giovedì 21 ottobre 2010

Risposta Miscioscia su emergenza rifiuti in Puglia


Di ritorno dalla manifestazione della Fiom, ho consultato, come faccio di solito, le diverse testate telematiche locali e un articolo ha attirato la mia attenzione. L’articolo dell’Assessore Miscioscia, che fresco della sua elezione di coordinatore regionale del movimento “Fare Ambiente”, comincia (com’era prevedibile) a sparare a zero sulla politica dei rifiuti del Governatore Vendola.

Augurandole un buon lavoro e auspicandoci che tale nomina non la distragga ulteriormente dalla sua “attività” di Assessore, “mi consenta” di dissentire dalle insulsaggini dette nel suo articolo.

Innanzitutto volevo assicurare tutti, che l’emergenza rifiuti in Puglia non esiste, ma è solo un’invenzione di chi, come Miscioscia, la paventa per giustificare la costruzione degli inceneritori, che sono visti come la soluzione del problema rifiuti.

Fitto aveva previsto la costruzione di cinque inceneritori per far “sparire” dalla vista i rifiuti, senza considerare il fatto che sarebbero ritornati, sotto forma di sostanze cancerogene prodotte dalla combustione degli stessi, nei nostri polmoni. Vendola,invece, appena eletto, ha dimostrato che una soluzione diversa dagli inceneritori è possibile.

Questo non soltanto con belle parole, ma attraverso l’approvazione del Piano Rifiuti, approvato con Decreto n.187 del 2005, che ha rappresentato una svolta epocale nella gestione rifiuti in Puglia, così come clamorosa e provvidenziale è stata la fine del commissariamento emergenziale del 2007 che ha riportato, di fatto, la gestione all’ordinarietà nell’ambito degli ATO ed al livello originario, cioè dei comuni.

Mi pare davvero stravagante attribuire la colpa della “mala gestione” dei rifiuti al nostro Governatore Vendola. Considerata la discesa delle % di Rd, Miscioscia dovrebbe chiedersi e farci conoscere, quali sono (a parte qualche manifesto visto in giro) le politiche d’incentivazione e d’incremento della raccolta differenziata messe in campo dai suoi commensali di Palazzo di Città e cosa prevede, a tal fine, il nuovo appalto di gestione dei rifiuti.

In Puglia ci sono molte Città, che grazie alle buone politiche messe in campo dalle amministrazioni comunali e dall’Amministrazione Vendola, hanno raggiunto percentuali di Rd davvero eclatanti. Per fare qualche esempio: Monteparano (TA) che al 31.08.2009 ha raggiunto l’obiettivo del Piano Regionale fissato per il 2008. Qui la parola d’ordine è stata “Mai più cassonetti”, infatti, da maggio 2008 è attiva la raccolta porta a porta dei rifiuti, umido compreso, raggiungendo ad Agosto 2009 il 72,2% di raccolta differenziata è una media del 44,2%. Erchie (dallo 0,9% di RD di gennaio al 60,4% di settembre 2009), Candela (dal 2% di aprile al 48,2% a settembre 2009), Ceglie Messapica (dal 3,8% di gennaio al 38,8% di settembre 2009), Latiano (dal 4,5 di gennaio al 52,9 di settembre 2009), Oria (dall’1,3% di gennaio al 46,7 di settembre 2009).

Nonostante questi risultati, la Regione Puglia, continua a investire su tutta una serie di politiche d’incentivazione della Rd, come l’ultimo progetto “Differentemente”, che prevede la costruzione di veri e propri negozi dove i pugliesi potranno conferire rifiuti e in cambio ricevere non denaro ma punti, con i quali sarà possibile ritirare dagli stessi negozi oggetti prodotti da materiali riutilizzati.



Con questo per dimostrarle che la poesia è nei fatti, e non nelle chiacchiere da lei illustrate.

