mercoledì 30 marzo 2011

Sull'ordinanza antiprostituzione

Con la solita presentazione burlesca, il Sindaco ha presentato qualche giorno fa l’ordinanza “per il contrasto del fenomeno della prostituzione nel territorio del Comune di Andria”. Un’ordinanza dal sapore leghista, che mira a gettare fumo negli occhi dei cittadini, senza affrontare a fondo il problema della prostituzione, che di certo non può essere risolto con una semplice ordinanza.
Cominciamo dalla premessa dell’ordinanza dove si legge: “su strada in numerose arterie cittadine ed in particolar modo in alcuni tratti della Sp 231…”. Non vogliamo dare ripetizioni di diritto a nessuno, ma se la strada è provinciale, non è competenza della Provincia? Quali sono gli effetti che questa ordinanza potrà avere su tale strada provinciale? Nessuno.
Continuando a leggere l’ordinanza, nei “considerato”, è scritto: “in diversi punti della Sp231, si è insediato un nutrita schiera di persone di sesso femminile dedite costantemente e ostentatamente alla prostituzione, di molteplici nazionalità,così da rendere complessi e lunghi gli interventi di dissuasione secondo le linee guida del cd “progetto Aleida 10”. Cosa significa questo?Significa che, a tutte quelle ragazze che non sono state recuperate con questo progetto, devono essere applicate le norme vigenti che prevedono un Via.
Inoltre si dice che “l’attività di meretricio porta alla creazione di situazioni igienico sanitarie pericolose per la salute pubblica, stante i rifiuti che vengono reperiti nei luoghi frequentati dalle persone dedite alla prostituzione”. Caro Sindaco è giusto salvaguardare la salute pubblica, ma come mai si preoccupa soltanto delle condizioni igienico sanitarie in cui versano i luoghi frequentati dalle prostitute e non si preoccupa anche delle condizioni igienico sanitarie in cui versano i luoghi dove le coppiette sono solite appartarsi? Non sono prodotti gli stessi rifiuti?

Ma quello che è più ridicolo di questa ordinanza è questo periodo: “E’ fatto divieto di assumere atteggiamenti, modalità comportamentali ovvero indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio-prostituzione”.
Una motivazione davvero bizzarra, perché quali sono e chi detta i criteri per valutare se l’abbigliamento o il comportamento manifestano l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio? Come si fa a parlare di buon costume, se oggi la “televisione spazzatura” utilizza donne che molto spesso sono conciate e utilizzano comportamenti, peggio delle prostitute? Ah già è vero, siamo in televisione, dove tutto è concesso, mentre se una donna cammina per strada, vestita in modo appariscente, è tacciata di prostituta e può essere anche multata. Ma esiste ancora la libertà di vestire come si vuole, o bisogna adeguarsi ai canoni dettati da chissà quale entità?

Il Sindaco (da buon padre di famiglia) si è anche preoccupato della “morbosa curiosità dei minori”.
Ebbene, da buon padre di famiglia dovrebbe, anche, preoccuparsi di spiegare ai suoi figli, come fa a sostenere un Premier che ha avuto rapporti con minori, in un Palazzo che non è di proprietà privata, ma è di tutti/e gli/le italiani/e. Da buon padre di famiglia, dovrebbe spiegare come fa a sostenere un Premier che considera la donna oggetto per soddisfare i propri desideri sessuali. Dovrebbe.

Per finire, dall’ordinanza si evince un’ iniquità della pena, violando (ancora una volta) l’art. 3 della Costituzione.
Infatti, per le prostitute (persone di serie B) è prevista un’ammenda da 500 euro (un ulteriore vessazione nei confronti di una donna che si prostituisce non certo per piacere e liberamente), l’applicazione della norma nel pacchetto sicurezza, cioè l’emissione di Via (e se è italiana che si fa?) e solo in alternativa, gli accertatori (forze dell’ordine) avvieranno, per le donne soggette a sfruttamento, alle strutture di accoglienza dell’Oasi 2 di Trani. Una sanzione che di certo non ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento della prostituzione, perché non sono le forze armate che devono avviare a percorsi di recupero queste ragazze, ma va avviata, a livello di servizi sociali, una capillare azione di contrasto allo sfruttamento della prostituzione e al recupero delle vittime.

