lunedì 29 ottobre 2012

I soliti politici oppure Vendola. Considerazioni sulla richiesta di condanna della procura di Bari.


Venti mesi è la richiesta di condanna della procura di Bari nei confronti di Nichi Vendola per un presunto abuso d’ufficio.

Subito la notizia è balzata sui quotidiani nazionali ingenerando confusione, omettendo di raccontare come stanno veramente i fatti e perché si sia arrivati a tale richiesta, in così poco tempo.

È giusto e doveroso precisare che si tratta soltanto di una richiesta della procura di Bari e non di una sentenza di condanna. Quest’ultima sarà emessa mercoledì 31 ottobre.

In un momento in cui la politica non gode di buona salute e in un periodo in cui è sempre più dilagante il pensiero del “tanto sono tutti uguali”, queste notizie, se date in maniera distorta, non possono che alimentare lo scontento nei confronti della politica e di certo non fanno bene alla nostra democrazia.

Per far riacquistare fiducia nella politica e interrompere il mantra del “tanto sono tutti uguali” sono necessarie azioni forti e concrete e non solo parole o promesse.

Questa vicenda, per diversi motivi, dimostra l’esatto opposto, cioè che non sono tutti uguali.

Il primo motivo è la scelta del rito abbreviato. Più che di una scelta di difesa giudiziaria, questa è una vera e propria scelta politica, imposta da Vendola e dettata dal fatto che Nichi ha voluto, che in tempi celeri, si sapesse se fosse colpevole o innocente, per poter affrontare le primarie e le elezioni politiche con assoluta serenità e in un rapporto di chiarezza con gli elettori e le elettrici.

Si è preferito accorciare i tempi, sacrificando il dibattimento processuale e mettendo in gioco la propria “vita pubblica”, pur di dare un segnale di discontinuità con il passato, dove si è preferito le lungaggini del processo o si è cercato in qualche modo di sottrarsi al giudizio della magistratura.

Un altro motivo con cui è stata data la dimostrazione di essere diversi, è stato il rispetto che si è sempre avuto nei confronti della magistratura. A ciò, va aggiunta anche la modifica della legge regionale che non permetteva la costituzione di parte civile della Regione nei processi contro il proprio governatore.

Per poi concludere con la decisione di ritirarsi dalla vita pubblica in caso di condanna.

A prescindere da quello che sarà il responso della magistratura, a Nichi, uomo dello stato che da sempre ha combattuto la mafia e si è battuto per la legalità, pensiamo vada riconosciuto il merito di averci dimostrato che c’è ancora una speranza, che c’è un’Italia diversa e migliore dall’attuale.







mercoledì 17 ottobre 2012

Per uscire dalla crisi occupazionale sono necessari impegni concreti e non appelli "scarica barile".


Che la crisi occupazionale sia un problema grave nel nostro Paese e nella nostra Città, non c’era bisogno che ce lo ricordasse il nostro Sindaco.

Liquidare, con un “Il Comune non è un centro di collocamento” e un appello scontato e generico, chi giustamente manifesta (in queste ore e durante il consiglio sulla raccolta porta a porta) per chiedere alle Istituzioni impegni concreti per il lavoro, è un atteggiamento da “scarica barile” inaccettabile.

Il sindaco ha affermato che la sua Amministrazione è da oltre due anni impegnata a “creare le condizioni propizie perché possano esserci maggiori occasioni di attività lavorative”.

È vero, si stanno creando le condizioni con le diverse opere pubbliche, che sono state e che saranno cantierizzate, ma non ci risultato battaglie epiche del primo cittadino a favore di “quei cittadini andriesi che cercano manodopera e lavoro” e la questione delle assunzioni della Sangalli ne è uno dei tanti esempi (senza dimenticare il biennio passato alla vice-presidenza della provincia Bat, che per competenza ha proprio l’organizzazione di centri per l’impiego, formazione professionale ed ogni azione possa stimolare l’offerta e la domanda di lavoro).

Con il nuovo appalto, le assunzioni (su cui non abbiamo ricevuto alcuna risposta) sono state lasciate al libero arbitrio dell’azienda, senza alcuna imposizione di criteri di trasparenza da parte dell’amministrazione. Perché non attingere dalle graduatorie dell’ufficio di collocamento invece di gestire in maniera clientelare la cosa? Perché lasciare per strada chi prestava già servizio (e quindi aveva più competenza di altri nuovi assunti) presso la precedente azienda?

