lunedì 17 giugno 2013

Sul randagismo in Città solo parole.

Giorni addietro, l’Oipa, ancora una volta, ha sollevato tutta una serie di problematiche riguardanti il randagismo e i nostri amici a quattro zampe.

Seguiamo da tempo la questione: infatti in una risposta a una nostra interpellanza, l’Assessore Lotito ci diceva che l’Amministrazione provvede in modo costante e continuo ad adottare tutti i provvedimenti mirati al controllo del fenomeno del randagismo.

Insomma, che si fa di tutto e bene, però stando ai fatti che si registrano, il tiro andrebbe corretto.

Innanzitutto, se si pensa di affrontare le questioni senza l’ascolto di chi opera sul territorio, come l’Oipa, è un grave errore cui l’Amministrazione dovrebbe porre riparo.

Sappiamo che il problema del randagismo è abbastanza complicato, però se non lo si affronta con politiche serie, tenderà sempre ad aumentare, rischiando di diventare una vera e propria emergenza. 

L’assenza di politiche volte ad affrontare la questione è certificata nella stessa interpellanza. 
Infatti, analizzando il numero delle sterilizzazioni effettuate (407 nel 2008; 449 nel 2009; 128 nel 2010; 81 nel 2011; 109 nel 2012) si evince che negli anni, ovvero dall’insediamento di quest’Amministrazione, sono diminuite, perché sono mancati gli investimenti e non certo perché le unità da sterilizzare sono diminuite. 

Oltre al decremento delle sterilizzazioni, rileviamo anche l’assenza di campagne di micro chippatura e l’acquisto della strumentazione, di cui dovrebbe essere dotata la Polizia Municipale, adatta per le rilevazioni. 

L’altra questione riguarda l’assenza di una seria promozione di campagne di adozione. Non si può certo pensare di promuovere le adozioni solo con un banner sul sito del Comune. In molti casi è capitato che dall’atto dell’adozione alla presa in carico dell’animale, per la sterilizzazione, sono trascorsi mesi, e molti hanno preferito andare ad adottare altrove.

A queste gravi inadempienze, bisogna aggiungere anche l’assenza di campagne di vaccinazioni comunali. A fronte di tutti questi problemi, purtroppo le politiche di adozione ne risentono profondamente.

Inoltre, ci risulta che il Comune abbia vinto un bando regionale, di circa 10.000 euro, per le sterilizzazioni dei cani padronali e tali fondi non siano stati ancora utilizzati. Per quale motivo?

Poi c’è la questione canili: è stata indetta una gara (a che punto è?) per l’affidamento di tale servizio, per un numero di 450 unità canine. Anche in questo caso, si poteva fare una scelta diversa, per esempio, valutare la possibilità di prevedere un canile comunale, che di sicuro è più efficiente e trasparente, rispetto alla gestione privata (ovviamente con le dovute eccezioni).


Insomma, non va tutto bene come vogliono fari credere e se si continua a sottovalutare il problema e ad affrontarlo con leggerezza, ci ritroveremo in una situazione non più gestibile, con ricadute sulla sicurezza, l’incolumità pubblica, l’igiene e il decoro urbano.



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