On. Annalisa Pannarale, di presentare un’interrogazione al Ministro degli Interni, della Difesa e delle risorse AA.AA.FF., con l’auspicio che l’attuale Governo ci risponda e prenda seri provvedimenti per il nostro territorio.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
AL MINISTRO DEGLI INTERNI, DELLA DIFESA E DELLE RISORSE AA.AA.FF.

Premesso che:

-           con legge n.148 dell’ 11 Giugno 2004 veniva istituita la sesta provincia pugliese, denominata Bat, avente tre co- capoluoghi Andria, Trani, Barletta, che comprende anche le Città di Canosa, Minervino Murge, Spinazzola, Bisceglie, Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia;

-           nel Giugno del 2012 la divisione degli uffici nei 3 comuni co- capoluogo ha stabilito che a Barletta spettasse la Prefettura- Ufficio territoriale del Governo, il Comando provinciale della Gdf, l’Agenzia delle entrate, Inail, Coni, Comitato provinciale della protezione Civile. Ad Andria la sede legale, Presidenza, Giunta, Consiglio provinciale, Inps, la Questura (da realizzare) e il Tribunale (polo giudiziario);

-           a tutt’oggi lo stabile che doveva essere recuperato  per ospitare la Questura, sito ad Andria in Via Indipendenza non ha ancora visto l’avvio dei lavori, malgrado lo stanziamento dei fondi governativi.

Considerata la grave situazione dell’ordine pubblico in cui versa il territorio del Nord barese.

Vista la recrudescenza della criminalità organizzata, in particolare ad Andria, e la diffusione dello spaccio di sostanze stupefacenti che hanno fatto diventare la Città di Andria uno dei centri più attivi per lo smercio di grosse quantità di droghe.

Tenuto conto della diffusione della pratica del furto d’auto, che vengono smontate o date alle fiamme nel vasto agro murgiano.

Tenuto conto degli appelli, lanciati dalla collettività, dalle civiche Amministrazioni e dai sindacati degli appartenenti alla Polizia (Sap, Siulp, Siap) sulla scarsità di personale e l’obsolescenza del parco macchine e delle attrezzature atte a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

Tanto ciò premesso, appare chiaro che la situazione in cui versa l’ordine pubblico nella sesta provincia necessiti di un coordinamento e di un’azione unitaria. Per permettere ciò, è necessario predisporre al più presto i lavori della Questura, nonché la dislocazione di uomini e mezzi del Corpo forestale dello Stato per l’entrata in funzione del Comando provinciale, onde sovrintendere anche al controllo delle aree murgiane, atteso che la Città di Andria rientra nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Pertanto, si chiede ai Ministri dell’Interno, della Difesa e delle Risorse AA.AA.FF:

-           se è nell’intenzione di codesto Governo completare i lavori necessari per la realizzazione della Questura;

-           quali immediati provvedimenti intendano adottare in merito alle evidenti e gravi questioni sollevate;

-           se e quali siano i provvedimenti da adottare sia per la nomina del Questore della Bat, che per il trasferimento di personale dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Gdf e del Cfs per rimpinguare l’esiguità del numero degli appartenenti nel territorio e nei presidi della sesta provincia pugliese, in particolare Andria.

on. Annalisa Pannarale