venerdì 28 febbraio 2014

Sel lascia il consiglio comunale.

Pochi giorni fa, assieme alle altre forze politiche di opposizione, abbiamo sottoscritto le dimissioni da componenti del Consiglio Comunale con la speranza, risultata vana, che altri otto consiglieri (di maggioranza) ci affiancassero nella richiesta di scioglimento della massima assise cittadina.

Tale azione risultava supportata dal pieno convincimento che le prerogative e le azioni possibili fossero state vanificate da un'azione costante di "imbavagliamento istituzionale".

Quando parliamo di questo ci riferiamo nello specifico ad un modus operandi che ha caratterizzato l'amministrazione di centrodestra, che al dibattito consigliare ha preferito sempre la deliberazione di Giunta.

A dimostrazione di ciò che affermiamo, nel pomeriggio di ieri la Giunta comunale ha approvato la rateizzazione del saldo Tares: tale proposta faceva parte del testo di proposta di deliberazione di Consiglio sottoscritta da settemila cittadini e avanzata dalle forze politiche di opposizione (la stessa, ricordiamo, era stata oggetto di scherno da parte di alcuni componenti, anche autorevoli, della maggioranza).

L'assenza di confronto ha caratterizzato più e più episodi: solo per citare i più recenti, ricordiamo la richiesta di dimissioni del Primo cittadino, motivate dalla mancanza di assunzione della guida politica e del controllo del territorio proprio nei giorni in cui le nostre strade erano teatro dei disordini del movimento dei forconi.

Tale richiesta è stata avanzata anche a seguito dell'emersione del grave episodio riguardante il probabile coinvolgimento dell'assessore all'ambiente in ben due inchieste differenti derivanti da altrettante Procure, sul cui esito giudiziario non spetta a noi, di certo, emettere sentenze e giudizi irrevocabili, e sul quale ci auguriamo nel più breve tempo possibile si possa far luce e giungere all'accertamento della verità.

Ciò non toglie, però, che alcune considerazioni politiche non siano procrastinabili; sulle stesse invece è caduto un silenzio che desta preoccupazione.

Avremmo apprezzato si fosse ricercata la chiarezza che il caso meritava, che gli organi preposti alla discussione democratica fossero stati messi nella condizione di assolvere fino in fondo al proprio compito, ovvero quello del dibattito e del confronto, sebbene aspro, di posizioni differenti.

Invece non è accaduto nulla di tutto questo. Abbiamo assistito invece al teatrino delle dimissioni degli assessori con successivo reintegro funzionale, poi alcune frange di partiti di maggioranza hanno richiesto, addirittura, la testa di un proprio esponente. Non da ultimo, il contrattacco del partito di maggioranza alle dichiarazioni della portavoce delle opposizioni Bruno: a puntuali osservazioni e critiche nella risposta vi era un attacco deliberato e frontale di tipo personale.

Il confronto su ciò che sta accadendo in Città avrebbe favorito, non questo o quel partito, ma un clima sereno e soprattutto avrebbe dato l'opportunità ai cittadini di essere consapevoli e coinvolti; invece ad oggi risultano semplicemente, nella sostanza, essere la parte lesa, danneggiata.

L'amore per le istituzioni democratiche, per i luoghi deputati al confronto, ci ha portati a riflettere profondamente su quanto invece fosse necessario imprimere una svolta e dare alle stesse una nuova possibilità, un po' come accade alla fenice: risorgere dalle proprie ceneri. Per tutto questo, riteniamo un atto non più rinviabile, e soprattutto conseguenziale a quanto affermato e fatto in precedenza, quello di ritirare dal Consiglio comunale il nostro gruppo consiliare e formalizzare la dimissione del nostro consigliere comunale.

A garanzia di quanti hanno riposto in noi fiducia e ci guardano con la speranza che la voce a sinistra in questa Città si elevi e non si zittisca dinanzi a grandi poteri o manovre di palazzo, con questo atto non riteniamo abdicare al nostro ruolo e alla nostra azione: saremo invece vigili e attivi all'esterno delle istituzioni

Il giorno 5 marzo sarà formalizzato quanto deciso al fine di consentire alle altre forze politiche e singoli consiglieri di effettuare proprie valutazioni e aggregarsi all'atto delle dimissioni.





                                        
Sabato 1 Marzo 2014 Gazzetta del Mezzogiorno



lunedì 24 febbraio 2014

Sul mancato scioglimento del consiglio comunale.