Per i cittadini di serie A, cioè gli utilizzatori finali, è prevista solo la sanzione dei 500 euro. Perché anche per loro non viene avviato un progetto di recupero?

Visti gli obiettivi di quest’ordinanza, che più di contrasto dello sfruttamento della prostituzione, è volta a punire donne già martoriate, ci riserviamo la facoltà di impugnare tale ordinanza dinanzi al Tar.
I coordinatori di SEL Andria
Michele Lorusso

sabato 26 marzo 2011

Carta Giovani


Con la delibera n.37 del 2010, il Consiglio Comunale, approvò il “Convenzionamento con l’Associazione Carta Giovani Europea da parte del Comune di Andria – Indirizzi” (SEL espresse voto contrario). Qualche giorno dopo, tutti i partiti della maggioranza affissero un manifesto in cui si diceva che “la Carta Giovani è diventata realtà”, facendola apparire come uno strumento rivoluzionario che avrebbe cambiato le sorti dei giovani andriesi.

Qualcuno aveva dimenticato che bisognava avviare un percorso di coinvolgimento di tutti gli operatori commerciali della nostra Città, per dare un qualche senso a questa famigerata “Carta Giovani”.

Infatti, da quasi un anno, non si è sentito più parlare di questo dono arrivato dal cielo, fino a quando, dopo una discussione all’interno della quarta commissione consiliare(sollecitata dal nostro Consigliere Comunale), non sono apparsi in giro due manifesti che annunciavano finalmente il concepimento della Carta Giovani. Subito abbiamo pensato: “finalmente, questa carta diventerà realtà”. Scrutando i due manifesti, qualcosa sembrava non andare. Infatti, in un manifesto si chiedeva ai giovani di aderire entro il 15 Marzo e nell’altro si chiedeva ai commercianti di dare la propria disponibilità a sottoscrivere convenzioni per permettere ai possessori di questa carta di ricevere sconti.

A dir la verità, siamo rimasti un po’ delusi, perché il percorso che immaginavamo era un altro, composto di tre fasi: 1. richiesta di adesione degli operatori commerciali; 2. presentazione della carta e di tutte le convenzioni sottoscritte; 3. richiesta adesione dei giovani alla suddetta carta.

A quanto pare, però, l’Amministrazione pur di dimostrare che qualcosa è stato fatto, anche se è stato fatto male, ha seguito un percorso frettoloso che non permette un’adesione “consapevole” a tale carta.  Inoltre, sinceramente non riusciamo a capire quale vero contributo possa dare questa carta, per migliorare le condizioni dei giovani andriesi, visti i tipi di molte convenzioni stipulate a livello nazionale.

Siccome pensiamo che tutto sia migliorabile e che soprattutto l’Amministrazione possa adottare una propria Carta Giovani, che non segua gli schemi di quella su citata, proponiamo all’Assessore Civita, alcune nostre idee di convenzione che potrebbero essere adottate per questa “Carta Giovani Andriese”.

 Ecco alcune nostre proposte alle quali possono aggiungersene delle altre:

-          Convenzioni con le diverse librerie presenti in Città;

-          Sconti servizio di trasporto urbano;

-          Sconti bike sharing;

-          Sconti Bari- Nord;

-          Possibilità di utilizzo del biglietto della Bari- Nord per lo spostamento, sui mezzi pubblici, all’interno del tessuto urbano;

-          Mettere a disposizione (gratuitamente) dei giovani strutture comunali per lo svolgimento di attività culturali, sportive, ecc…

-          Sconti sugli abbonamenti o biglietti delle varie iniziative culturali che si realizzano nella Città di Andria (Festival Castel dei Mondi, ecc…);

-          Riduzione del costo abbonamento internet;

-          Convenzione con il Cts.

Il nostro auspicio è che l’Assessore Civita accetti queste proposte per i nostri coetanei, non perché vogliamo una medaglia da apporre sulla nostra giacca o perché vogliamo affiggere manifesti per auto elogiarci o ammaliare qualcuno, ma perché solo chi vive la condizione di essere giovane al giorno d’oggi, sa quali sono i veri bisogni che ne derivano.

f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

             Michele Lorusso

lunedì 21 marzo 2011

Moratoria Consigliere Frisardi


I cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge. Questo è uno dei principi ispiratori dell’agire politico sia del centrodestra nazionale, che del centrodestra cittadino. Infatti, uno degli obiettivi di quest’Amministrazione, è quello di suddividere i cittadini in due categorie: cittadini di serie A e cittadini di serie B e soddisfare le richieste di quelli di serie A, a discapito di quelli di serie B.

