Nell’Agosto
del 2008, 70 medici che operano nella nostra città e il comitato “Andria Città
Sana” hanno dato l’allarme circa i rischi che la costruzione di un
“termovalorizzatore”con i suoi fumi e polveri, poteva costituire per la
salubrità dell’aria e per la qualità di vita dei cittadini. A questo allarme è
seguita la rassicurazione del Sindaco (Vincenzo Zaccaro) che con alto senso di
responsabilità e nel pieno della dignità istituzionale che rivestiva in qualità
di garante della salute pubblica, ha dichiarato: “No ad un “termovalorizzatore”
ad Andria!”. Il 28 e 29 Marzo siamo chiamati a rinnovare il Consiglio comunale
e a scegliere il nuovo Sindaco che amministrerà la nostra Città , per
questo sarebbe meglio fare un po’ di chiarezza su questa tematica. Da quando la
campagna elettorale è cominciata, vanno in onda spot che propongono delle
soluzioni a tematiche molto importanti per la Città di Andria. Il candidato
sindaco Giorgino nei suoi spot propone la sua soluzione all’annosa questione
del mercato (anche se non spiega agli andriesi qual è il tempo necessario
affinché possa essere posta in essere quella soluzione), la sua soluzione alla
problematica della viabilità (con la costruzione di un sottovia ai binari della
Bari-Nord anche se ciò sarebbe inutile perché gli stessi binari saranno
interrati) ma non parla di una cosa importante che riguarda la salute
dell’intera comunità andriese e anche dei paesi limitrofi, ovvero “inceneritori
si o inceneritori no?”.
Cos’è
un inceneritore? Un inceneritore (o termovalorizzatore) è un impianto
industriale d’incenerimento,
per combustione, dei rifiuti. E'
essenzialmente composto da un forno all'interno del quale vengono bruciati i
rifiuti (CDR), a volte anche con
l'ausilio di gas metano, che serve ad innalzare la temperatura di combustione
nel caso il CDR non abbia sufficienti caratteristiche di potere calorifico; il
calore prodotto porta a vaporizzazione l'acqua in circolazione nella caldaia
posta a valle, e il vapore così generato aziona una turbina che trasforma
l'energia termica in energia elettrica. L'inceneritore o
termovalorizzatore è quindi un impianto che utilizza come combustibile i rifiuti (CDR), con due obiettivi: eliminarli e
produrre energia con il calore prodotto dalla loro combustione. Il termine
"termovalorizzatore" però, spesso utilizzato, è in realtà
inappropriato, oltre che fuorviante, per il semplice motivo che il rendimento
della cosiddetta valorizzazione del rifiuto, e cioè la quantità energetica
ricavabile dal processo di combustione dei rifiuti, è di molto inferiore al
rendimento di qualsiasi centrale elettrica tradizionale, e perché l'intero processo di incenerimento (dalla raccolta allo smaltimento delle
ceneri di scarto) consuma molta più energia di quanta ne occorrerebbe
valorizzando il rifiuto con il riuso (raccolta
differenziata, trattamento e riciclo). le caratteristiche peculiari di un
inceneritore restano la combustione, con conseguente rilascio in atmosfera di
inquinanti sottilissimi e dannosi alla salute, e la
produzione di ceneri di scarto che, è bene ricordarlo, rappresentano in peso il
30% del rifiuto in ingresso bruciato. Ciò significa che comunque, al termine
del processo di incenerimento, i
rifiuti in entrata vengono eliminati solo per il 70% del loro volume, creando
quindi un ulteriore problema, quello dello smaltimento
delle ceneri stesse.
Seguendo
quella che è stata l’attività della minoranza in consiglio comunale in questi
cinque anni, penso che la risposta a questa domanda dovrebbe essere ovvia, cioè
inceneritore sì. A fondamento di questa
mia convinzione (o certezza) vi è un Ordine del giorno che, in data 16 gennaio
2008, i gruppi consiliari di Forza Italia (adesso Pdl) e Tutti per Andria hanno
protocollato, affinché "sia demandato al Sindaco l'incarico di attivare
tutte le procedure di legge per candidare la città di Andria a ospitare un
nuovo impianto di termovalorizzazione di nuova generazione". In altri
termini il Pdl chiede e vuole un inceneritore nella nostra città, mentre il
Sindaco e l’amministrazione uscente hanno detto no a questo scempio ambientale
che creerebbe gravi conseguenze sulla salute di tutti gli andriesi.
Vista
la posizione del Pdl in merito alla costruzione di un inceneritore ad Andria e,
considerato che siamo convinti che questa campagna elettorale vada affrontata
con molta chiarezza e senza vie di fuga da prendere determinate posizioni, è
giusto che anche Sinistra Ecologia e Libertà prenda posizione in merito a
questa tematica. Sinistra Ecologia e
Libertà dice no agli inceneritori, perché la problematica rifiuti può essere
risolta in altro modo. Il nostro non è uno spot o uno slogan elettorale, ma
questa nostra idea è stata portata avanti dall’attuale Presidente della Regione
Puglia, Nichi Vendola. Infatti, la Giunta Vendola ha dimostrato che una soluzione
diversa dagli inceneritori alla problematica rifiuti è possibile con l’approvazione del Piano Rifiuti
approvato con Decreto n.187 del 2005 che ha rappresentato una svolta epocale
nella gestione rifiuti in
Puglia , così come clamorosa e provvidenziale è stata la fine
del commissariamento emergenziale del 2007 che ha riportato, di fatto, la
gestione all’ordinarietà nell’ambito degli ambiti ottimali ed al livello
originario, cioè dei comuni.
Quindi,
perché non puntare sull’incentivazione della R.D. e della riduzione a monte della produzione dei
rifiuti
(strada molto difficile e faticosa) piuttosto che puntare alla costruzione di
un inceneritore, che come pratica di
smaltimento, può essere
criticata soprattutto per l'idea sbagliata che trasmette, e cioè che sia più
semplice sbarazzarsi dei rifiuti bruciandoli anziché valorizzarli ?
Attenti
andriesi “uno non vale l’altro” e questa ne è una dimostrazione e con la
costruzione di un inceneritore ad Andria il cielo non “è sempre più blu”.
Michele Lorusso
Michele Lorusso
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