Le opposizioni, unite, hanno mantenuto l’impegno. Dalle ore 10.00 alle ore 12.00 di stamattina, i tredici consiglieri comunali si sono appostati nei pressi della Segreteria Generale con le dimissioni pronte da protocollare.

Se si fossero presentati altri otto consiglieri (di maggioranza) all’altezza, si sarebbe raggiunto il numero, previsto dalla legge, per sciogliere il consiglio comunale.

Invece, nemmeno uno all’altezza.

Lo scioglimento era auspicato dalle minoranze, per far si che gli elettori tornassero al voto in primavera.

I consiglieri di opposizione hanno offerto alla maggioranza un’occasione politica per dimostrare di avere ancora un briciolo di buon senso, facendosi da parte e affrancando la Città da gravi sospetti legati alle indagini in corso, tutte montanti attorno alla vicenda Sangalli-Aimeri.

La maggioranza, com’era prevedibile, continua a restare immobile, limitandosi solo a fare attacchi personali, dall’inesistente contenuto politico, che le minoranze respingono al mittente.

Essendo sfumata la possibilità di sciogliere il Consiglio, le opposizioni insistono per la convocazione dello stesso, per deliberare sulla proposta Tares 2013 e tanti altri provvedimenti giacenti da tempo sulla scrivania del Presidente del Consiglio comunale, poi dimessosi, ma mantenendo ancora il ruolo di consigliere anziano.


Si attende, quindi, il ritorno in aula per proseguire l’attività amministrativa e per esercitare la democrazia.





lunedì 17 febbraio 2014

Secondo arresto per l'ex assessore Lotito. Sindaco, la strada giusta sono le dimissioni

Con il nuovo anno, qualcosa è cambiato in Città, soprattutto nell’amministrazione e nella maggioranza che ci amministra.

Le dimissioni farsa di Marmo, poi quelle degli assessori, poi il ritorno della squadra e poi il silenzio tombale.Non una parola dalla “nuova” Giunta e dal Sindaco su quello che sta accadendo in Città e sul non rispetto dello statuto comunale.

Silenzio totale, quasi a dimostrare che in realtà c’è qualcosa che non va e, quindi, è meglio non parlare per far cadere nel dimenticatoio il tutto e poi tornare alla ribalta, come se nulla fosse successo.
Peccato che, ancora una volta, questo silenzio sia stato interrotto da un nuovo arresto dell’ex assessore Lotito, sostituito dall’Onorevole Fucci (chi l’ha visto?).
Una nuova pagina nera per tutta la nostra comunità e, nonostante ciò, le Istituzioni continuano con la pratica del silenzio.
Si potrebbe pensare che avessimo gioito nel leggere questa notizia. Invece no, perché ancora una volta, a pagarne le conseguenze, saranno sempre i cittadini, alle prese con le cartelle di pagamento della Tares.
Caro Sindaco, i danni del suo operato e del suo silenzio stanno affondando completamente la Città. Un suo fedelissimo, non una, ma ben due volt,e è stato oggetto di provvedimenti di custodia cautelare riguardante indagini sul servizio di raccolta dei rifiuti, quasi a rafforzare il fatto che il “sistema” è “corrotto” e che non ha funzionato secondo i canoni della legalità e della trasparenza.
Noi, come abbiamo fatto in passato, le chiediamo di DIMETTERSI perché non può continuare a far finta di niente.
La nostra Città non merita tutto questo. Ormai, sulle testate nazionali e non, Andria è rappresentata come la Città del malaffare.
Noi sappiamo che non lo è, e per questo, le chiediamo anche di costituire parte civile il Comune di Andria in questo nuovo processo.
È un atto dovuto nei confronti di tutti quei cittadini che stano pagando, non solo economicamente, colpe non proprie e non vorremmo che Andria, dopo essere stata premiata come Comune riciclone, venga premiata come Comune manettone.

mercoledì 12 febbraio 2014

La centralina di Via Vaccina non funziona. Ecco la risposta dell'Arpa.

Qualche giorno fa, avevo segnalato all'Arpa Puglia il mancato funzionamento della centralina di Via Vaccina.

Ecco la risposta dell'Arpa:

"Gentile sig. Lorusso,

in merito alla Sua istanza, prot. 0007717 del 10/02/2014, si comunica che i monitor della centralina di Andria sono funzionanti, ma vi è un problema di connessione telefonica fra la centralina e il server presente nella sede di ARPA. Le numerose segnalazioni al gestore telefonico e alla ditta di manutenzione incaricata non hanno, finora, potuto sanare il problema.