Questo è già accaduto per lo spostamento del mercato settimanale e ora, vi è una nuova proposta che sembra ancor di più accentuare questa suddivisione. Infatti, il consigliere comunale Angelo Frisardi (Andria 2010), ha chiesto una “moratoria dei verbali per disservizio pubblico accertato”, perché i “disagi causati da un’articolazione insufficiente e inadeguata della raccolta dei rifiuti e della stessa raccolta dei rifiuti differenziata è stato motivo di improprio danno a carico di taluni nostri concittadini, in particolare esercenti attività economiche”. Taluni (cittadini di serie A) appunto.

Una richiesta davvero inaccettabile e che soprattutto, mette in risalto la concezione del rispetto della legge da parte di questo centrodestra, ormai allo sbando, impegnato a fare proclami propagandistici, a nascondere le proprie spaccature interne e sempre più disinteressato alle problematiche della Città.

Come dire: non hai rispettato la legge? Non preoccuparti, se sei un commerciante, trovo io il modo per farti annullare il verbale. Un modo di concepire il proprio incarico istituzionale, non a servizio dell’intera comunità, ma al servizio di quel gruppo di persone che ha contribuito alla propria elezione.

Questa proposta collide sia con uno dei principi fondamentali sanciti dalla nostra carta costituzionale, cioè il principio di uguaglianza, sia con il principio “ignorantia legis non excusat”. Quindi, se proprio dobbiamo ignorare tali principi, dobbiamo farlo per tutti/e i/le cittadini/e, anche per quelli/e che sono stati/e multati/e perché, considerata la poca pubblicità da parte dell’Amministrazione comunale dell’ordinanza dei rifiuti, conferivano i rifiuti fuori orario.

Perché è stata chiesta una moratoria soltanto per commercianti e non è stata chiesta anche per gli/le altri/e cittadini/e (cittadini/e di serie B)? La mancata pubblicità da parte dell’Amministrazione non può essere considerata “disservizio pubblico accertato”?

Quello che davvero ci sembra paradossale, è la motivazione di questa proposta, perché, se applicare la legge e sanzionare chi non la rispetta, arreca danno, chi dovrà risarcire il danno all’immagine subito dalla nostra Città, per tutto il mese di Febbraio, a causa delle negligenze di quest’Amministrazione?

Nessuno, perché dei cittadini di serie B, quest’Amministrazione sembra disinteressarsene.

Un’ultima domanda: come mai la proposta arriva da un solo consigliere? Cosa ne pensano gli altri consiglieri del gruppo “Andria 2010”?



f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

             Michele Lorusso


venerdì 18 marzo 2011

150° anniversario dell'Unità d'Italia

Il 12 marzo scorso nella città di Roma si è tenuta una grande manifestazione a difesa della Costituzione lanciata da Articolo 21, cui ha aderito anche Libertà e Giustizia con la sua iniziativa a difesa della scuola pubblica.

Quella piazza raccolta attorno ai valori fondanti della nostra Repubblica ha rappresentato a nostro parere il miglior modo di celebrare l’unità di un Paese, il nostro, posto sotto scacco dalle minacce secessioniste e separatiste della Lega Nord grazie anche al “silenzio assenso” del governo Berlusconi.

Oggi occorrerebbe più che mai cercare di dare piena attuazione ai principi contenuti nel testo costituzionale e in particolare ai precetti dell’art.3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Il testo costituzionale, sebbene risulti datato, mostra come l’orizzonte ideale dei nostri padri costituenti fosse ben al di là di quanto la classe dirigente attuale riesca a fare.

L’obiettivo di rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale costituisce di fatto la possibilità di costruire una piena libertà ed eguaglianza dei cittadini ed è una condizione imprescindibile per la costruzione di una comunità nazionale.

