Di
ritorno dalla manifestazione della Fiom, ho consultato, come faccio di solito, le
diverse testate telematiche locali e un articolo ha attirato la mia attenzione.
L’articolo dell’Assessore Miscioscia, che fresco della sua elezione di
coordinatore regionale del movimento “Fare Ambiente”, comincia (com’era
prevedibile) a sparare a zero sulla politica dei rifiuti del Governatore
Vendola.
Augurandole
un buon lavoro e auspicandoci che tale nomina non la distragga ulteriormente
dalla sua “attività” di Assessore, “mi consenta” di dissentire dalle
insulsaggini dette nel suo articolo.
Innanzitutto
volevo assicurare tutti, che l’emergenza rifiuti in Puglia non esiste, ma è
solo un’invenzione di chi, come Miscioscia, la paventa per giustificare la
costruzione degli inceneritori, che sono visti come la soluzione del problema
rifiuti.
Fitto
aveva previsto la costruzione di cinque inceneritori per far “sparire” dalla
vista i rifiuti, senza considerare il fatto che sarebbero ritornati, sotto
forma di sostanze cancerogene prodotte dalla combustione degli stessi, nei
nostri polmoni. Vendola,invece, appena eletto, ha dimostrato che una soluzione
diversa dagli inceneritori è possibile.
Questo
non soltanto con belle parole, ma attraverso l’approvazione del Piano Rifiuti,
approvato con Decreto n.187 del 2005, che ha rappresentato una svolta epocale
nella gestione rifiuti in Puglia, così come clamorosa e provvidenziale è stata
la fine del commissariamento emergenziale del 2007 che ha riportato, di fatto, la
gestione all’ordinarietà nell’ambito degli ATO ed al livello originario, cioè
dei comuni.
Mi
pare davvero stravagante attribuire la colpa della “mala gestione” dei rifiuti
al nostro Governatore Vendola. Considerata la discesa delle % di Rd, Miscioscia
dovrebbe chiedersi e farci conoscere, quali sono (a parte qualche manifesto
visto in giro) le politiche d’incentivazione e d’incremento della raccolta
differenziata messe in campo dai suoi commensali di Palazzo di Città e cosa
prevede, a tal fine, il nuovo appalto di gestione dei rifiuti.
In Puglia ci sono
molte Città, che grazie alle buone politiche messe in campo dalle
amministrazioni comunali e dall’Amministrazione Vendola, hanno raggiunto
percentuali di Rd davvero eclatanti. Per fare qualche esempio: Monteparano (TA)
che al 31.08.2009 ha raggiunto l’obiettivo del Piano Regionale fissato per il
2008. Qui la parola d’ordine è stata “Mai più cassonetti”, infatti, da maggio
2008 è attiva la raccolta porta a porta dei rifiuti, umido compreso,
raggiungendo ad Agosto 2009 il 72,2% di raccolta differenziata è una media del
44,2%. Erchie (dallo 0,9% di RD di gennaio al 60,4% di settembre 2009), Candela
(dal 2% di aprile al 48,2% a settembre 2009), Ceglie Messapica (dal 3,8% di
gennaio al 38,8% di settembre 2009), Latiano (dal 4,5 di gennaio al 52,9 di
settembre 2009), Oria (dall’1,3% di gennaio al 46,7 di settembre 2009).
Nonostante questi
risultati, la Regione Puglia, continua a investire su tutta una serie di
politiche d’incentivazione della Rd, come l’ultimo progetto “Differentemente”,
che prevede la costruzione di veri e propri negozi dove i pugliesi potranno conferire
rifiuti e in cambio ricevere non denaro ma punti, con i quali sarà possibile
ritirare dagli stessi negozi oggetti prodotti da materiali riutilizzati.
Con questo per
dimostrarle che la poesia è nei fatti, e non nelle chiacchiere da lei
illustrate.
Pertanto, invece
di criticare ossessivamente la Regione Puglia, perché non tira le orecchie alla
sua Amministrazione che, invece di investire in progetti d’incentivazione di
Rd, investe in manifesti e spettacoli? Spero che questo suo silenzio non sia
complice di una strategia messa in atto, per creare l’emergenza rifiuti e, poi
regalarci un bel cancro valorizzatore per risolverla.
In ultimo, mi
permetta di fare delle precisazioni sulla cementeria di Barletta. Lei non sa, o
forse fa finta, che la suddetta cementeria ha chiesto l’autorizzazione alla
provincia Bat (amministrata dal centrodestra) per aumentare la quantità di
rifiuti speciali pericolosi (cioè plastiche triturate e suoi derivati)
bruciati, e passare dalle 27000 tonnellate che oggi brucia, alle 80000
tonnellate che si ritroverà a bruciare. Perché, invece di dire “sotto sotto la
regione Puglia guidata da Vendola, guarderebbe alla cementeria di Barletta “,
non chiede al suo Presidente di Provincia, di fermare questo scempio? Inoltre
le ricordo, che l’Amministrazione (di centrodestra) di Trani ha approvato una
variazione al piano urbanistico, per permettere la costruzione di un’altra
cementeria, che guarda caso, sarà costruita proprio a fianco della discarica
sita sulla strada provinciale Andria – Trani, e che (si è detto) non brucerà
rifiuti, perché esiste un patto tra gentiluomini, cioè il Sindaco di Trani e
Matarrese. Come mai, non ho memoria di un intervento o di epiche battaglie del
movimento “Fare Ambiente” contro questo ecomostro, che andrà a martoriare ulteriormente
il nostro territorio, la nostra agricoltura, la nostra salute?
A volte caro
coordinatore, non basta che l’inceneritore rispetti i parametri di legge,
perché, come direbbe il suo Premier, la legge non è un dogma, poiché nel
calcolare i vari parametri, non si tiene conto di tutta una serie di
peculiarità e varianti dei diversi fattori che alterano le previsioni di chi
questi parametri li detta.
Su una cosa mi
trova d’accordo. Sul fatto che della questione rifiuti non se ne parli molto.
Infatti, è necessario che si parli di questa tematica, non lanciando false
emergenze, ma per far conoscere ai cittadini le conseguenze in termini
economici e di salute del “fare” e del “non fare” la Rd. Invece di andare alla
ricerca di cave per depositare i nostri rifiuti, o di attuare la solita
“politica delle emergenze”, sarebbe meglio che tutti, lei in primis, in quanto
amministratore della nostra Città, ci si mettesse al lavoro per far capire ai
cittadini quanto sia importante la Rd per poter vivere in un ambiente più sano.
F.to Michele Lorusso
Componente del direttivo Provinciale di
SEL