Abbiamo quindi provveduto a scaricare manualmente i dati di qualità dell'aria rilevati e provvederemo a caricarli manualmente sul server, in modo da consentirne la visualizzazione sul sito istituzionale dell'Agenzia www.arpa.puglia.it .



Cordiali saluti."


Nonostante la risposta, continuerò a "monitorare" il sito e a segnalare alle autorità competenti.







giovedì 6 febbraio 2014

La centralina di Via Vaccina non funziona da Settembre 2013. Dove sono i nostri amministratori?

La centralina (l'unica) di monitoraggio dell'aria di Via Vaccina non funziona dal lontano 27 Settembre 2013.

Spesso si parla di prevenzione, si parla di malattie dell'apparato respiratorio derivante dall'inquinamento atmosferico, però poi nessuno s'interessa a considerare i dati delle rilevazioni per porre in essere delle misure di prevenzione, per cercare di attenuare le conseguenze derivanti dall'alta concentrazione di inquinanti nell'aria.

Se l'avessero fatto, si sarebbero accorti di questa interruzione.

Invece niente. Forse erano impegnati a tagliare qualche nastro.

Come mai nessuno dei nostri amministratori si è accorto di questa interruzione? Perché negli incontri pubblici si assumono impegni che non si tramutano in azioni amministrative?

Ai posteri l'ardua sentenza.



Abbattute altre palme. Vergogna.

Fino a qualche ora fa, qui c'era una bellissima palma. Per colpa dell'incuria di chi ci amministra, stamattina è stata segata. 

Stanno ammazzando il nostro #verde. Assessore Fucci (il titolo di Onorevole non lo merita) lei è complice di questo "omicidio". VERGOGNA. 

Questa non è un' #Andriagiusta





Borse di studio dalla Bat. Escluse le facoltà di Giurisprudenza ed Economia per favorire università privata.

Arriva a compimento il percorso avviato dalla Provincia Bat relativo alla costruzione del bando per l'assegnazione di borse di studio per studenti universitari.

Una battaglia che ha visto combattere Sel, a più livelli, in maniera determinata per raggiungere l'obiettivo di allargare la platea che potesse essere sostenuta da contributi pubblici a sostegno del diritto allo studio.
Ricordiamo nella presente occasione che tale bando, nel momento del suo concepimento, era riservato agli studenti residenti nella Bat iscritti, però, solo ed esclusivamente alla Università privata “Lum”.

Questo, per quanti come noi sono convinti che il sistema di istruzione pubblico, già in grande sofferenza, andasse sostenuto e non emarginato da oculate “scelte politiche”, era inaccettabile.

Dinanzi a più e più interventi insistenti rispetto al cambio di rotta che chiedevamo circa alcune previsioni che il bando costruito dalla Provincia Bat conteneva, abbiamo registrato alla fine del 2013 un primo segno di apertura da parte dell'ente provinciale, il quale ha ammesso alcuni rilievi che sono stati portati anche dinanzi alla pubblica opinione; l'allargamento stesso della platea, la messa a disposizione di fondi, come noi chiedevamo, poteva in quel momento essere dichiarata come una conquista, una lotta territoriale che aveva avuto un epilogo positivo.

Abbiam dovuto però, sin dall'istante successivo alla presentazione del progetto Provincia Amica della Bat, registrare come persistente un passaggio specifico circa l'attribuzione di borse di studio per universitari che frequentassero le facoltà di Economia e Giurisprudenza: ebbene, gli studenti iscritti alle suddette facoltà presso università pubblica, non avrebbero potuto concorrere, poiché ancora prevista la clausola preferenziale per gli studenti iscritti, a quelle stesse facoltà, della Università privata “Lum”.

Ora, ritrovatici dinanzi alla lettura del bando ufficiale diffuso ieri, ci siamo sin da subito imbattuti in una formulazione alquanto arzigogolata: “limitatamente alle facoltà di Giurisprudenza ed Economia potranno concorrere solo gli studenti iscritti ai relativi corsi di laurea con indirizzi che non sono già erogati da qualsiasi Università nel territorio provinciale.”

Partiamo con l'”analisi del testo” del bando: gli studenti iscritti a corsi di laurea delle facoltà di Economia e Giurisprudenza di università pubbliche, ovunque collocate, purché residenti nella Bat, non vi possono concorrere se quei corsi di laurea vengono erogati dalla Lum (“qualsiasi Università nel territorio provinciale”... non ve ne sono altre!).