Per questo oggi per noi parlare di unità del Paese, dell’Italia, significa sentirsi, come ha affermato Angelo d’Orsi dalla piazza di Torino, Partigiani di un nuovo Risorgimento.

giovedì 17 marzo 2011

Testamento biologico


L’art. 32 della nostra Carta Costituzionale recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e nell’interesse della collettività, e garantisce cure agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Articolo della Costituzione che sembra essere poco o per niente conosciuto dall’Onorevole andriese Benedetto Fucci che, silente e complice dei continui attacchi al Sud e alla Puglia da parte di questo Governo filo-leghista, riappare, dopo tanto tempo, sulla stampa pubblicando un intervento alla Camera nella discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, la cosiddetta legge sul testamento biologico, facendo delle affermazioni davvero agghiaccianti.

Secondo noi, questa legge è, al contrario da quanto affermato dall’Onorevole, una legge-truffa “contro” il testamento biologico; una volgare e prepotente resa dei conti, dopo la figuraccia che il governo ha fatto intromettendosi goffamente nella dolorosa vicenda di Eluana Englaro. L’istituzione, da parte del governo, della “Giornata degli stati vegetativi” e la speculazione su un possibile sconfinamento del testamento biologico in una richiesta di “eutanasia”, rappresentano il superamento di ogni limite di decenza intellettuale.

E’ una legge che vìola i diritti umani, perché obbliga l’ammalato a sottoporsi, senza possibilità di opposizione, a trattamenti medici; vìola l’articolo 5 della convenzione internazionale di Oviedo sui diritti dell’uomo e la biomedicina; vìola l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, vìola l’articolo 32 della Costituzione. Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio provvedimento illegale.

E’ una legge che calpesta la volontà del popolo italiano e la deontologia professionale dei medici. I molti sondaggi condotti al tempo del “caso Englaro” e in seguito, indicano che il 75% dei cittadini del nostro paese è favorevole alla espressione di un libero testamento biologico mentre contrario è solo il 15% . Un sondaggio condotto fra i medici, indica che oltre il 90% degli intervistati ritiene vincolanti le dichiarazioni anticipate di trattamento espresse dal paziente.

E’ una legge ipocrita. Stride con la declamazione di libertà del partito che la propone. Ha solo lo scopo di riabilitare il Presidente del Consiglio agli occhi delle alte gerarchie della Chiesa Cattolica Romana dopo i noti scandali degli ultimi anni. Le gerarchie vaticane stanno al gioco, e questo non fa certo loro onore.

Tutto questo non significa essere miscredenti, anzi. Da Cattolici pensiamo che ognuno debba essere libero di decidere sulle sorti propria vita.



f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà – Andria



             Michele Lorusso


martedì 8 marzo 2011

Pm 10


Qualche giorno fa, sui vari giornali telematici e cartacei, venivano diffusi i dati, rilevati dalla centralina  dell’Arpa, riguardanti la qualità dell’aria nella nostra Città. Da questi dati si evinceva che il limite previsto dalla legge era stato superato per 14 giorni (a tal proposito abbiamo già presentato un’interrogazione, insieme ai partiti di opposizione), Da Gennaio 2011, a fronte dei 35 giorni all’anno previsti dalla normativa.  Questo aveva provocato una forte presa di posizione sia da parte del Coordinamento provinciale “no biomasse e inceneritori”, sia anche dal comitato “Andria Città Sana”, i quali, secondo l’Assessore Lotito, creano “facili allarmismi quando si parla di ambiente e di salute dei cittadini”. Cosa che sinceramente non sentiamo di condividere, perché non si tratta di facili allarmismi, ma tutto ciò è fatto per tenere al corrente la gente su quel che accadde e soprattutto per informar loro delle conseguenze, con lo scopo di educare a una mobilità alternativa, perché, come ha affermato il Commissario europeo all’Ambiente, Janez Potoknik, in Italia, ci sono ancora troppi luoghi, dove per ogni 10000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle particelle sottili.

Da un piccolo studio condotto dal Comitato “Andria Città Sana” (che secondo noi è un comitato composto da persone competenti e per niente allarmiste)  proprio nei giorni degli sforamenti, c’è stato un incremento di accessi  ospedalieri per disturbi cardiaci. In particolare nei giorni 5-6-7-8-9, che avevano un incremento di PM10,ci sono stati 10 casi di cardiopatie acute, mentre nei giorni 18-19-20 ben 5 casi.

