La conferenza
di presentazione dei risultati del 2012 dell’Amministrazione non mi ha
convinto. L’ ho guardata e riguardata, per ascoltare bene le parole del
Sindaco, però devo dire che è stata davvero deludente.
Già la disposizione degli intervenuti è davvero singolare, cioè
Sindaco e ufficio di Gabinetto da una parte e Assessori (alcuni assenti, Presidente
del Consiglio comunale e cittadini compresi) dall’altra. Città assente. Quasi a
dimostrare che i risultati raggiunti non sono di tutte la squadra (Giunta e
quindi maggioranza) ma di una sola persona, cioè il Sindaco. Mi sarei aspettato
che ogni assessore avesse comunicato i risultati raggiunti. Invece niente, ci
ha pensato il Sindaco con un monologo.
Scendendo ad
analizzare i contenuti, anche questi sono stati davvero approssimativi, perché nelle
odi auto celebrative il Sindaco ha parlato solo di lavori pubblici, dei
consensi che l’attuale maggioranza raccoglierà nelle prossime tornate
elettorali e degli impegni (quali?) per il territorio dell’Onorevole di
riferimento.
Non starò qui a sottolineare ancora una volta la
paternità della maggior parte delle opere pubbliche citate, perché non voglio
essere ripetitivo e noioso. Ormai penso che la Città sia in grado di capire da
sola tutto ciò.
Quello che non mi ha convinto e che mi preoccupa è il
carattere monotematico del monologo, incentrato solo ed esclusivamente sulle
diverse inaugurazioni dei diversi cantieri nella nostra Città. E anche per quel
che riguarda le attività del 2013, il tema trattato è sempre lo stesso, i
cantieri. Mi sarei aspettato che per il 2013 il Sindaco (o Assessori
competenti) spendesse qualche parola sulle politiche sociali, sulla cultura (si
è parlato dell’inaugurazione della biblioteca ma non sugli investimenti da fare
per riempire quel contenitore culturale), sulla trasparenza, sulla
partecipazione, sul futuro di Corso Cavour, sul ponte Bailey, sui giovani,
sulle energie alternative, sulla mobilità sostenibile, sul problema tumori e
cancro, sull’elettrosmog, sulle famiglie, ecc… (la lista è lunga), insomma sul FUTURO e sulla PROSPETTIVA di questa Città.
Ascoltando la conferenza stampa, mi ritornano in mente le
parole del politico statunitense James Freeman
Clarke: “Un
politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione.
Un politico cerca il successo del suo partito; uno statista quello del Paese”. E visto che il chiodo fisso del Sindaco era il consenso
che la sua parte politica raccoglierà alle prossime elezioni, si può dire che
in questa conferenza il Sindaco ha assunto un atteggiamento molto da politico e
poco da statista.
In un periodo come
quello che stiamo attraversando, abbiamo sempre meno bisogno di politici e
sempre più di statisti.
Su una cosa sono d’accordo.
Andria sta cambiando e il cambiamento che è in corso, non è dovuto all’Amministrazione
che sta governando questa Città (il colore politico non c’entra), ma è un
cambiamento “culturale” che chi amministra deve interpretare e, sulla scia di
questo, creare una prospettiva e progettare il futuro di questa Città.
Spero che si riesca a
capire questo, altrimenti il motto “Andria cambia” resterà solo uno spot
prettamente elettorale.
Gazzetta del Mezzogiorno del 11 Gennaio 2013 |
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