Insomma, studenti della Bat iscritti ai corsi di Giurisprudenza ed Economia aziendale (che risultano essere la porzione più consistente della popolazione studentesca proprio nel territorio provinciale) rassegnatevi: anche questa volta siete stati esclusi per dare priorità di accesso a coloro che sono iscritti alla “qualsiasi università nel territorio provinciale”, la Università privata “Lum”.

Vogliamo sperare, in ultima istanza, questa nuova esclusione possa essere impugnata o rettificata.
Caro Presidente Ventola, quasi ci stava stupendo e positivamente con il recepimento delle osservazioni che da tempo caldeggiamo... registriamo purtroppo, ancora una volta, che era tutta una grande illusione!



Gazzetta del Mezzogiorno del 01 Febbraio 2014






La Giunta resta la stessa.

Le lunghe consultazioni, stile Quirinale, durate ben 15 giorni, con le forze politiche di maggioranza hanno portato il Sindaco ad annunciare il respingimento delle dimissioni di tutti gli Assessori (“presentate” a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale Nino Marmo). 

Le dimissioni, vogliamo ricordare, degli assessori non sono mai state protocollate quindi, secondo le regole, non sono mai state perfezionate. Ci chiediamo se, quindi, a fine mese verranno decurtati dal corrispettivo stipendio questi quindici di “vacatio” o se gli stessi verranno comunque conteggiati. 

Una scelta, quella del rinnovo della fiducia e quindi della conferma in blocco degli assessori tutti, che auspicavamo fosse sostenuta da importanti motivazioni politiche. A nostro parere queste sono venute a mancare.

Inoltre, non una singola parola dagli assessori su quanto la Città ha vissuto e sta tuttora attraversando. 

Gli unici vanti portati all'attenzione della pubblica opinione sono stati il taglio dei nastri a diverse opere pubbliche. 

Inaugurare una struttura e non metterla nelle condizioni di assolvere in modo pieno alle proprie funzioni, non serve a nulla; ha l'aspetto piuttosto di una passerella per foto e manifesto auto-celebrativo. 

Arrivato poi l’annuncio di un cronoprogramma fino al 2015: esso appare più un costrutto sostanziato da slogan; si è annunciato un rilancio delle politiche sociali, senza portare a conoscenza gli uditori e lettori delle modalità con le quali si intende procedere all'assolvimento dell'intento. Auspichiamo un rinnovato impegno dell'Amministrazione sul tema della lotta alla povertà emergente e del disagio sociale; per ora di concreto si registra solo l'impegno, ad esempio, di somme a sostegno per il fitto casa grazie alla Regione Puglia. 

In questi giorni, inoltre, stanno arrivando presso le case degli andriesi le cartelle della Tares, con incrementi della tassa rispetto all’ anno precedente. Si parla di una revisione per l'anno a venire: perché attendere l’anno venturo? Oltre alle risorse regionali appostate per i Comuni virtuosi nella raccolta differenziata, l’amministrazione come intende finanziare ulteriori sgravi?

Per ora dobbiamo accontentarci del vuoto informativo e di iniziativa nel quale questa Città sembra precipitata. Le dimissioni di Marmo e degli Assessori, sarebbero dovute servire a rilanciare l’attività dell’Amministrazione. Siamo invece spettatori di una gattopardesca situazione per cui tutto cambia per non cambiare, visto anche, pare, l'assenso dello stesso Marmo all'operazione messa in atto. 

Abbiamo insomma assistito ad una sospensione, magari accompagnata dal desiderio di “rimozione” da parte della popolazione di tutto quanto questa Città ha dovuto vivere a partire dal mese di dicembre 2013.

A oggi, ci viene consegnata la visione di una maggioranza, possiamo affermare, spaccata (visto l'intervento di Nuova Generazione) e soprattutto che punta a sopravvivere fino a scadenza naturale nel 2015.

Come già affermato in interventi a mezzo stampa precedenti, avremmo auspicato una presa di coscienza e dimissioni irrevocabili da parte del Sindaco e non la riconferma di tutti gli assessori e dell’Onorevole Fucci (al quale chiediamo per quale indennità opterà, visto che trascorrerà più tempo in Città dato lo stringente impegno da Assessore assegnatogli). 

Non proferiamo superflue valutazioni circa le paventate minacce di querela relative ad una immagine satirica comparsa sulle pagine di della Gazzetta del Nordbarese: la dialettica e il confronto, anche aspro e dissenziente, non possono essere oggetto di clima e di azioni da censura.