sabato 20 giugno 2009

IL REFERENDUM DEL 21 E 22 GIUGNO


La legge nº 270 del 21 dicembre 2005 è l'attuale legge elettorale italiana, scritta principalmente dal Ministro Roberto Calderoli (che, in una intervista la definì «una porcata»), denominata informalmente da alcuni quotidiani Porcellum o, appunto, Porcata. Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (c.d. Mattarellum), introducendo un sistema quasi totalmente differente. Fu approvata con i voti della maggioranza parlamentare (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell'opposizione (principalmente Democratici di Sinistra, Margherita, Rifondazione comunista), che l'ha duramente criticata e contrastata. Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.
La legge si può considerare in controtendenza con l'esito del referendum del 18 aprile 1993, il quale, con un consenso dell'82,7% dei voti e un'affluenza del 77%, portò all'abrogazione di alcuni articoli della vecchia normativa elettorale proporzionale del Senato, configurando un sistema maggioritario, delineato in seguito dalle leggi 276 (per il Senato) e 277 (per la Camera, nota anche come legge Mattarella) del 4 agosto 1993. Il sistema introdotto dalla legge 270 è completamente nuovo, anche se il premio di maggioranza per la coalizione vincente alla Camera (un vero e proprio unicum nel contesto europeo) era già apparso in due leggi elettorali italiane del passato: la legge Acerbo del 1923 e la cosiddetta "legge truffa" del 1953.
Si è votato con questa legge alle elezioni del 2006, e del 2008.
Su di essa sono pendenti 3 referendum abrogativi, inizialmente fissati per il 18 maggio 2008, poi rimandati al 2009 per lo scioglimento anticipato delle Camere, avvenuto il 6 febbraio 2008.

I referendum abrogativi del 2009, distinti in tre quesiti sulla legge 21 dicembre 2005, n. 270, "Modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica", si terranno il 21 e 22 di giugno 2009.
Il referendum, prevede una abolizione di parte del testo. In caso di accoglimento, il risultato sarebbe – da una parte – l'abolizione del collegamento tra liste, togliendo la possilibità di collegarsi creando coalizioni: il premio di maggioranza andrebbe così alla lista singola che raccoglie da sola più voti; d'altra parte, l'abolizione della facoltà di candidare una stessa persona in più collegi differenti, cosa che ha generato la pratica del c.d. "ripescaggio": la persona eletta in più collegi poteva scegliere in quale fare convalidare l'elezione, in questo modo rendendo eletto anche il primo dei non eletti.

Quesiti del referendum:
I Quesito - Premio di maggioranza alla lista più votata - Camera
II Quesito - Premio di maggioranza alla lista più votata - Senato
III Quesito - Abrogazione candidature multiple .

Molti sostengono che in caso di accoglimento, questa legge elettorale farà si che si possano creare maggioranze stabili di governo, evitando il ricatto dei piccoli partiti (sinonimo di democrazia e di pluralismo politico all’interno del Parlamento). Inoltre con l’accoglimento di questo referendum non saranno reintrodotte le preferenze (cosa che è stata detta molto spesso in questi giorni, per raggirare gli elettori), ma i candidati continueranno ad essere scelti dalle segreterie di partito

Quindi, dato che per l’accoglimento di questo referendum è necessario un quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto e visto che questo referendum è un vero e proprio furto di democrazia ai danni dei cittadini e del pluralismo politico, il 21 e 22 Giugno asteniamoci dal votare, perché in questo caso anche l’astensione è una modalità di voto ed espressione di dissenso per questa legge elettorale.





                                                                                                                     MICHELE LORUSSO

(Sinistra e Libertà Andria)