Pertanto, invece di criticare ossessivamente la Regione Puglia, perché non tira le orecchie alla sua Amministrazione che, invece di investire in progetti d’incentivazione di Rd, investe in manifesti e spettacoli? Spero che questo suo silenzio non sia complice di una strategia messa in atto, per creare l’emergenza rifiuti e, poi regalarci un bel cancro valorizzatore per risolverla.

In ultimo, mi permetta di fare delle precisazioni sulla cementeria di Barletta. Lei non sa, o forse fa finta, che la suddetta cementeria ha chiesto l’autorizzazione alla provincia Bat (amministrata dal centrodestra) per aumentare la quantità di rifiuti speciali pericolosi (cioè plastiche triturate e suoi derivati) bruciati, e passare dalle 27000 tonnellate che oggi brucia, alle 80000 tonnellate che si ritroverà a bruciare. Perché, invece di dire “sotto sotto la regione Puglia guidata da Vendola, guarderebbe alla cementeria di Barletta “, non chiede al suo Presidente di Provincia, di fermare questo scempio? Inoltre le ricordo, che l’Amministrazione (di centrodestra) di Trani ha approvato una variazione al piano urbanistico, per permettere la costruzione di un’altra cementeria, che guarda caso, sarà costruita proprio a fianco della discarica sita sulla strada provinciale Andria – Trani, e che (si è detto) non brucerà rifiuti, perché esiste un patto tra gentiluomini, cioè il Sindaco di Trani e Matarrese. Come mai, non ho memoria di un intervento o di epiche battaglie del movimento “Fare Ambiente” contro questo ecomostro, che andrà a martoriare ulteriormente il nostro territorio, la nostra agricoltura, la nostra salute?

A volte caro coordinatore, non basta che l’inceneritore rispetti i parametri di legge, perché, come direbbe il suo Premier, la legge non è un dogma, poiché nel calcolare i vari parametri, non si tiene conto di tutta una serie di peculiarità e varianti dei diversi fattori che alterano le previsioni di chi questi parametri li detta.

Su una cosa mi trova d’accordo. Sul fatto che della questione rifiuti non se ne parli molto. Infatti, è necessario che si parli di questa tematica, non lanciando false emergenze, ma per far conoscere ai cittadini le conseguenze in termini economici e di salute del “fare” e del “non fare” la Rd. Invece di andare alla ricerca di cave per depositare i nostri rifiuti, o di attuare la solita “politica delle emergenze”, sarebbe meglio che tutti, lei in primis, in quanto amministratore della nostra Città, ci si mettesse al lavoro per far capire ai cittadini quanto sia importante la Rd per poter vivere in un ambiente più sano.





                                                                                     F.to Michele Lorusso

Componente del direttivo Provinciale di SEL


giovedì 14 ottobre 2010

Petizione Giovane Italia, Sel: “Le firme a Berlusconi”


Ormai è sotto gli occhi di tutti, che l’attuale partito di maggioranza dell’Assise comunale, proceda solo per conferenze stampa e manifesti propagandistici. La cosa che ci rammarica, è che lo stesso “modo di fare” politica, sia utilizzato dei giovani del medesimo partito.

Ci riferiamo alla petizione che, in questi giorni, è stata lanciata dalla Giovane Italia. Con questa si chiede la diminuzione del costo del biglietto per chi utilizza il treno per recarsi a Bari.

Premesso che si tratta di una delibera di Giunta Regionale e non di una Delibera di Consiglio Regionale (come affermato sulla stampa), accogliamo con molto piacere l’invito fatto a tutte le forze politiche di sostenere questa iniziativa, ma sinceramente ci sentiamo di rispedire l’invito al mittente per le motivazioni che andremo a esporre.

Prima di presentare le nostre motivazioni, per dovere di cronaca, è giusto ricordare che l’ultimo adeguamento delle tariffe, è stato determinato nel luglio 2004 e deliberato dalla Giunta regionale con atto n. 1987/2004. Una domanda vorremmo farla: perché nel 2004 gli amici della Giovane Italia non hanno chiesto che di questo incremento se ne facesse carico la Regione Puglia?

