Anche
da queste parti esiste la macchina del fango ed è stata messa in moto nei
confronti del sottoscritto.
Il giornalista Michele Marmo di Telesveva (senza avermi mai
contattato) mi accusa di “aver occultato
i rendiconti e la verità su chi ha incassato i soldi delle primarie”. Non è
la prima volta che lo fa, bastava contattarmi e gli avrei dato tutte le
spiegazioni del caso (questo è quello che avrebbe fatto un vero Giornalista,
con la g maiuscola).
Non voglio dar lezioni di trasparenza a nessuno, però voglio
solo ricordare che Sel ad Andria è l’unico partito ad avere un codice fiscale,
ad aver pubblicato il Cud del consigliere comunale e il bilancio.
Ho sempre agito in totale trasparenza e secondo legalità, per
cui non ho nulla da nascondere. Siccome il giornalista, prima di lanciare
accuse diffamatorie, non si è informato, riporto qui come sono andate le cose.
Il seggio elettorale di Andria era formato da tre componenti:
Maria Carbone (Pd), Michele Roberto (Psi-Pd), Michele Lorusso (Sel).
Al seggio di Andria, spettava solo rendicontare le spese,
mentre il bilancio su base provinciale, doveva essere elaborato dal comitato
provinciale, il cui responsabile era Franco Cuna (attuale commissario del Pd
andriese).
Il comitato cittadino ha provveduto a rendicontare le spese e
a inviare il rendiconto sia al provinciale, che a tutti i comitati dei
candidati. E’ davvero singolare scoprire che solo adesso, l’ex segretario del
Pd Antolini, e i referenti dei comitati di Puppato e Renzi (cioè Pd) chiedano,
a me che rappresento Sel, conto della gestione dei fondi delle primarie, pur
avendo ricevuto il rendiconto e avendo ben due rappresentati nel comitato
cittadino. Se all’interno del Pd non si comunica tra dirigenti, io non ne ho
alcuna responsabilità e non voglio essere coinvolto nella notte dei lunghi
coltelli che in quel partito è cominciata da tempo.
Ho chiesto più volte al responsabile provinciale di
pubblicare il bilancio e il nostro rendiconto, ma i miei appelli sono rimasti
inascoltati.
Avendo a disposizione solo il rendiconto del seggio locale,
pubblico quello (https://docs.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcbm00S3FaczdKYUE/edit?usp=sharing),
per il resto chiedete a Cuna.
Agire in maniera
trasparente e secondo legalità dà fastidio a molti, che cercano di buttarmi nel calderone per dire che sono
uguale agli altri. Con le accuse diffamatorie mosse nei miei confronti si è
toccato davvero il fondo, dimostrando che quando non si sa come attaccare
politicamente una persona, si butta del fango su di essa.
Ormai sono abituato a
tali atteggiamenti, tipici di una cultura che non mi appartiene, che non mi
demotivano, ma m' invogliano ad andare avanti e a continuare per la strada
intrapresa, perché se in molti sono a metterti i bastoni tra le ruote, vuol
dire che è la strada giusta.
Tanto vi dovevo.
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