Ancora una volta, il nostro Sindaco ha dimostrato di essere bravo con le parole, e di essere incapace di passare dalle stesse ai fatti. Il lavoro è una questione importante su cui è necessario un impegno concreto delle istituzioni, gli appelli fini a se stessi, non cambieranno mai nulla.





    



martedì 16 ottobre 2012

Giostrine per bambini/e disabili, perché non cominciare dalla villa comunale?


Caro Assessore Pierpaolo Matera, tempo fa ci fu la proposta (e in questi giorni è stato presentato un odg) di dotare i parchi pubblici della nostra Città di giostrine per bambini/e disabili.


Nella "nuova" villa comunale, accanto all'attuale
 centro ludico, stanno montando alcune giostre per bambini/e normodotati/e.


Visto che i lavori sono ancora in corso, perché non si comincia proprio da quell'area per dare la dimostrazione che, da parte sua e dell'Amministrazione, c'è la volontà di prestare più attenzione nei confronti di chi, ancor oggi, è discriminato per problemi con i quali non ha certamente scelto di convivere?









venerdì 12 ottobre 2012

Ora parliamo noi - Manifestazione studentesca. Noi c'eravamo.


Questa mattina per le strade della nostra Città hanno sfilato le studentesse e gli studenti delle scuole medie superiori; in tutta Italia sono scesi in piazza per reclamare più attenzione per la scuola pubblica, più fondi a sostegno delle attività formative, per l' acquisto delle strumentazioni necessarie all' attività didattica, per maggiori investimenti nella cura dei luoghi votati alla formazione.

Gli ambienti degli edifici scolastici cadono a pezzi e con essi la possibilità di riscatto di una generazione cresciuta col dovere di prendere confidenza con il termine "precarietà".

Lo scopo malcelato della aziendalizzazione della scuola pubblica (legge Aprea) prevedendo l' estromissione dei rappresentanti degli studenti dai consigli di istituto, attenta alla prima forma di rappresentanza, al primo strumento di democrazia attraverso cui gli studenti prendono confidenza con la parola "diritti".

I ragazzi della nostra Città hanno però dimostrato oggi di avere la tenacia e la forza necessaria per non darsi per vinti allo stato di cose presenti. Prima titubanti e anche impacciati, si sono sciolti in un sincero dialogo senza freni ed hanno elencato tutti i punti di debolezza dell' attuale sistema scolastico.

Tocca a loro fare, dell' odierno appuntamento, solo il primo step di un lungo e, auspichiamo, fruttuoso percorso di cambiamento che sarebbe bello vedesse al loro fianco oltre noi, che oggi abbiamo sentito il dovere e avuto il piacere di essere al loro fianco, anche altre forze politiche, sindacali e movimenti che reputano il riscatto del mondo della conoscenza un appuntamento non più rinviabile con la storia del nostro Paese e dell' Europa intera .

F.to I coordinatori di SEL Andria.





sabato 6 ottobre 2012

Ex mattatoio comunale e Palazzo Ducale, facciamo un po' di chiarezza.



Nella nostra Città, in questi giorni, sono stati inaugurati due cantieri. Quello dell'ex mattatoio comunale (che diventerà un contenitore culturale) e quello di Palazzo Ducale.

Due cantieri importanti per la crescita della nostra Città. Peccato che chi li ha inaugurati, sembra non essere cresciuto in questi due anni e mezzo visto che, nemmeno per onestà intellettuale, ricorda chi ha lavorato alacremente per realizzare (e trovare i finanziamenti) quelle opere, prendendosi meriti non propri.

Per cui è necessario fare un po’ di chiarezza, perché la gente deve sapere come stanno realmente le cose.

Basta leggere le carte e lì c’è la “storia” di quei cantieri.


Cominciamo con l’ex mattatoio comunale (Delibera di Giunta n. 299 del 24/10/2011)

Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 3 del 04/01/2005 è stato approvato il PP (progetto preliminare) che successivamente è stato presentato al tavolo dell’Area Vision 2020 per ottenere i finanziamenti. Questi finanziamenti furono ottenuti per un importo pari a 2.950.000 euro.

A seguito dell’aggiornamento del listino regionale dei prezzi delle opere pubbliche fu chiesto di adeguare i costi dell’opera. Adeguamento che è stato fatto con Deliberazione di Giunta n.204 del 13/10/2009 (2.950.000 euro dell’Area Vision 2020 e 550.000 euro a carico del Comune di Andria).

Successivamente, con Deliberazione del Commissario Prefettizio n. 25 del 27/04/2010 fu approvato il bilancio di previsione 2010- 2011- 2012 e con esso il piano delle opere pubbliche, tra cui i 550.000 euro dell’ex mattatoio comunale.