Comunque, a parte l’appunto iniziale, a noi pare davvero strumentale addossare la colpa di quest’incremento al Governatore Vendola e alla sua Giunta per due motivi:

-          uno perché, come gli amici della Giovane Italia dimenticano di dire, con la delibera del 6 Agosto 2010, si è proceduto all’ Adeguamento della base tariffaria dei titoli di viaggio di T.P.R.L, in ottemperanza dell’art. 26 della legge regionale 18/2002 ( e di certo non governava Vendola). L’art. dispone: ” La Giunta regionale stabilisce, sentite le rappresentanze regionali dell’ANCI, dell’ UPI,dell’UNCEM, delle imprese di trasporto, delle organizzazioni sindacali confederali e federali del trasporto e delle associazioni dei consumatori presenti sul territorio, le basi tariffarie chilometriche minime dei servizi di trasporto pubblico interurbani e i prezzi minimi dei biglietti di corsa semplice dei servizi urbani e suburbani con l’obiettivo del raggiungimento del rapporto minimo tra ricavi e costi previsto dalla vigente normativa e di promuovere l’integrazione tariffaria tra i vari servizi, con qualunque modalità esercitati e in qualunque forma gestiti”.

-          due perché, la Giunta Regionale ha fatto di tutto per poter far gravare quest’incremento nel bilancio regionale, ma grazie alla vostra maggioranza leghista di Governo, questo non è stato possibile a causa del taglio dei fondi alle Regioni. Questa non è la solita motivazione data da chi vuole passare il famoso cerino in mano all’altro, ma è una realtà dimostrata dall’articolo uscito sulla Gazzetta del Mezzogiorno, qualche giorno fa, in cui Schittulli (che di certo non è di Sinistra) chiedeva a Vendola di far fronte comune per i tagli del governo agli enti locali.

Siamo d’accordo,inoltre, che suddetto aumento andrà ad appesantire “la zavorra” degli studenti. Ma non è solo questa la causa: c’è anche da dire (se ve ne foste dimenticati ve lo ricordiamo noi) che l'aumento si inserisce in un contesto molto difficile per il diritto allo studio pugliese, che vedrà nei prossimi mesi - a seguito dei tagli operati dal governo nazionale al Fondo Integrativo per il Diritto allo Studio (-60%) - una consistente riduzione delle borse di studio per gli studenti universitari. Ciò si aggiunge agli aumenti delle tasse deliberati dagli Atenei pugliesi e alla riduzione dei servizi per gli studenti. Sorge spontaneo chiedere agli amici della Giovane Italia: poiché la maggior parte di voi sono studenti, siete al corrente di tutto questo, oppure apparite sulla stampa dicendo solo quello che vi fa comodo? Dov’eravate quando noi scioperavamo, accanto agli studenti, per i tagli della riforma Gelmini? Cosa ne pensate della riforma Gelmini?

Un’altra cosa che ci appare strana di questa “battaglia”, di cui i cari amici si fanno promotori, è la contraddizione che esiste tra quel che è deciso in consiglio comunale, e quello che fa fuori il partito di maggioranza. Ovvero, qualche settimana addietro, il consiglio comunale ha approvato la delibera 37 la quale ha come oggetto “Convenzionamento con l'Associazione Carta Giovani Europea da parte del Comune di Andria proposto dal Gruppo "Pdl" - Indirizzi.” (nb. Nella delibera si parla solo di indirizzi).

La carta giovani, che è stata presentata alla cittadinanza come “una cosa rivoluzionaria” dovrebbe rappresentare la panacea di tutti i problemi dei giovani andriesi, e in particolar modo degli studenti. Se davvero questa carta (che assomiglia alla social card di qualche tempo fa, mai entrata in funzione) risolve i problemi di tutti gli studenti, che senso ha lanciare una simile petizione?

