giovedì 3 aprile 2014

Sull'interruzione del servizio di prenotazione delle farmacie.

Dal 1 marzo 2014 presso le 26 farmacie della nostra Città, e le 98 provinciali, non è più possibile effettuare prenotazioni di prestazioni diagnostico-terapeutiche.

Questa funzione di SERVIZIO PUBBLICO effettuata dalle stesse farmacie affiancava la funzione del centro unico prenotazioni, il cosiddetto CUP.

Il 12 marzo in un incontro tra Asl Bat e Federfarma Bat è stato proposto un progetto di sperimentazione gestionale che prevede un costo di euro 1,50 a carico della Asl (quindi del cittadino) per ogni prenotazione effettuata in farmacia, fino a un tetto massimo di 250mila euro annui. Restano attive, allo stato attuale, le postazioni presenti nelle parafarmacie delle Ipercoop di Andria e di Barletta dove è possibile effettuare la prenotazione e la disdetta senza oneri aggiuntivi.

Il Decreto del Ministero Salute 8 luglio 2011, in Gazzetta Ufficiale 1° ottobre 2011, n. 229 (previsto dal decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 che individua i nuovi servizi erogati dalle farmacie nell'ambito del Servizio sanitario nazionale) disciplina e rende omogenee le modalità di organizzazione del servizio CUP, già espletato dalle farmacie in molte Regioni così come richiesto dalle Linee guida nazionali sul Sistema CUP senza oneri per la finanza pubblica.

Tale situazione, nella nostra comunità, ha prodotto un grandissimo disagio per i cittadini che non riescono a prenotare esami. Nelle ultime 2 settimane si sono create file interminabili al CUP di Via Potenza e soprattutto file improduttive, visto il numero limitato di prenotazioni che il servizio CUP può effettuare.

In sostanza, si è registrato non solo disagio, ma una interruzione di pubblico servizio, un gravissimo atto verso i cittadini.

Alla base della scelta della Federfarma di dare uno stop al servizio, vi erano motivazioni di tipo economico, quali la spesa di toner o carta; la legge prevede però che lo stesso venga erogato senza nessun costo od oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Pertanto la proposta economica avanzata dalla direzione generale della Asl non potrebbe avere alcun riscontro: privati e lobby non possono lucrare su un bene primario, inviolabile e costituzionalmente garantito, quale il diritto alla salute.


L'azione da mettere in campo deve essere volta a provvedere al potenziamento, sia dal punto di vista di risorse umane che di risorse tecnologiche, del servizio di prenotazioni offerto dalla Asl, integrato con quello delle farmacie, così come previsto da decreto.






Il consigliere Bisceglie non rappresenta Sel.

Dopo settimane di silenzio, ci saremmo aspettati dai gruppi di Andria 2010, Alleanza per Andria e Andria Possibile una spiegazione alla Città rispetto a quello che stava accadendo. Invece abbiamo dovuto leggere comunicati livorosi tendenti a guardare la pagliuzza negli occhi del fratello e non alla trave nel proprio.

Avremmo auspicato che i tre gruppi si fossero impegnati a spiegare i motivi delle dimissioni farsa degli assessori, dell’abbandono di due consiglieri comunali del gruppo Andria 2010, della sostituzione di un assessore (nonostante la verifica politica fosse stata conclusa con esiti positivi). L’elenco delle spiegazioni che la Città attende da tempo è lungo, per cui preferiamo fermarci qui.

La “massima” produzione possibile è stata una critica ad una scelta di coerenza praticata dal nostro partito. Siamo ben consci che questa qualità non appartiene ai molti, soprattutto a chi la critica.

L’intervento delle tre forze politiche di maggioranza aumenta in noi la convinzione che la scelta fatta rappresenti, prima ancora che un gesto di coerenza, un atto di igiene politica e di rispetto nei confronti della cittadinanza che, dalle Istituzioni, aspetta risposte e non critiche sterili e inutili.

Per quel che riguarda la dichiarazione nella conferenza dei capigruppo del neo consigliere Bisceglie, diciamo solo che la titolarità politica e giuridica del simbolo e del nome del partito è nelle persone che lo rappresentano a tutti i livelli, quindi a livello cittadino i coordinatori. Pertanto, diffidiamo il consigliere Bisceglie a utilizzare il nostro simbolo e lo invitiamo a dichiarare, nel prossimo consiglio comunale, l’adesione a qualsiasi altro gruppo consiliare.

Così come deciso dal circolo di Andria, Sel non è più presente in quell’Assise.


Non riusciamo quindi a comprendere come Bisceglie abbia potuto fare quella dichiarazione, visto che, dal giorno dopo le elezioni non ha più frequentato il nostro circolo, non ha preso la tessera di Sel e, da quel che ci risulta, ha scelto altro tipo di percorso, all’interno del centrosinistra. Siamo convinti che il consigliere stesso correggerà la sua dichiarazione nel prossimo consiglio comunale e, se non dovesse farlo, saremo costretti a porre in essere tutte quelle azioni necessarie per la tutela dell’immagine e della dignità del nostro circolo.