Coincidenza, oppure, come dice l’Assessore, facile allarmismo? A voi l’ardua sentenza.

Quel che più fa davvero rimanere sbigottiti, è che si cerca di giustificare l’ingiustificabile, adducendo motivazioni a dir poco ridicole. Infatti, la giustificazione utilizzata da Lotito per questi sforamenti è stata: ”non dimentichiamo che la nostra centralina è posta nelle estreme vicinanze di una delle aziende (????) più grandi della nostra Città, l’ospedale Bonomo che ha una centrale termica di grande rilevanza”. Di fronte a queste dichiarazioni, per dirla alla Troisi, “non ci resta che piangere”, perché questa è l’ulteriore dimostrazione di come i nostri amministratori, che dovevano cambiare Andria, siano poco o per niente preparati su determinate questioni.

E la soluzione a questo problema quale sarebbe? Sempre secondo Lotito, la soluzione sarebbe la previsione delle “Domeniche ecologiche” e “l’obbligo di riduzione del consumo degli impianti termici”. Non per essere sempre contrari a tutto, ma le domeniche ecologiche non sono la soluzione idonea a risolvere tale problema, ma sono soluzioni tampone. L’unica soluzione è l’incremento di Ztl in Città, che a quanto pare non sembra essere nelle priorità dell’Amministrazione, vista la cancellazione della Ztl di Via Regina Margherita. Per quanto riguarda, invece, la riduzione dei consumi degli impianti termici, siamo d’accordo, però alle parole devono seguire i fatti, perché non è possibile che quando si entra a Palazzo di Città o in qualsiasi altro edificio pubblico, sembra essere in una zona tropicale.

Per questo chiediamo all’Amministrazione di dare il buon esempio e quindi di regolare le temperature degli uffici comunali ad un livello adeguato alle esigenze, riducendo gli eccessi; inoltre chiediamo che l’Amministrazione si faccia carico di chiedere all’Arpa Puglia, un incremento delle centraline per la rilevazione dei dati dell’inquinamento atmosferico.



Ps: le dichiarazioni dell’Assessore sono tratte da un articolo del quotidiano “PrimaPagina Bat” del 17 Febbraio del 2011.



f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria



             Michele Lorusso

mercoledì 2 marzo 2011

Sul liceo scientifico

Raccogliamo la sollecitazione dell’Age per rassicurare genitori, studenti e docenti che il circolo di SEL Andria seguirà con attenzione il procedimento inerente l’ampliamento del Liceo Scientifico.
Il nostro obiettivo primario è di certo la lotta alla precarietà, intesa come lotta alla condizione di "criticità" in cui spesso le attività formative si trovano ad essere portate avanti: inadeguatezza delle strutture, fatiscenza degli edifici.  Il liceo scientifico di Andria, nel caso particolare, soffre ad esempio del problema legato all’insufficienza del numero di aule che si riverbera sulla didattica, la quale viene sacrificata al cospetto di una condizione strutturale inadeguata appunto. L'impegno quindi che dovrebbe essere assunto dalle istituzioni competenti sarebbe quello di porre argine a questo scompenso ed ottemperare alla richiesta che perviene dalla società civile.


Ci associamo quindi alle domande del Prof. Palumbo, formulate in qualità di giornalista ma anche di docente della stessa scuola e chiediamo al Sig. Sindaco Avv. Giorgino, nella sua doppia veste di primo cittadino della nostra Città ma anche (vista la materia all'oggetto di competenza delle istituzioni provinciali) di Vice-Presidente della Provincia Bat, di fornire risposta ai seguenti interrogativi:
- Il procedimento amministrativo è stato trasferito alla Provincia Bat?
-   Quali sono le connessioni amministrative tra la competenza della Provincia Bat e quella del Comune di Andria?

Rispondere a queste domande ci appare essenziale per avviare un percorso di chiarezza su questa questione percepita dai soggetti coinvolti come "emergenza sociale".

Da parte nostra ci sarà l'impegno ad interessarci non solo di questa annosa questione, ma anche di altre problematiche che potrebbero emergere dalla voce stessa degli studenti anche di altre scuole con i quali abbiamo avviato un percorso di confronto di cui faremo tesoro


f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

             Michele Lorusso