Tanto c’è la carta.

Terminando, presentiamo noi una proposta. Considerato che gli aumenti non possono essere sopportati dal bilancio regionale, perché non indirizzare questa petizione al vostro caro amato Premier e al Ministro Tremonti? Perché non chiedere all’On. Fucci (che pur essendo un terrone sta avallando la politica leghista e discriminatoria del Governo centrale) di farci da tramite per consegnare la petizione direttamente agli interessati?

La nostra proposta è questa. Se lottate veramente per i diritti degli studenti, accetterete sicuramente questa proposta, altrimenti buono spot.




venerdì 8 ottobre 2010

No alla riforma Gelmini


Oggi non è un giorno come gli altri per i milioni di ragazzi che frequentano le nostre scuole, Oggi non è un giorno come gli altri per i ricercatori, gli insegnanti, il personale ATA di questo paese. Oggi le piazze si sono riempite della rabbia di centinaia di migliaia di persone che si mobilitano per dire no allo scempio in atto sulla scuola pubblica.

Sinistra Ecologia e Libertà c’è,al fianco dei sindacati studenteschi e delle organizzazioni studentesche impegnate in questo momento cruciale di lotta,c’è con la forza delle sue idee.
A fronte di una crisi economica mondiale devastante tutti i paesi occidentali, rilanciano sull’investimento strategico sul sapere, sulla ricerca, tutti tranne la nostra Italia impegnata apparentemente solo a far cassa. Eppure continuiamo a stanziare 23 miliardi per spese militari,5 miliardi per “grandi opere” come il ponte sullo stretto,milioni e milioni di euro per la scuola privata e paritaria. Intanto le nostre classi sono sovraffollate, gli edifici fatiscenti, i precari licenziati, le eccellenze del giardino d’Europa sradicate. Si maschera dietro l’idiozia della propaganda, vedere alla voce grembiule o lotta al bullismo, lo smantellamento dell’unico sistema in grado di garantire formazione, democrazia e libertà a un paese: l’istruzione pubblica.
SeL è scesa in piazza con gli studenti delle scuole superiori per chiedere a gran voce la cessazione di questo scempio e richiediamo:

-A fronte di spese annue altissime a carico delle singole famiglie, per es. 400 euro per libri di testo, trasporti, tasse scolastiche, un sistema serio e rigoroso di welfare studentesco, che si traduca in un investimento reale a partire dalle borse di studio.

- la cessazione immediata dei tagli a carico del personale docente,perché una reale politica di accrescimento della qualità passa in primo luogo da investimenti seri.
il ripristino dei fondi per gli insegnanti di sostegno,e il ritiro del tetto del 30% per studenti migranti nell’ottica di una seria politica di inclusività all’interno della scuola
- un fondo speciale per l’edilizia scolastica per far fronte ad una e vera e propria emergenza nazionale che vede migliaia di edifici fatiscenti e non a norma frequentati ogni giorno da noi ragazzi e dai nostri insegnati.

Questi punti riassunti sono solo alcune richieste minime, prioritarie e urgenti per salvare un sistema scolastico sfasciato dai tagli. Ma SeL non rinuncia anche ad una profonda riflessione sul rinnovamento di un sistema desueto,inadatto alle sfide di una conoscenza divenuta motore di libertà e democrazia. La costruzione di un biennio unitario formativo per tutti, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni,il rilancio di una didattica a misura di un’intelligenza sequenziale che cambia e diventa in parte simultanea,l’eliminazione dell’ora di religione confessionale per un’ora di storia delle religioni realmente laica sono solo alcune delle nostre idee.

Lo studio e il dibattito interno al nostro movimento proseguiranno insieme alla lotta a fianco dei sindacati studenteschi, nella speranza che anche in questo caso, ”il momento più scuro della notte sia quello che precede immancabilmente l’alba.”





Michele Lorusso

Sinistra Ecologia Libertà - Andria