L’attuale Amministrazione decise di apportare una variante al precedente PP. Variante che è stata apportata e che è costata 1.000.000 euro in più, rispetto ai 3.500.000 precedenti. In totale 4.500.000.

Si è pensato di dividere i lavori in due lotti che potranno essere eseguiti distintamente. Il primo di 3.500.000 euro, il secondo (cioè dotazioni impiantistiche dell’intero piano interrato di nuova realizzazione e allestimento interno della sala del teatro e degli ambienti ad essa connessi) di 1.000.000.

Per il primo esiste la copertura finanziaria (proveniente dal passato), per il secondo invece non si hanno notizie, c’è solo un parere favorevole “compatibilmente con disponibilità e capacità del Redigendo Bilancio2012-2014 e con i vincoli normativi alla data vigenti”espresso dalla Responsabile del Settore Risorse Finanziarie, Dott.ssa Grazia CIALDELLA.

Questo piccolo dettaglio, di non poco conto, come mai è stato omesso nelle dichiarazioni dell’Amministrazione?

A tutti gli atti su citati, sono seguiti tutti atti amministrativi (e non politici) come l’aggiudicazione per la realizzazione della variante, i pareri della Soprintendenza, la gara e l’aggiudicazione dei lavori.


Palazzo ducale. (Deliberazione n. 212 del 05/08/2011)

Nel 2006 è stata sottoscritta una convenzione, tra il Comune di Andria e il Politecnico di Bari, per uno studio di fattibilità per il restauro e il riuso di Palazzo Ducale. Studio che è stato trasmesso al Comune di Andria nel Settembre del 2006, la cui stima dei costi era pari a 9.440.000 euro.

Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 2692 del 28.12.2009 veniva concesso al Comune di Andria un contributo finanziario di € 1.000.000,00 per “Restauro e nuova destinazione funzionale di Palazzo Ducale”, a valere sulle risorse di cui al Programma Operativo FESR Puglia 2007-2013, Asse IV Linea di intervento 4.2.

Con Deliberazione e del Commissario Prefettizio n. 1 del 01.03.2010 si è preso atto che potevano svolgersi i lavori con le risorse disponibili e che bisognava suddividere i lavori in più stralci. Con la stessa Deliberazione è stato preso atto dello schema di “Disciplinare regolante i rapporti con la Regione Puglia” ed è stato  incaricato  il  Settore  Finanziario  ad  adeguare il  Programma  triennale  dei  Lavori Pubblici 2010/2012, prevedendo la copertura finanziaria di 1.300.000 euro (1.000.000 euro a carico della Regione; 300.000 euro a carico del Comune di Andria).

A tutti gli atti su citati, sono seguiti tutti atti amministrativi (e non politici), come l’aggiudicazione per la progettazione dei lavori del primo stralcio, i pareri della Soprintendenza, la gara e l’aggiudicazione dei lavori.

Da notare anche che, in entrambi i casi, le progettazioni della variante (nel caso del mattatoio) e del primo stralcio dei lavori (Palazzo Ducale), sono state affidate alla PRO.MA S.r.l. con sede in Via Neri, 18 Campobasso.

Questi sono i fatti raccontati nelle carte, adesso tocca a voi farvi un’idea sulle dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore Matera che, in entrambe le occasioni, si sono presi i meriti di queste due opere.

P.s. : quando entrate nei cantieri non dico che dovete indossare tutti i dpi previsti (perché i vostri abiti gessati potrebbero sgualcirsi), ma almeno indossate il casco per dare il buon esempio.


Prima Pagina del 09 Ottobre 2012




Gazzetta del Mezzogiorno del 09 Ottobre 2012








Difendiamo il nostro diritto al futuro, non siamo terroristi.

soffocare con violenza la difesa del diritto al futuro di una generazione, non é da Paese democratico. 

Se per la nostra generazione il futuro non é più una speranza ma disperazione, di certo non é colpa nostra, ma di quella generazione, a cui appartengono anche gli uomini e le donne delle forze dell'ordine che hanno caricato gli studenti e le studentesse, che ha pensato a spendere più delle propri
e possibilità senza investire sul futuro, cioè la scuola pubblica. 


Per cui nelle piazze le forze dell'ordine invece di caricare, dovrebbero schierarsi con chi difende il diritto a un futuro migliore. Tra quei studenti e quelle studentesse ci sono anche i vostri figli e le vostre figlie e per questo dovreste chiedere scusa due volte, prima come genitori e poi come forze dell'ordine...