martedì 16 aprile 2013

Sulla chiusura dei locali.



In questi giorni, con la chiusura di un locale nella centralissima Corso Cavour, si è riproposta la questione della gestione dell’organizzazione urbana della nostra città e sull’impatto della stessa sulle attività produttive.

Circa un anno fa, proprio sulla situazione venutasi a creare su Corso Cavour avevamo chiesto delucidazioni circa l’assenza di un regolamento che perlomeno avesse l’obiettivo di armonizzare qualità urbana e diritto all’esercizio di attività imprenditoriale, ma nessuna risposta ci è ancora giunta. Avevamo avanzato richiesta che l’Amministrazione si facesse promotrice di un tavolo di concertazione tra coloro che gestiscono le attività commerciali e i residenti, per trovare soluzioni condivise. Anche in questo caso silenzio assordante, che ha creato una lotta continua tra rivendicazioni legittime sia dei residenti che degli operatori commerciali. In uno scontro, prima o poi, una delle parti “soccombe”, ed è quel che accaduto. L’obiettivo della ricerca del dialogo e di soluzioni condivise è stato ampiamente mancato.

Oggetto del contendere è stata la musica che il regolamento dei dehors vieta completamente.

Eppure in Consiglio comunale avevamo proposto emendamenti (condivisi anche con gli operatori) che consentissero la diffusione musicale, sempre nei limiti previsti dalla legge. Anche in quell’occasione, l’Amministrazione non ha voluto prendere in considerazione le nostre proposte, senza darci alcuna spiegazione.

Con il passar del tempo, quel regolamento ha portato solo confusione e chiusura di attività commerciali, con notevoli ricadute occupazionali (solo con la chiusura del locale di Corso Cavour ben 9 persone, regolarmente assunte, saranno senza lavoro) perché per alcuni è stato applicato alla lettera, per altri è stato interpretato.

Invece di rivelarsi motore di rilancio delle attività commerciali, il “regolamento che non regola” è stato la causa della chiusura di molte di quelle attività. Non che lo stesso non dovesse essere fatto, ma se concertato con tutti, operatori e residenti, sicuramente sarebbe stato più aderente alle esigenze della nostra comunità cittadina.

Eppure nel periodo che stiamo attraversando, sentiamo spesso che bisogna rilanciare il commercio e non martoriarlo con regole che lasciano davvero a desiderare.

Insomma, ogni volta che si crea qualcosa di buono, la mancanza di confronto e ascolto da parte della attuale Amministrazione cittadina crea discrepanze tra ciò che rappresenta gestione ottimale e quella che invece è l’attività concreta messa in atto.

La stagione estiva è alle porte e sembra che per la nostra Città le stesse saranno chiuse.










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